Romanzo pubblicato nel 1898 (ma concepito nei primi anni 90) a spese dell’autore, Senilità è un romanzo di analisi, nel senso che all’autore non interessano gli eventi, ma il versante psicologico e interiore dei vissuti. Lo sviluppo narrativo non riguarda i fatti, ma il mondo sommerso, cosciente e anche incosciente.
In questo romanzo la sfera narrativa si restringe a pochissimi eventi, e a soli quattro personaggi (Emilio e Amalia Brentani, Stefano Balli e Angiolina Zarri) e a un solo tema: l’amore. Non si parla quasi del lavoro di Emilio (solo quindici righe, al contrario di quanto avveniva per Alfonso) e la Trieste di Senilità è quella del tempo libero e degli incontri d’amore con Angiolina
La senilità del titolo è interiore, prima di essere fisica (è una condizione psicologica). E’ una mancanza di interessi e di vitalità, che contraddistingue anzitutto Amalia, ma anche Emilio, che compensa la sua inettitidine, con le costruzioni mentali Angiolina rappresenta per Emilio l’ultima possibilità, sprecata e persa per sempre, di uscire da questo stato di vecchiaia mentale
Amalia Si caratterizza per lautoclausura e lautosegregazione, che fa pesare allegoista Emilio in punto di morte. Amalia vive sempre chiusa all’interno del suo appartamento, ed esce solo tre volte: Con Stefano, avvolti in fitta nebbia, che li isola dal mondo Al teatro, perché le vicende rappresentate rispecchiano la sua impossibile storia d’amore Per rendersi inutilmente attraente a Stefano
Bruttina, insignificante, avvizzita prima del tempo, si dedica solo al fratello. Non può interessare uno scultore, un esteta come il Balli, interessato al bello corporeo”, naturalmente destinato ad incontrarsi con Angiolina Dopo la delusione d’amore con Stefano, si procura loblio con letere profumato, una droga dei tempi, ma così facendo, debole come è dal punto di vista fisico, causa la sua morte
La morte di Amalia Vale la pena di riflettere sull’agonia di Amalia, sottolineando anzitutto le differenze con l’agonia della madre di Alfonso. La morte della madre di Alfonso è descritta (quasi veristicamente) come nella relazione di un medico: Il battito, il sudore, il lividi: tutto viene registrato con unesattezza clinica.
Invece, la morte di Amalia è descritta in chiave di delirio, è un pretesto per far affiorare il dramma che lei aveva sempre tenuto nascosto anche ad Emilio: il sacrificio della sua giovinezza per il fratello. Lagonia è la scusa per una manifestazione dell’inconscio. Svevo intuisce che il linguaggio del sogno e del delirio è fatto da associazioni mentali, caratterizzate dalle censure interne (processi di rimozione) che cadono
Emilio Brentani Il protagonista, come Alfonso, è impacciato, sognatore, bisognoso di affetto, e nello stesso tempo egoista, incapace di capire la realtà, ma convinto di essere più intelligente degli altri. Ma mentre Alfonso è ladolescente acerbo, in ritardo di crescita, Emilio è il personaggio senile, avvizzito senza maturare, disincantato, privo di ideali e di motivazioni. La vita di Emilio è un limbo (vedi gli ignavi danteschi) senza scopo e senza prospettive
Dice Svevo che Emilio e Amalia sono due vasi vuoti, quindi automaticamente più facilmente riempiti di un vaso pieno. Per questo, cioè per la loro inconsistenza, l’esperienza amorosa avrà per entrambi effetti devastanti (la morte fisica o spirituale) Di fronte alla delusione d’amore con Angiolina, Emilio erige delle difese, abbracciando la tattica dellautoinganno. Svevo descrive Emilio come uno struzzo che nascondendo la testa presume di sfuggire al cacciatore, attraverso i suoi meccanismi consci di autodifesa (monologhi).
La coscienza di Emilio sblocca le situazioni di conflitto o con il sogno o con il sofisma Il sogno (inconscio) assume una funzione compensatoria rispetto alla frustrazione. Emilio immagina situazioni che sono l’esatto contrario dell’esperienza deludente con Angiolina. Il sofisma (conscio) è un ragionamento che serve a mascherare la verità: a) quando il desiderio non potrebbe essere soddisfatto; b) quando il desiderio è troppo intenso
Quando il desiderio non potrebbe essere soddisfatto, perché il Super-io lo impedirebbe, Emilio si autoconvince che è giusto e morale andare ad un incontro con Angiolina, invece che assistere all’agonia di Amalia Quando il desiderio è troppo intenso, Emilio si autoconvince all’inizio che quello che prova per Angiolina non è una passione travolgente, ma uno svago per non annoiarsi
Angiolina Angiolina all’inizio è Ange (la donna-angelo che trasfigura la realtà ed eleva stilnovisticamente l’uomo) Poi, nel corso del romanzo, emerge la sua natura carnale e veniale. Stefano la chiama Giolona” Angiolina è la trasposizione letteraria di una popolana effettivamente amata da Svevo nei primi anni 90, prima che lo scrittore si fidanzasse e si sposasse con quella che poi diverrà sua moglie (Livia Veneziani). A questa donna Svevo si era dedicato con il desiderio quasi di educarla e dirozzarla, proprio come fa Emilio con Angiolina
Belli E’ intraprendente artista, amico di Emilio, è il suo esatto opposto: sa sempre come affermarsi, e come comportarsi, con le donne (per esempio con Angiolina) senza inutili ripensamenti ed esitazioni