Riccardo Bacchelli: il Manzoni del Novecento
27 Gennaio 20191984
27 Gennaio 2019Terzo e ultimo libro de “I tre moschettieri”, narra delle vicende di d’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis, ormai sessantenni, mentre in Francia aveva cominciato a regnare Luigi XIV.
Dopo aver lasciato il servizio del re, d’Artagnan va in Inghilterra, dove reincontra Athos e, insieme a lui, riporta sul trono re Carlo II.
Poi, tornato in Francia, ritorna al servizio del re, il quale, consigliato dall’intendente delle finanze Colbert, tenta di rovinare il soprintendente Fouquet, uomo ricchissimo che, grazie ad una fitta rete di amicizie e di favori, avrebbe potuto ereditare il ruolo di eminenza grigia da Mazzarino, il cardinale primo ministro da poco deceduto. Alleati di Fouquet, però, sono l’erculeo Porthos e l’astuto Aramis, quest’ultimo fatto vescovo dal soprintendente.
Mentre la vecchia generazione si occupa di intrighi politici, la nuova, composta dal prode Raul, figlo di Athos, dal perfido di Wardes, dall’ambizioso Malicorne, dal pigro Manichamp e dal fedele di Guiche, amico di Raoul, è alle prese con gli intrighi amorosi della corte di re Luigi.
Nel libro risaltano i valori tipici del Romanticismo, come l’amicizia e la fedeltà.
Libro avvincente, anche se dal finale tragico, che, pur essendo molto lungo, non annoia mai.