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Prendendo spunto da quanto detto da Rosario Drago in un corso DISAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) in preparazione al Concorso Ordinario Dirigenti scolastici del 2004, propongo di adottare il metodo della consultazione per risolvere i problemi che via via deve risolvere il Dirigente Scolastico (da ora in poi DS. In altri termini, si tratta della constatazione che il DS risolve gran parte dei problemi e delle questioni da dirimere FORMALMENTE all’interno degli organi preposti (in questo caso, in particolare, il Collegio Docenti), DI FATTO creando ben prima le condizioni migliori per una decisione condivisa. Il problema è proprio questo: fare in modo che la decisione non sia calata dall’alto (e questo porterebbe a obiezioni vincenti) ma sia il frutto di una consultazione a più livelli. Paradossalmente, certe situazioni si affrontano convocando i docenti in presidenza, o, addirittura, nei corridoi, magari con un sorriso, un caffè, una chiacchierata, piuttosto che con proclami, circolari, documenti e mozioni. In particolare, è importante che i docenti più esperti siano valorizzarti. Vale la pena di riconoscere loro valore, importanza. Il DS non deve arroccarsi su posizioni predefinite. La verità non sta mai solo da una parte, e la bugia dall’altra. Proprio per questo, tutti i docenti potrebbero collaborare, e dare suggerimenti utili per gestire le situazioni. Il DS deve avere a che fare con tutti, nella scuola, dal vicario al personale ATA, e non è detto che non si debbano coinvolgere e convincere molti più soggetti rispetto al previsto . Alla fine di questo importante giro di consultazioni, il DS organizzerà un incontro con i suoi collaboratori, primo fra tutti il collaboratore vicario (potrebbe coincidere con la riunione settimanali dei collaboratori) che comprende anche l’eventuale Figura strumentale al P.O.F. per affrontare il singolo problema. Se non c’è una figura strumentale, c’è sicuramente un referente, che guida magari una commissione sulla materia. Infine, solo dopo tutte queste operazioni, sarà convocato il collegio docenti, nel quale, se il DS ha preparato bene il terreno, l’eventuale obiezione (o mozione contraria) non sarà votata dalla maggioranza dei docenti.
FASI DECISIONALI:
a. Convocazione in presidenza dei singoli docenti
b. A questo punto, il DS si avvale dell’apporto dei suoi collaboratori e, nella riunione settimanale con il collaboratore vicario e le altre funzioni strumentali. Siccome non ha una ricetta in tasca per risolvere la complicata situazione, chiede aiuto ai collaboratori
c. Viene convocato il Collegio Docenti. La referente presenta il progetto, che viene approvato a maggioranza.
d. Dopo l’approvazione, si passa alla fase operativa nei singoli consigli di classe coinvolti.
e. Il progetto approvato dal Collegio Docenti viene esposto in Consiglio di Istituto, per informarne i rappresentanti dei genitori e degli studenti.
Luigi Gaudio (webmaster di atuttascuola)