La zattera della Medusa di Théodore Gericault
22 Gennaio 2015Corsa dei cavalli berberi (1817) di Theodore Gericault
22 Gennaio 2015Ascolta “”Gericault” di Luigi Gaudio” su Spreaker.
Monomanie
– Gericault, in una delle sue spericolate corse a cavallo, cade e rimane gravemente ferito. Costretto a letto per l’infortunio, inizia ad indagare, spinto dalla commissione dell’amico medico Georget (che indagava le corrispondenze tra disturbi psichici e la fisionomia degli individui), quelle persone oppresse non solo nella loro situazione economica, ma anche nell’animo. Produce infatti una serie di quadri che ritraggono dei malati psichiatrici
– Intento: non era quello clinico, ma era quello di catturare ciò che sopravvive di umano anche in questi soggetti. A lui interessa la sopravvivenza dell’uomo, il desiderio di vivere che vince ogni circostanza.
– Disegno: il disegno è poco definito e netto, non è più il classico ritratto che esalta le qualità morali del committente andandolo a definire nella sua classe di appartenenza attraverso diversi dettagli dell’abbigliamento e degli oggetti. L’attenzione non è sull’abbigliamento o sulla postura, qui l’artista si concentra sugli occhi, in cui tenta di scorgere qualcosa di sfuggente. Per questo i tratti delle pennellate sono più rapidi, nell’intento di riprodurre una fotografia istantanea; molto diverso dalla precedentemente tradizione ritrattistica fiamminga.
– la malattia, insieme alla spinta dell’amico medico Georget, lo spinge ad indagare gli oppressi dalla società che sono veri e propri malati (Georget è il fondatore della psichiatria sociale). L’intento è catturare ciò che sopravvive d umano nei soggetti fortemente disturbati (ricerca già presente ne “la zattera della Medusa”). Disegno poco definito, non è un ritratto classico in cui si ceca di riprodurre la fisiognomica. Si concentra sul volto e sugli occhi, vuole cogliere e qualcosa di momentaneo che riporta all’uomo. Da un ritratto che identifica un preciso uomo ad un ritratto teso a cogliere il carattere in generale.