Studenti uditori e dispersione scolastica – di Giuseppe Iaconis
3 Novembre 2013Il datagate e la propria umanità – di Gianni Mereghetti
5 Novembre 2013LA FILOSOFIA SCOLASTICA
– Scolastica = filosofia che è nata all’interno delle scholae università medievali
» non si chiama ?filosofia cristiana” perché si dovrebbe escludere Pascal, che non è cristiano
» le scholae erano delle istituzioni che sorgevano nei pressi delle cattedrali o dei monasteri o dei palazzi (scholae palatine) e che costituivano i centri del sapere, nuclei in cui sopravviveva la cultura
– Dalle scholae si passa all’università » dall’VIII secolo al XIV
» le università permettono la cosiddetta “rinascita carolingia” , perché proposte dallo stesso Carlo Magno
» nel 781 Carlo Magno chiede ad Alcuino di dirigere la scuola palatina di Aquisgrana
» nascono anche dall’interesse personali di studenti che ricercavano e pagavano i dotti per imparare da loro
» le università erano centri culturali che influiranno sul pensiero della storia della filosofia e della religione
» un pensiero dominante della filosofia scolastica era il rapporto tra fede e ragione
– Ristrutturazione del sistema educativo in tre passaggi per coloro che si iniziavano al sacerdozio
1. elementare = apprendimento del leggere, scrivere, basi del latino per poter commentare i testi sacri
2. studio delle sette arti liberali= trivio + quadrivio
» trivio= grammatica, retorica, dialettica
» quadrivio= aritmetica, geometria, astronomia, musica
3. studio delle Sacre Scritture
– Primi momenti della scolastica » VIII-XI secolo
» il primo periodo è determinato da un dibattito filosofico scarso, orientato in termini di logica
» il tema della discussione verte intorno a questioni puramente di logica, non ci sono sviluppi del pensiero
» non conoscendo nulla della filosofia precedente (Aristotele è stato diffuso dagli arabi solo nel XII sec), conoscevano il Timeo di Platone e qualcosa di logica attraverso Severino Boezio e basta
» Agostino non è oggetto di studio perché era un’autorità in campo religioso: non è considerato all’inizio come pensatore filosofico, si mantiene nella sfera religiosa; inoltre un’autorità non poteva essere messa in discussione, non poteva essere oggetto di una riflessione, con la possibilità di vagliare le sue proposte
» questa staticità è prova del fatto che l’uomo, essendo un essere finito, è condizionato dalle circostanze in cui vive » gli uomini ed il loro pensiero sono condizionati dalla mentalità, dalle conoscenza disponibili
» prova che senza la coscienza del passato l’uomo non può proseguire il suo cammino di conoscenza
» il primo che lo fa è Anselmo d’Aosta
– Diatriba tra dialettici ed antidialettici
» dialettici= filosofi che sostengono che la speculazione razionale debba dettar legge alla teologia
» affermano che la fede è in funzione della ragione
» antidialettici= teologi il cui ragionamento si oppone alla tesi sostenuta dai dialettici in onore della fede
» affermano che la ragione è in funzione della fede
» è più filosofica la posizione degli antidialettici perché davanti alla loro provocazione sono costretti a compiere un’opera di giustificazione delle proprie posizioni teologiche attraverso l’argomentazione, mentre il lavoro dei dialettici è ridotto a giochi di parole, senza uno sviluppo razionale
» l’argomentazione antidialettica contiene la riflessione sulla realtà metafisica, presupposta della fede
» gli antidialettici affermavano che il senso della realtà creata è Dio, qualcosa d’altro all’uomo