HERA DI SAMOS – scultura greca
22 Febbraio 2013POSEIDON/ ZEUS – scultura greca
22 Febbraio 2013
AURIGA DI DELFI
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– Realizzato dallo scultore Pitagora di Reggio
» incisione sulla base reca il nome del tiranno Gela Polizelo
» datazione dell’opera 478-474 a.C.
» celebra la vittoria del carro ai giochi di Delfi
» viene fusa in parti separate e poi assemblate insieme
» rappresenta l’atleta dopo aver vinto la gara dei carri, mentre
fa il giro della pista da vincitore sul carro acquistato
– Viene ritrovata a Delfi, dov’è il tempio dedicato al dio Apollo
– Veste ricopre interamente la figura, non più in nudità eroica
» opera non è più tensione tra natura e idea e ricerca della
perfezione e della bellezza formale e anatomica
» tentativo di rappresentare quel soggetto preciso con
particolari che lo identificano (es: basette)
» non è rappresentato l’ideale atletico, ma l’individuo singolo
» abbandono dell’ideale di raffigurare le virtù o modello umano
– La statua era su un carro, uno schiavo guidava i cavalli
» non c’è più la figura proporzionata a sé, ma posta in relazione
con altri oggetti della realtà
» tentativo di riproporre un’intera scena reale
» si vuole raffigurare il movimento stesso, non la
rappresentazione ideale del movimento (cavaliere Rampin)
– La posizione non è più stante
» pieghe della tunica rompono l’apparente frontalità
» torsione che parte dalla posizione obliqua dei piedi
» capo lievemente rivolto a destra
» busto ancora più ruotato del capo
» i piedi vanno in due direzioni diverse, non sono + frontali
» prima concezione dell’uomo come in un blocco unico, ora in
tre parti divise e indipendenti (gambe, busto, testa)
» lieve stasi data dalle pieghe innaturali della veste
» figura concepita ancora per piani e giunture
– Capigliatura
» basette (mai riscontrate prima di quest’opera)
» ciocche cesellate costituiscono i capelli, a riccioli sulla fronte
» i capelli non presentano più la forma globulare modulare
» porta sulla testa una fascetta di riconoscimento
– Volto
» labbra eseguite ad intarsio di rame
» ciglia realizzate in una sottile lamina di bronzo più chiaro
» occhi realizzati in pasta vitrea e pietra
» sguardo non risulta vuoto, ma intenso e sereno
– Braccia per la prima volta sfondano i piani paralleli
» segno della capacità di ponderazione dei pesi della scultura
» bilanciamento del peso delle braccia con l’inclinazione
all’indietro della schiena (sarebbe caduta in avanti altrimenti)
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