DISCORSO di STALIN il 7 NOVEMBRE 1941 nella PIAZZA ROSSA A MOSCA
Situazione storica:
Il 22 giugno del 1941 Hitler, stracciando il patto Molotov-Ribbentrop, diede via all’operazione Barbarossa attaccando l’Unione Sovietica. L’attacco a sorpresa fu particolarmente efficace: i russi colti di sorpresa furono travolti dalla Blitkrieg tedesca basata rapide avanzate delle forze corrazzate appoggiate dall’aviazione e dalla fanteria. Hitler aveva posto 3 obiettivi per la campagna in Russia: Leningrado(per un motivo ideologico, era la città da dove era partitala rivoluzione), Mosca(per un motivo politico, decapitare la leadership comunista)e l’Ucraina (per un motivo economico, cioè le immense risorse). Le divisioni tedesche avanzavano rapidamente divorando letteralmente il territorio russo, i sovietici non potevano altro che ritirarsi facendo terra bruciata: in sei mesi le truppe tedesche avevano conquistato l’Ucraina, circondato Leningrado e nel novembre del 1941 i generali tedeschi, dopo aver vinto le resistenze di Hitler, si trovano alle porte di Mosca.
Stalin cercò, quindi, di risollevare una nazione demoralizzata dalle molteplici sconfitte tramite un importantissimo discorso tenuto nella piazza principale di Mosca (piazza rossa) tenuto in occasione dell’anniversario (secondo il nostro calendario 25 ottobre 1917, secondo il calendario russo 7 novembre 1917) della rivoluzione che aveva portato i comunisti al potere (molti, visto la situazione, avevano sconsigliato Stalin di celebrare la ricorrenza) . Questo discorso segnò la riscossa del popolo russo che, rinfrancato dalle parole di Stalin, riuscì a capovolgere l’andamento della guerra. Facendo appello al proprio orgoglio l’U.R.S.S. riuscì a resistere a respingere l’offensiva tedesca a Mosca. Furono decisivi inoltre la strategia ideata dal generale Žukov e le truppe siberiane che i russi spostarono dal fronte orientale (erano sul Pacifico dove erano stanziate nell’eventualità di un attacco giapponese), dopo che una spia russa a Tokio aveva rassicurato che i giapponesi non avrebbero attaccato i russi ma gli americani (cosa che avvenne esattamente un mese dopo 7 dicembre 1941).
Le parole di Stalin furono decisive per mobilitare i sovietici in vista della controffensiva di Žukov contribuendo a infondere morale che trascinò i russi prima alla vittoria di Stalingrado, poi nell’aprile 1945 a conquistare Berlino.
Analisi del discorso:
Nel 1941 Stalin tiene questo discorso per incitare i russi a rispondere con orgoglio alle truppe Naziste. Intelligentemente “Soso” (diminutivo georgiano di Josif) espone alcuni punti falsi sulla reale situazione al fronte e in Germania, assicurando che la Russia stava infliggendo gravi perdite al nemico e affermando che in Germania regnavano la fame e la miseria. Cerca, inoltre, di sminuire l’avversario arricchendo il testo di termini sbeffeggiativi . L’espressione più geniale ma, allo stesso tempo più azzardata si trova verso la fine. Stalin, ormai disperato, arriva a contraddire in diversi punti la propria ideologia internazionalista (i proletari di tutto il mondo sono fratelli, senza distinzioni di patria, né etnia) e si appella al patriottismo russo evocando una serie di personaggi cari alla storia russa ma, da sempre opposti alla dottrina comunista. Tra queste persone sono presenti due importanti santi della chiesa ortodossa e quattro esponenti dell’esercito dello zar(tra i più importanti ricordiamo Alessandro Suvorov che liberò l’Italia dai francesi nel 1799 e Michele Kutusov ,unico generale in grado di sconfiggere Napoleone nel 1813). L’intelligenza di Stalin sta dunque nel trasformare una guerra del comunismo in una guerra di liberazione che premeva, quindi, tutto il popolo russo.
Audio Lezioni di Storia moderna e contemporanea del prof. Gaudio
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