Roberto Artl
27 Gennaio 2019Banners
27 Gennaio 2019schema cronologico di storia della repubblica romana dalle origini fino al secondo sec. a.C.
DATE |
POLITICA INTERNA |
POLITICA ESTERA |
||
509 |
Cacciata dellultimo re: età repubblicana. |
|
||
496 |
|
Battaglia del Lago Regillo (contro coalizione latina). |
||
494 |
Secessione della Plebe, la plebe si ritira in protesta sull’Aventino: 1. tribuni della plebe(1); 2. plebisciti(valore solo per i plebei); 3. riforma centuriata. (apologo di Menenio Agrippa: convince la plebe a rientrare). Comincia un processo di uguaglianza tra plebei e patrizi. |
|
||
493 |
|
Foedus Cassianum: trattato di alleanze con le popolazioni latine, firmato da Spurio Cassio. |
||
451/450 |
Decemviri legibus scribuntus: scrivono le leggi (orali fino a quel momento) su 12 tavole di bronzo. E’ comunque ancora una costituzione oligarchica. |
|
||
445 |
Lex Canuleia: diritto di matrimonio tra patrizi e plebei (ius connubi). |
|
||
396 |
|
Distruzione di Veio: vittoria definitiva sugli Etruschi. |
||
390 |
|
Battaglia del fiume Allia: i Romani subiscono una grande sconfitta per opera dei Galli di Brenno, che entrano in Roma saccheggiandola. |
||
367 |
Leges Liciniae-Sextiae: equiparazione dei diritti: uno dei due consoli deve essere plebeo. |
|
||
343
341 |
|
Prima guerra Sannitica: Roma è chiamata indirettamente in causa per aiutare le città alleate (Capua in particolare). Si conclude con un nulla di fatto. | ||
326 |
Lex Poetelia-Papiria: limita la schiavitù per debiti. |
|
||
325
321
303 |
|
Seconda guerra Sannitica: si alternano fasi di vittorie romane e sannitiche. Battaglia di Caudio: prima sconfitta clamorosa per i Romani (onta delle forche caudine). Si conclude con un nulla di fatto. |
||
300 |
Lex Ogulnia: anche i plebei possono partecipare ai collegi sacerdotali (uniche istituzioni che erano rimaste appannaggio dei patrizi). Uguaglianza completa tra patrizi e plebei (non solo istituzionale ma anche simbolica-morale). |
|
||
298
290 |
|
Terza guerra Sannitica: viene chiamata anche italica” perché anche altri popoli sottomessi ai romani (Etruschi) ed altre popolazioni italiche (Celti) si alleano. I Romani vincono perché i loro nemici erano troppo diversi. I sanniti firmano la resa (non devono sottostare a Roma, ma accettare la sua egemonia). |
||
289 |
|
I Mamertini (=mercenari napoletani), cacciati da Siracusa dopo la morte del tiranno Agatocle, simpadroniscono di Messina. Quando Siracusa assedia la città i Mamertini chiamano i Cartaginesi in aiuto: Siracusa desiste. Volendo però liberarsi anche dei Cartaginesi, chiedono aiuto a Roma (vedi il 264). |
||
287 |
Lex Hortensia: le leggi dei Plebisciti assumono valore universale. |
|
||
280
280/279
277
275
272 270 |
|
Guerra di Taranto: T. era la città più importante della Magna Gracia e come le altre aveva stipulato con Roma un trattato paritario. Casus Belli: 10 navi da guerra romane approdano al porto di T. e questa accoglie la provocazione distruggendole. T. trova un alleato in Pirro (re dellEpiro) che, ambizioso, vorrebbe allargarsi in occidente. Sottovaluta i R. e sbaglia tattica militare. Nelle battaglie di Eraclea e di Ascolisatriano vince Pirro (spiazza i Romani con gli elefanti); seguono lente trattative di pace. P., volendo espandersi, va in Sicilia (sperando di poter approfittare delle lotte interne tra le città), dando però tempo ai R. di riprendersi. Battaglia di Maleventum: tornato in Italia definitivamente i Romani vincono e ribattezzano ‘Beneventum la città. Taranto firma la resa. Segue la conquista di tutta l’Italia Meridionale (=Magna Grecia). Reggio viene espugnata. |
||
|
|
Roma a questo punto ha sotto di sé tutta l’Italia, ad esclusione delle isole e della Gallia Cisalpina. Conquistate le città della Magna Grecia, ha ormai uno sbocco sul mare, validi porti e città sotto di sé ad economia prettamente commerciale marittima: Roma si scontra con Cartagine che aveva la talassocrazia. |
||
264
260 o 61
241 |
|
Prima guerra Punica {continua da 289}. Roma interviene in Sicilia contro i Cartaginesi dopo un lungo dibattito in Senato. In circa due anni conquista tutta la Sicilia, che diventa la prima provincia (tranne Siracusa). Continua però lo scontro coi Cartaginesi, ora per mare. I Romani allestiscono velocissimamente una flotta (grandi quinqueremi dotati di rostri). Battaglia di Milazzo: i Romani vincono per mare (per la prima volta) guidati dal console Caio Duilio. Trasferita la guerra in Africa, si susseguono fasi alterne di vittorie romane e cartaginesi. Battaglia delle isole Egadi: il console romano Lutazio Catulo vince definitivamente. Seguono le trattative di pace: Cartagine deve pagare pesanti indennità di guerra. A Cartagine c’è chi non vuole finire la guerra contro Roma (Amìlcare dei Barcidi). |
||
239/227 |
|
Cartagine, in gravi difficoltà economiche, non riesce a pagare il suo esercito mercenario che si ribella. Roma ne approfitta per conquistare anche Sardegna e Corsica. |
||
229 |
|
Amìlcare dei Barcidi (che prova un odio personale verso i Romani) conduce una spedizione in Spagna per risollevare le sorti economiche di Cartagine. Fonda Cartago Nova, grazie alla quale Cartagine si arracchisce. Amìlcare muore e subentra Asdrubale (suo genero). |
||
222 |
|
Roma intanto si espande sullAdriatico(sconfigge i pirati dell’Illiria) e a nord. Battaglia di Casteggio: i Romani di Claudio Marcello vincono sui Galli. Seguono la fondazione di colonie (Cremona e Piacenza) e province. |
||
221 |
|
Un trattato tra R. e Cartagine stabilisce che la Spagna deve essere spartita tra le due potenze: linea di demarcazione, il fiume Ebro. Giunto in prossimità dellEbro, Asdrubale muore combattendo contro una popolazione iberica locale; Annibale (figlio di Amìlcare) prende il comando. |
||
219 |
|
Casus belli: Sagunto, nel territorio spagnolo sotto i Cartaginesi (cioè quello a sud dellEbro) ma legata a Roma da trattati di alleanza, viene assediata da Annibale e chiede l’aiuto di Roma. Questa però sottovaluta Annibale e non interviene subito. |
||
218
217
216
213/212
211 207
205 204
203
202 201 |
Lex Claudia: impedi-sce ai senato-ri di intra-prende-re ini-ziative commerciali.
|
Seconda guerra Punica: Annibale arriva in Italia via terra, attraversando i Pirenei, la Francia meridionale e le Alpi, senza scontri. Roma interviene in ritardo; manda un esercito sulle Alpi ma viene evitato. A. vince sul Ticino e sul Trebbia. Sopraggiunge l’inverno, ma Annibale, spiazzando i Romani, attacca battaglia sul lago Trasimeno dove li sconfigge. Muore anche il console Caio Flaminio che guidava le truppe romane. Annibale scende lungo lAdriatico contando che le popolazioni di recente conquistate dai Romani gli si sarebbero alleate. Roma, resasi conto del pericolo che sta correndo, elegge un dittatore: Quinto Fabio Massimo, detto il Cunctator (temporeggiatore) per la sua politica. Questi infatti voleva prendere tempo logorando con attacchi piccoli e rapidi l’esercito mercenario di Annibale. Tale tattica però non piace ai Romani, che vogliono una vendetta che dia prova della loro potenza, e lo sollevano dalla carica. Roma rialleste un grande esercito con ingenti sforzi economici. Annibale lo aspetta a Canne in Puglia, dove i Romani guidati da Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo (che muore) subiscono una sconfitta terribile. Molti alleati (perfino Capua) si staccano. Ma Annibale non approfitta di questo vantaggio (Ozii di Capua). Quinto Fabio Massimo viene rieletto e decide per prima cosa di riaffermarsi sui vecchi alleati. M. Claudio Marcello prende Siracusa (dove muore Archimede) e il popolo per la magnanimità lo acclama e venera. Nello stesso anno Annibale, in difficoltà, si allea con Filippo V di Macedonia: comincia la prima guerra Macedonica che non arriverà però sul territorio italiano. Roma rirende Capua. Asdrubale (fratello di Annibale) cerca di portare aiuti, ma viene fermato ed ucciso sul Metauro. Anche Messina viene riconquistata. Roma vince su Filippo V col quale stipula la pace di Fenice. Roma decide di portare la guerra in Africa: manda Publio Cornelio Scipione, detto l’Africano. Roma si allea coi Numidi (popolazione africana) e costringe Annibale a tornare in patria. Battaglia di Zama: Roma vince definitivamente. Condizioni di pace: Cartagine 1. rimane indipendente 2. rinuncia alla flotta 3. rinuncia ai territori conquistati 4. deve pagare 10.000 talenti in cinquant’anni 5. deve pagare le legioni per tre mesi 6. deve consegnare cento ostaggi 7. non può prendere alcuna decisione in politica estera senza il permesso di Roma. |
||
200
197
196 |
|
Seconda Guerra Macedonica: Roma attacca Filippo V per evitare che diventasse questi troppo potente (dal 202 infatti erano in corso trattati di alleanze con il regno ellenistico di Siria, ai danni di quello egiziano, in difficoltà per problemi di successione tra i Tolomei IV e V); da qui il termine guerra preventiva. Le leghe Eolica ed Achea e il re Nabide di Sparta mandano contingenti in aiuto dei R. Battaglia di Cinocefale: Roma è vittoriosa, grazie a Tito Quinzio Flaminio. F. firma la pace di Tempe. T. Quinzio Flaminio ai giochi istmici di Corinto proclama la libertà della Grecia; Roma invero, sebbene rinunci ad occupare o tassare le poleis, estende un controllo indiretto sulla politica interna ed esterna. |
||
199-191 |
|
Guerre in Gallia Cisalpina: vengono fondate nuove colonie, tra cui Bononia, Mutina e Parma. |
||
197-193 |
|
Guerra in Spagna: Roma fonda due province, la Spagna Citeriore e Ulteriore, ma non conquista l’intera penisola fino al 133. |
||
192
191
189
188 |
|
Antioco III dei Seleucidi, re di Siria, volendo approfittare della situazione favorevole (Filippo V sconfitto e Romani tornati in occidente) sbarca in Grecia. Guerra Siriaca: i Romani vincono da subito con L. Cornelio Scipione aiutato dal fratello (l’Africano). Quest’ultimo verrà per l’ultima volta a scontrarsi con Annibale, consigliere di Antioco III. A Magnesia i Romani, che avevano inseguito l’esercito siriaco, ottengono un importante vittoria. Antioco III accetta di firmare la pace. Roma ha l’egemonia su tutto il territorio greco; tuttavia non la conquista. |
||
|
Roma ha ormai una grande rete commerciale, dunque la classe degli equites diventa la più importante. Roma è divisa tra conservatori e intraprendenti. |
|
||
187
183 |
In seguito alle guerre macedonica e siriaca, la famiglia degli Scipioni era la più famosa e importante politicamente. Sono aperti e favorivano la cultura (circoli scipionici) perché erano giunti in regioni acculturate (Grecia, Pergamo). Marco Porcio Catone è il massimo esponente dei conservatori. Questi per invidia denunciò gli Scipioni di essersi impossessati del bottino della guerra siriaca. Benché scagionati, l’Africano si ritira dalla vita politica. Muore Scipione l’Africano. |
Muore Annibale, consegnato ai Romani da Prusia di Bitinia che avrebbe dovuto proteggerlo. |
||
181
|
|
Anche i Veneti vengono conquistati, e viene fondata Aquileia. |
||
180-170 |
|
Roma sconfigge anche i Liguri. |
||
170
168 |
|
Terza Guerra Macedonica: Roma sconfigge definitivamente il figlio di Filippo V, Perseo, nella battaglia di Pidna (console L. Emilio Paolo, padre naturale di Scipione Emiliano). Condizioni di pace molto dure: la Macedonia viene divisa in quattro parti e mille cittadini fatti ostaggi (tra i quali lo storico Polibio). |
||
150 |
|
I ceti più conservatori (Marco Porcio Catone) vogliono distruggere Cartagine temendo una sua ripresa. Casus Belli: Cartagine attacca il regno di Numidia (alleato di Roma) per feramarne la spinta espansionistica ai suoi danni. Così facendo violano una clausola del trattato di pace del 201. I romani dichiarano guerra. |
||
148
146 |
|
III guerra punica: i Romani ordinano a Cartagine di trasferire la città lontana dal mare; i Cartaginesi rifiutatisi resistono per due anni. La città viene rasa al suolo (Scipione Emiliano), la popolazione schivizzata, e il territorio reso provincia (Africa). |
||
148
146 |
|
Costretti a un intervento in Macedonia in seguito a un tentativo di rivolta, i Romani trasformano la regione in provincia. Roma interviene con la forza anche a Corinto: distrugge la città, schiavizza la popolazione. |
||
136-132 |
I guerra servile in Sicilia: le prime sommosse si trasformano in rivolte sanguinose; i Romani le sottovalutano. I rivoltosi, capeggiati da Euno (un siriaco di Apamea), prendono il controllo di una parte della Sicilia sud-orientale. Solo dopo parecchie sconfitte i R. riescono a sedare la rivolta (console P. Rupil’io). |
|
||
133 |
Tiberio Gracco (figlio di Cornelia, figlia di P. Scipione) viene eletto tribuno della plebe. Per porre rimedio ai disagi socio-economici (2) propone una serie di riforme (3.). Suscitano queste l’ostilità dei senatori e della nobilitas. Viene ucciso (3). |
Battaglia di Numanzia: Roma conquista definitivamente la Spagna (console P. Cornelio Scipione Emiliano). ____________________________ Muore a Pergamo il re Attalo III, che lascia a Roma la sua eredità.
|
||
125 |
|
|
||
123 |
Caio Gracco (fratello di Tiberio) viene eletto tribuno e ripropone alcune delle riforme del fratello (la riforma agraria viene accolta). Viene anche lui ucciso dagli oppositori politici. |
|
||
104/101 |
II guerra servile in Sicilia: dimostra che la situazione non era molto cambiata dal 136. |
Nello stesso periodo, rivolte con caratteristiche simili anche in Apulia, Etruria, Lazio, Attica e Delo. |
TERMINOLOGIA
Cives Romani: hanno i diritti politici. Coloniae Civium Romanorum: città fondate da cives romani (per ragioni politico-economiche); i cittadini devono tornare a Roma per vita politica. Municipia: città alleate a Roma; i cittadini diventavano cives cum suffragio nel momento in cui andavano ad abitare a Roma. Civitatae sine Suffragio: città autonome alleate a Roma; i cittadini non hanno diritti di voto. Coloniae Latinae: città fondate da altre popolazioni della confederazione latina. Socii: popolazioni indipendenti ma alleate a Roma (egemone). Dediticii: territori conquistati; i cittadini non avevano alcun diritto politico e dovevano pagare un contributo. Provinciae: territori occupati al cui governo Roma pone un magistrato (un proconsole o propretore); i cittadini devono pagare un tributo. |
(1) TRIBUNI DELLA PLEBE:
· sono sacrosanti (inviolabilità);
· hanno due diritti particolari: ius auxilii (intervenire in aiuto di un plebeo); ius intercessione (diritto di veto).
(2) CAMBIAMENTI POLITICI E SOCIO-ECONOMICI NEL II SEC.:
(3) LA POLITICA DI TIBERIO GRACCO: