Roberto Artl
27 Gennaio 2019Banners
27 Gennaio 2019
Le strade dell’antica Roma dal secolo IV a. C. al V secolo d. C. in Europa, Asia e Africa
di Aldo Maria Tazzi
editrice Dedalo Librerie
prezzo: ? 25,82
PRESENTAZIONE
La strada, espressione di una vitale esigenza dell’uomo, quella del movimento,
rispecchia nel suo evolversi la storia dell’umanità, dal primordiale sentiero
pedonale percorso dal viaggiatore isolato, al tracciato battuto dagli animali
da soma utilizzato in una successiva e più sviluppata fase dell’economia degli
scambi, alle piste che segnano gli spostamenti delle greggi nella fase della
pastorizia, alle strade carrabili e lastricate sorte per l’uso dei veicoli a
ruota quando il microcosmo dell’uomo primitivo si allargò fino a comprendere
orizzonti sempre più vasti e la primitiva struttura sociale della famiglia e
del clan si ampliò fino a comprendere intere etnie.
Nel mondo antico nessun popolo, prima di Roma, intuì l’importanza di un bene
organizzato sistema stradale adatto agli scambi commerciali e che fosse
supporto della sua spinta espansionistica non solo in termini di potenza, ma
soprattutto di vocazione civilizzatrice universale.
Nella capillare rete stradale estesa su tre continenti, si materializza con
maggiore evidenza l’irresistibile impulso che condusse Roma ad espandere la sua
cultura ed ad affermare il suo istinto di dominazione oltre i confini della
città palatina.
Letterati, storici e geografi hanno da sempre studiato, con stupefatto
interesse, questo crescere incessante protrattosi per oltre un millennio e
successivamente ripreso e sviluppato, sulle superstiti tracce, dalle potenze
egemoni che seguirono al crollo dell’impero romano d’Occidente.
Alle opere di Strabone (63 a.C. – 19 d.C.) e di Plinio il Vecchio (23-79), a
tutta la pubblicistica d’epoca rinascimentale, fino agli studi del periodo
dell’illuminismo, si sono aggiunte le scoperte dellarcheologia dei nostri
giorni favorite dalle nuove, sempre più sofisticate tecnologie di indagine.
A tanta ricchezza di dati storici e tecnici al momento disponibili per gli
studiosi, la presente trattazione non pretende di aggiungere nulla di nuovo,
ponendosi un semplice obbiettivo di sintesi di notizie ben conosciute. Sarà
come ripercorrere itinerari di viaggio già compiuti nel passato per richiamare
alla memoria antiche emozioni le quali evitando il compiacimento in uno sterile
sentimentalismo nostalgico, stimolino un più cosciente impegno nel quotidiano
operare.
Nell’elencare luoghi e città con l’antico ed il nuovo nome, si è anche inteso
sottolineare una continuità tra passato e presente ed il senso di un tempo che
pare essersi arrestato, pur nel trascorrere delle generazioni.
Superando con le grandi arterie stradali ogni naturale barriera, i Romani
annullarono le dimensioni del tempo e dello spazio che separavano genti
geograficamente lontane. Attraverso i nuovi contatti umani si consolidò la
consapevolezza di una sostanziale identità ideologica cui fece seguito
l’assimilazione culturale e politica di popoli diversi. E non a caso, proprio
al momento del definitivo crollo della potenza e del dominio territoriale
dell’impero romano, tale indistruttibile opera di civilizzazione universale
suggerì a Rutil’io Namaziano (V Secolo d. C.) il più significativo ed ispirato
panegirico della romanità: “fecisti patriam diversis gentibus unam… urbem
ficisti quod prius orbis erat.”
Noi moderni, considerando la rete viaria dell’antica Roma, immortale e
straordinario monumento dalle incredibili proporzioni, potremo ammirare
grandiose opere di ingegneria ancora integre a distanza di duemila anni,
tecnologie esecutive meritevoli di analisi utili ai nostri tecnici e
soprattutto risalire alle radici della Storia e della cultura occidentale
memori che, come ha affermato un grande scrittore contemporaneo, chi non medita
e non comprende la Storia, non merita di farne parte.
La strada dellasino, la strada dell’uomo
Scrive Le Corbusier (1887-1965), il grande pioniere dell’architettura
razionalistica nonché teorico di avanguardia dell’Urbanistica del XX Secolo:
“L’uomo avanza diritto per la propria strada perché ha una meta; sa dove va, ha
deciso di raggiungere un determinato luogo e vi si incammina per la via più
diretta. L’asino procede a zig zag, ogni tanto si perde dietro a qualche cosa,
da quella natura balzana che è, va a zig zag per evitare le pietre più grosse,
per scansare i tratti ripidi, per cercare l’ombra; se la prende il meno
possibile. L’uomo possiede la ragione per moderare i sentimenti, sa frenare le
passioni e gli istinti in vista dello scopo che si propone. L’intelligenza
comanda alla bestia che è in lui, gli detta le norme di vita che ricava
dall’esperienza… Lasino ad altro non pensa che a infischiarsene di tutto.
Nei primi paesi abitati i carri passavano dove riuscivano ad infilarsi tra
anfratti e dirupi; un ruscello rappresentava un ostacolo non indifferente. Così
incominciarono a formarsi sentieri e strade. All’incrocio di queste, lungo i
corsi d’acqua, sorsero i primi villaggi; le case si allinearono lungo le strade
tracciate dal passaggio degli asini. Vi si costruì intorno una cinta di mura .
là dove arrivava la strada degli asini si apersero le porte della città. Il
borgo diventa una grande metropoli. Parigi, Roma, Istanbul sono sorte sul
percorso degli asini.
”
Una curiosa e suggestiva teoria sulla genesi dei primitivi nuclei urbani!
Ma così prosegue il grande Architetto franco svizzero parlando delle città di
fondazione romana: “I Romani erano legislatori illuminati, grandi
colonizzatori, imprenditori abilissimi. Scelto un luogo dove stabilirsi
all’incrocio di due strade, in riva a un fiume, tracciavano con riga e squadra
la tipica pianta di città rettilinea. Volevano infatti che la città avesse uno
schema chiaro, ordinato, estremamente nitido, volevano orientarvisi e
percorrerla a loro agio. La linea retta ben si addiceva alla severa indole del
Romano.”
Con tali argomentazioni, colorite ma convincenti, Le Corbusier analizza il
sorgere e lo svilupparsi della città a scacchiera con reticolo stradale
ortogonale orientato secondo le direzioni nord sud “Cardo” ed est ovest
“Decumano”, teorizzata già nel V Secolo a.C. da Ippodamo di Mileto. Ma la
spiccata propensione dei Romani per la linea retta, che Le Corbusier rileva nel
tracciato delle strade urbane, si riscontra anche per le strade extraurbane
concepite dai Romani con l’intento di collegare con il percorso più breve
possibile i centri del loro vasto impero: esaminiamone alcune in rapida
panoramica.
Nel 187 a.C. i legionari del console Emilio Lepido posero mano alla costruzione
della “Via Aemilia” impostando un lunghissimo rettilineo di oltre 170 miglia
(un miglio romano sviluppa 1478 metri) da Piacenza a Rimini. Una serie di
lunghi rettifili caratterizzava il percorso della “Via Appia” iniziata nel 312
a.C. “longarum regina viarum” tra Roma e Capua e prolungata nel 264 a.C. con
caposaldo terminale Brindisi. Appena varcata la Porta Capena, il costruttore
Appio Claudio tracciò i lunghi rettifili per tutta l’area dell’Agro romano e
dei Colli Albani ancor oggi perfettamente percorribili non lontani dall’arteria
moderna. Lungo le Paludi pontine non ancora bonificate
PRESENTAZIONE
LA STRADA DELL’ASINO, LA STRADA DELL’UOMO
PER VIAGGIARE SICURI OCCORRE UNA BUONA GUIDA
I MEZZI DI TRASPORTO
DOVE FARE UNA BUONA SOSTA? QUANTO MANCA ALLA META?
CHI COSTRUIVA LE STRADE E COME?
I PONTI
I ponti romani in Italia
Antichi e moderni costruttori in gara per il ponte più ardito
I ponti romani nei territori di conquista
RILEVATI E TRINCEE STRADALI
GALLERIE
ANCHE AGLI ANTICHI ROMANI PIACEVA VIAGGIARE ALL’ESTERO
GLI ANTICHI ROMANI FINIVANO SEMPRE PER TORNARE A ROMA
REGIO IX Liguria
REGIO XI Transpadana
REGIO X Venetia et Histria
REGIO VIII Aemilia
REGIO VI Umbria
REGIO V Picenum
REGIO IV Sabina et Samnium
REGIO VII Etruria
REGIO I Latium et Campania
REGIO II Lucania et Bruttium
REGIO II Apulia
Insula Sardinia
Insula Corsica
Insula Trinacria
LA VIABILITÀ URBANA
Il sistema viario nella città di Roma
La viabilità nelle città di fondazione e colonizzazione romana in Italia
La viabilità romana nelle città emerse dalle ricerche archeologiche in Sardegna
ed in Sicilia
Reminiscenze romane nella viabilità urbana moderna in Italia
Reminiscenze romane nella viabilità urbana moderna sulle isole
La viabilità nelle città di fondazione romana fuori d’Italia
ARCHI TRIONFALI
SALVOS IRE, SALVOS VENIRE
APPENDICE
Il recupero dell’antico percorso della “Via Ostiensis”
La circonvall’azione di Pozzuoli di Marco Cocceio Nerva
Bibliografia