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23 Agosto 2015Perché leggere “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi
Mi piace molto parlare di quello che avveniva nelle piazze negli anni ’60, che certe volte avviene anche oggi.
In queste manifestazioni la gente esprime il disagio e la rabbia, nonché il desiderio di cambiamento.
Questo è un romanzo abbastanza autobiografico, nel senso che Antonio Pennacchi ha vissuto una vicenda umana simile.
Anche Accio, come Pennacchi, veniva da Latina, ed ha vissuto una formazione ed una esperienza esistenziale molto particolare.
Il seminario
All’inizio del romanzo vediamo Accio in in seminario, nel senso che tra l’altro suo padre era un democristiano, quindi aveva ideali religiosi cristiani, ed aveva cercato di infondere questi ideali. Suo figlio era andato in seminario, solo che poi man mano aveva maturato una serie di riflessioni, che hanno messo un po’ in crisi questa sua vocazione religiosa, compresi anche turbamenti sessuali adolescenziali, puberali, portano ad una revisione del suo modo di pensare
La fuga dal seminario e il ritorno a casa
Accio decide allora di lasciare il seminario è di ritornare a casa, ma quando torna a casa, i suoi genitori non sono contenti che lui ritorni a casa, anche perché c’è una bocca più da sfamare. Infatti il padre è abbastanza povero, e la famiglia non ha molte possibilità.
I disagi familiari
Oltretutto si evidenzia subito una rivalità con il fratello, una rivalità che poi diventa piano piano anche politica, in quanto mentre Accio frequenta le compagnie di destra, frequenti a Latina, il fratello appartiene a gruppi “rossi” di rivoluzionari comunisti. Il protagonista vorrebbe fare il liceo classico perché gli piace molto tradurre, cioè fare versioni dal latino, ma la famiglia gli impone di andare all’istituto tecnico. Quindi lui è arrabbiato, arrabbiatissimo con la famiglia, e ancora di più con il fratello, e con la madre, incapace di farsi portavoce dei desideri del figlio presso il marito.
L’adesione al neofascismo
Accio vive queste tensioni interiormente, e non riesce ad esprimere questa rabbia, che rimane compressa dentro di sé, fino al momento in cui trova espressione nella partecipazione ad azioni di squadrismo neofascista, anche con catene e bastoni. Accio era talmente appassionato a questo, che diventa anche il segretario e coordinatore della sezione giovanile della provincia di Latina del Movimento Sociale Italiano (MSI), il partito d’ispirazione neofascista. In realtà con la legge Scelba in Italia non si poteva ricostituire il partito fascista, ma è significativo che nell’ MSI c’erano anche degli ex-gerarchi. Tenete presente che ancora oggi nelle regioni del Lazio e della Campania queste queste simpatie di destra sono piuttosto rilevanti e consistenti. E allora, se anche nel film Zingaretti fa leggere le lapidi che sono poste a Latina a testimonianza della ricostruzione della città. Latina era un insieme di due città, che vengono unite e ristrutturate dal duce, che poi dà a questa nuova città un nome di ascendenza romana. Accio, è sempre più insofferente nei confronti della famiglia, tanto è vero che certe volte fa l’autostop e se ne va, scappa di casa, poi ritorna in modo abbastanza rocambolesco a casa. Accio segue queste sezioni fasciste nelle loro manifestazioni, anche quando si va a visitare la tomba del duce, con delle gite verso il centro-nord Italia, dove ci sono quei luoghi che ricordano il duce nell’Emilia nativa, piuttosto che addirittura ai confini nord orientali dell’Italia.
Accio si innamora di una ragazza “milanese e progressista”
Nel frattempo ovviamente Accio, essendo un adolescente, inizia a coltivare anche delle simpatie per alcune ragazze. Dicevamo che invece il fratello ha simpatie politiche completamente diverse rispetto alle sue. Questi infatti erano anche gli anni in cui incominciavano a serpeggiare delle idee di sinistra, e quindi il fratello accoglie queste idee. Il fratello cerca anche di un primo tempo di convincere Accio a insomma a seguire le sue idee, ma più di tanto non trova riscontro, anzi questo diventa un ulteriore motivo di contrasto fra di loro. Poi però anche per via del fatto che Accio si innamora di una ragazza di Milano, e quindi ogni tanto va proprio a Milano da Latina, in modo anche abbastanza picaresco. Infatti non sempre i viaggi vanno a buon fine. La ragazza era venuta in estate sul litorale pontino per passare le vacanze estive. Lui l’aveva conosciuta d’estate, e cerca di ritrovarla d’inverno, ma questo piano piano accosta Accio alle idee della sinistra, anche perché questa ragazza al contrario di Accio partecipa alle attività del movimento studentesco di rivolta.
Accio aderisce alle formazioni di sinistra
Così un po’ per curiosità, un po’ per tutta una serie di problematiche interne alla sezione di Latina del Movimento Sociale Italiano, che l’avevano un po’ turbato, lui decide un giorno di partecipare ad una riunione di un nucleo di comunisti guidati da un professore, come fanno ancora oggi che sono tanti professori comunisti e post comunisti. Accio partecipa a questo gruppo, all’inizio un po’ frastornato dalle terminologia che allora si usava, di stampo marxista, molto ideologica.
Accio però, paradossalmente, vede delle analogie fra le due posizioni politiche, da qui il titolo di “fasciocomunista”. Comunque è vero che i fascisti per esempio nel Lazio dimostrano un’attenzione sociale, per gli strati più bassi della popolazione, e Accio vede questa attenzione anche nei “rossi”. Questa attenzione per le classi più umili affascina Accio, che piano piano comincia a sentire più consono al suo modo di essere questo desiderio di ribellarsi. Allora incomincia a fare altri viaggi, ma questa volta dei viaggi sulla scia di queste cellule di sinistra, per esempio in Puglia, dove c’erano questi nuclei di formazioni comuniste. Vi invito poi a terminare la lettura del romanzo, e non vi dico come finisce, ma è chiaro che il rapporto con il fratello muta in questa fase finale del romanzo.
Il contesto: gli anni sessanta
Questo romanzo copre un arco di tempo che abbraccia tutti gli anni sessanta. Verso la fine del romanzo emergono delle vicende chiaramente relative alla contestazione del ’68. Questo mi sembra una parte della nostra storia recente da conoscere.
Il libro e il film
Quando è stato fatto il film “Mio fratello è figlio unico” Antonio Pennacchi se l’è presa tantissimo con lo sceneggiatore e col regista, perché ha detto “voi avete travisato quello che io ho scritto”. Ci sono differenze che chi ha letto il libro può individuare benissimo (e questo è un caso in cui il libro vince la competizione con il film). Tra l’altro l’amico fascista di Accio nel film viene interpretato da Luca Zingaretti, famoso interprete del commissario Montalbano.
Appunti
- “Il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi recensione e tecniche narrative
- “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi riassunto e riflessioni sul romanzo
- Antonio Pennacchi biografia
Compito in classe
- Verifica sul romanzo “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi
Film tratto dal libro
Videolezioni
- VIDEO su youtube “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi
- VIDEO Introduzione al romanzo “Accio il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi 2F video su you tube