8 marzo
27 Gennaio 2019Sofia Giacomelli
27 Gennaio 2019Edizioni Il Foglio Piombino 2013
di Giovanni Ghiselli (seconda parte)
Procedo con il commento alle liriche più belle del libro di Adriana.
Luna grigia (pp. 20-21)
Il titolo è quasi ossimorico. Abbiamo in mente altri epiteti quasi formulari che riguardano il nostro pianeta candida l’una”, silenziosa l’una”[1] , vergine l’una”[2], solinga, eterna peregrina che sì pensosa sei”[3], giovinetta immortal[4], graziosa l’una”[5].
Rispetto a Leopardi, il poeta della luna, Adriana ne rinnova l’immagine:
Questa sera, l’una,
celi grigia la tua luce” (vv. 1-2)
Rispetto a Saffo c’è anzi una specie di ribaltamento:
“Le stelle intorno alla bella luna
nascondono di nuovo l’immagine lucente,
quando, piena, splende al massimo
su tutta la terra
…e si inargenta”
In questo frammento (4D.) la poetessa di Lesbo ci fa vedere una l’una che con il suo splendore cela le altre stelle
La percezione della luna corrisponde a uno stato dell’anima, e quello della poetessa di Benevento nei primi versi della lirica non è uno stato buono: la luna non è quale ne plenilunii sereni”[6] e non ride tra le stelle.
Adriana la chiama
complice del mio nebbioso dolore” (v. 3),
La luna di questi primi versi non fa risplendere una sera di festa come la luce amabile di Selene dal bel volto (eujwvpido”-selavna” ejrato;n favo” , vv. 74-75) dellOlimpica X di Pindaro.
La luce triste di questa l’una afflitta sospende l’anima di Adriana
non su polla di acqua sorgiva
a stemperare la durezza
Dell’antico dramma” (vv. 4-6).
La nostra poetessa sente una sintonia e avverte un accordo tra il proprio pianto e l’aspetto mesto della luna
Piangi con me questa sera
mentre il mio destino in grumo
mi lacera della mano chiuso il pugno” (vv. 8-10)
La luna è comunque una comes, una compagna di viaggio, una presenza che, pure se intermittente, non abbandona chi è abituato a osservarla, a rivolgersi a lei
Mi accompagni silenziosa
ti celi e appari e ricompari
mai tradisci lo sguardo
che ti attende pur grigia
oltre le cime dei monti e tra le nubi” (vv. 11-15)
Adriana cerca la luce, una luce ridente, come segno divino che rischiari e allieti la sua anima, e la l’una ancora una volta non le nega l aiuto
Dun tratto mi sorridi e
brilli più fulgida che mai
vicina a me e vicina alla mia casa” .
E il segno della vita che torna a brillare, a infondere speranza, fiducia, gioia nel cuore delle persone pie che guardano il cielo, nelle anime di tutti i figli della luce.
Poi il segno si eclissa:
Presto mi affaccio, ti cerco,
di nuovo
sei svanita lontana e grigia.” (vv. 19-21)
Ma il segno forte c’è stato, ed è stato il segno della vita
Appena un attimo la tua luce,
Così è la vita” (vv. 22-23)
Giovanni Ghiselli
[1] Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, v. 2
[2] Leopardi, Op. cit., v. 38.
[3] Leopardi, Op. cit., vv. 61-62
[4] Leopardi, Op. cit., v. 99.
[5] Leopardi, Alla luna, v. 1.
[6] Dante, Paradiso, XXIII, 15,