Cose di cosa nostra di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani
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28 Agosto 2015Canovaccio della videolezione del prof. Gaudio su Alce nero parla di John Neihardt
Introduzione
Cosa accade quando un poeta bianco nordamericano, tra l’altro convinto della bontà della colonizzazione dell’America, quando incontra uno stregone Sioux, che con le sue parole riesce in parte anche a modificare le convinzioni di quel letterato?
L’estate era il periodo in cui le riserve dei Lakota si riempivano di orde di antropologi, e non si sa se i Sioux si sentivano più tormentati ora da questi studiosi o qualche decennio prima dai moschetti dei soldati americani.
Ecco, Alce Nero parla è la trascrizione di questi incontri, di queste interviste, fatte da un bianco colto ad un pellerossa che è sempre vissuto all’interno della sua tribù, ed ha assistito ai massacri della sua gente, avvenuti verso la fine dell’ottocento.
Il libro risale al 1930-31, e sarebbe rimasto nel dimenticatoio, se qualche decennio dopo alcuni studiosi svizzeri, capitanati da C. Jung, non l’avessero scoperto.
Da quel momento in poi Alce nero parla è diventata l’opera più famoso di Neihardt, surclassando di molto le sue poesie patriottiche, ed è una delle testimonianze più interessanti del mondo originario dei nativi americani, a metà fra racconto personale e autobiografia spirituale, diario e memoriale, storia tribale ed elegia, narrazione di schiavitù o racconto di deportazione.
Una importante precisazione
Tuttavia, la rielaborazione di Neihardt e la trascrizione di sua figlia, basate oltretutto non sulle parole originali di Alce nero, ma sulla mediazione dell’interprete, il figlio di Alce Nero, sollevano interrogativi circa l’autenticità del racconto.
Struttura
Alce Nero Parla è diviso in 25 capitoli, che raffigurano la vita di Alce Nero. Come un’autobiografia, la narrazione ripercorre l’esperienza di Alce Nero come un guaritore con la fama di santo uomo, consolidata da una visione mistica avuta quando era giovane.
Valore del testo
Come una storia tribale, registra il passaggio della nazione Sioux dalla libertà alla segregazione nelle riserve, passando attraverso la loro partecipazione alla battaglia di Little Bighorn e il massacro di Wounded Knee.
Alce Nero parla offre una testimonianza del prezzo di sofferenza umana che i Sioux hanno pagato per l’espansione verso ovest degli Stati Uniti. Infine è quasi un’elegia, che piange la scomparsa di un’età di innocenza e libertà dell’indiano americano, e lamenta la contaminazione culturale che ha subito.
Trama: capitoli 1-3
I Capitoli 1 e 2 sono preliminari alla descrizione della grande visione nel capitolo 3; in questa prima fase Alce Nero mostra gradualmente fiducia in Neihardt e comincia a raccontare gli anni della sua infanzia, tra cui la prima volta che sentì delle voci all’età di cinque anni.
Capitolo 3
Capitolo 3, il capitolo più lungo e complicato del libro, descrive la visione che è stata sperimentata da Alce Nero quando aveva nove anni. Altamente iconografica e simbolica, la visione precoce di Alce Nero descrive il suo viaggio nel cielo dove sei nonni gli danno oggetti sacri e lo autorizzano a mantenere il sacro cerchio del suo popolo.
Da questa visione, Alce Nero guadagna una coscienza di se stesso come diverso dagli altri nella sua tribù, in un modo al tempo stesso privilegiato e inquietante.
Capitoli 4-9
I capitoli dal 4 al 9 sintetizzano la crescente tensione tra la tribù dei Sioux e i bianchi americani, che si espandono verso ovest in territorio indiano per insediarsi e stabilire le loro imprese commerciali, favorite dalla scoperta dell’oro nel Montana e dalla costruzione della ferrovia Transcontinental Railroad.
I Sioux in seguito alla battaglia di Little Bighorn, raccontata nel Capitolo 9, sono trasferiti e incominciano a perdere la loro cultura. A questo punto il giovane Alce Nero è perplesso, perché le circostanze non sembrano permettergli di compiere la visione che aveva avuto durante la fanciullezza.
Capitolo 10
Il capitolo 10 si intitola “Percorrendo la strada nera” perché i Sioux dopo la sconfitta sono costretti a iniziare un lungo esodo, e bruciano l’erba, fanno terra bruciata dietro di loro per far morire di fame i cavalli dei soldati, mentre un’altra tribù, tradizionalmente ostile ai Lakota, quelli dei Wasichu, scende a patti con i bianchi e ottiene il possesso proprio del territorio attraverso il quale i Sioux stanno passando.
Capitoli 11 e 12
Nel capitolo 11,i soldati americani uccidono il grande guerriero Cavallo Pazzo, e questa perdita è grave per ciascuno dei Sioux. Nel capitolo 12, Alce Nero si ritrova con un piccolo gruppo di persone in esilio in Canada, e cerca di evitare la relegazione nelle riserve inevitabile.
Capitoli 13-18
I capitoli dal 13 al 18 esprimono la crescente ansia di Alce Nero, che gradualmente assume nella tribù il ruolo di guaritore e santo uomo.
Questi capitoli descrivono anche i rituali pubblici (il ballo del cavallo e la cerimonia heyoka) che permettono ad Alce Nero di assumere il suo ruolo. Lui ha un’altra visione, la visione di un cane, nel capitolo 15, e nel capitolo 17 compie la sua prima guarigione.
Capitoli 19-20
Nei capitoli 19 e 20 Alce Nero racconta dei suoi viaggi a Chicago, New York, e in Europa, quando si era esibito in alcuni spettacoli, intitolati “Buffalo Bill Wild West Show” . A Londra, partecipa ad una cerimonia per celebrare il giubileo della regina Vittoria.
Egli si avvicina a una giovane donna a Parigi e improvvisamente si ammala durante la sua visita. La famiglia della ragazza si prende cura di lui fino alla guarigione. Durante questa malattia, Alce Nero ha un’altra visione.
Capitoli 21-24
Nel capitolo 21, Alce Nero torna a casa, e vede con sconforto che la sua tribù si è ridotta quasi totalmente ad una comunità di sfollati, che vivono nelle riserve, senza più le mandrie di bisonti, animali ormai apparentemente e tristemente estinti. Qui attraverso una danza rituale cerca di far rivivere la cultura dei Sioux;
I capitoli 21 e 22 descrivono una speranza di riscatto. Ma i bianchi si rivelano in questo frangente implacabili e i capitoli 23 e 24 descrivono il massacro di Wounded Knee e la morte di Toro Seduto.
Capitolo 25
Il Capitolo 25 descrive le conseguenze del massacro: Alce Nero è profondamente deluso: la visione che aveva avuto da bambino non si è avverata come aveva desiderato, e lui, ormai vecchio e sconsolato, non è riuscito ad evitare il dramma del suo popolo.
Tematiche: l’emarginazione
Alce Nero parla di una popolazione che aveva una grande storia, una sua cultura, un suo modo di vivere che viene irrimediabilmente turbato e sconvolto dall’arrivo dei bianchi.
Romanzo di formazione
Inoltre, Alce Nero parla segue la trama della letteratura epica tradizionale, esemplificata in molti poemi e fiabe. Il personaggio centrale di questa letteratura è un eroe che cerca di compiere il suo destino.
Gli ostacoli che lui incontra costituiscono l’ossatura della narrazione. La maggior parte della letteratura di questo genere si conclude felicemente, con l’eroe che raggiunge l’obiettivo desiderato, da condividere con la comunità:
Nel caso di Alce Nero parla, invece, la ricerca finisce tragicamente. Egli non può raggiungere il suo obiettivo, non a causa di difetti nel suo carattere, ma a causa di forze esterne non controllabili, in particolare la spinta espansionistica dei bianchi.
Senso di colpa
Nonostante questo processo sia indipendente da lui, Alce Nero si incolpa per la sua incapacità di mettere in atto la potenza della sua visione. Ai suoi occhi è la propria inettitudine che non gli ha concesso di affermare l’identità del suo popolo, Non è stato capace di rendere l’albero o il fiore bastone sacro, per ripristinare il cerchio santo della sua nazione.
Storia di un popolo
Ma Alce Nero parla non è solo la storia di un uomo. E ‘anche la storia di un popolo, particolarmente importante dal punto di vista etnografico perché copre la transizione dei Sioux dal periodo di libertà a quello della segregazione nelle riserve.
La sua storia include descrizioni di caccia, macellazione, pratiche di cucina, cerimonie e rituali legati alla caccia, la guarigione, e la fertilità, soprattutto la grande danza del sole; Alce Nero raffigura il comportamento indiano in guerra, nel corteggiamento, e in gioco; e offre uno sguardo privilegiato sulla vita spirituale e sociale degli indiani.
Si registrano qui alcuni degli eventi centrali della storia americana dal punto di vista sorprendente della Oglala Sioux: la battaglia di Little Bighorn, la creazione di riserve indiane, e il massacro di Wounded Knee.
La storia di Alce Nero è anche una storia politica di conquista e di espropriazione, che solleva questioni circa l’etica e l’uso della violenza, e fornisce una visione alternativa dell’esperienza americana.
Il testo infatti sfida la versione tradizionale della storia americana prevalente al momento della sua pubblicazione nel 1932, che esaltava l’espansione coloniale verso ovest e giustificava anche le motivazioni economiche.
Alce Nero fa capire che il metallo giallo (oro) ha reso gli uomini bianchi pazzi; o racconta che gli indiani sono stati costretti a vivere in case quadrate, in cui manca il “potere del cerchio” , fondamentale per la cultura nativa.
I bianchi sono stati parecchio inattendibili e hanno violato i trattati stipulati con gli Indiani, sequestrandone il territorio. Che figura fa il governo degli Stati Uniti che si proclama come uno degli stati più evoluti e democratici? Anche per questo il libro di Neihardt ebbe una straordinaria diffusione negli anni sessanta, anni in cui si faceva più rovente la critica al potere costituito.
Il libro ci presenta il grande costo, in termini umani e ambientali, di eventi come la costruzione della ferrovia transcontinentale, la conquista del west e la scoperta dell’oro.
Inoltre mette in discussione implicitamente la strategia militare di reprimere le forze ostili, nascondendo la vera natura genocida delle spedizioni.
Infine e soprattutto, Alce Nero parla è un testo sacro. Il racconto di Alce Nero e delle sue esperienze visionarie è paragonabile a quello di San Giovanni nel libro dell’Apocalisse nella Bibbia cristiana o il Khabbala nella tradizione ebraica.