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27 Gennaio 2019Incontro con Andrea G. Pinketts
27 Gennaio 2019Alcune parole che la gente (i cittadini, le mamme) non capisce
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Istruzione o formazione professionale? Quale differenza |
Nessuna seria differenza. La confondono anche gli stranieri. E’ infatti un’assurdità linguistica e segna anche una gerarchia storica del sistema |
Alternanza scuola – lavoro |
E’ un modo di fare scuola. Bisogna stare attenti a non confonderlo con l’apprendistato. L’uno infatti è una scuola in azienda, l’altro è invece un vero e proprio lavoro che viene sostenuto da brevi periodi (120 ore) di formazione. In sostanza il primo è un modo di imparare, il secondo è un modo di lavorare. |
Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) |
IFTS, pessima dizione che confonde le idee ed è intraducibile. Potrebbe essere chiamata semplicemente scuola tecnica superiore, perché di questo si tratta. |
Curricolo |
E’ un termine tecnico in uso in tutto il mondo per indicare, rispetto ai programmi che sono un elenco di contenuti da insegnare, un insieme di obiettivi, attività, strumento e metodi da far apprendere agli allievi. Nel currico9lo i contenuti giocano un ruolo strumentale: non sono il fine ma il mezzo per far acquisire ai ragazzi competenze in vari campi |
Certificazione |
E’ una valutazione esplicita, scritta e documentata da parte degli insegnanti sulle competenze acquisite da un allievo. A diversità della classica pagella o del diploma il certificato è analitico (descrive esattamente le competenze), trasparente (dice tutto), dinamico (non dura sempre: le competenze con il tempo possono perdere valore); infine, non ha valore legale. La certificazione ha bisogno di regole comuni per funzionare come strumento di comunicazione tra i vari segmenti e percorsi di un sistema, è in sostanza un codice di comunicazione. |
Port-folio |
E’ l’insieme dei risultati documentati acquisiti da un allievo nella sua carriera scolastica. Non sono i voti (o il vecchio libretto scolastico), ma i documenti che attestato ciò che l’allievo è in grado di fare perché l’ha fatto concretamente e qualcuno, più esperto di lui (l’insegnante, il tutor, un esperto) gli ha detto che è fatto bene. Con questo port-folio, solitamente, nel mondo, ci si presenta agli esami, ai concorsi, alle selezioni per ricevere un credito o un posto di lavoro. |
Passerelle |
Si tratta di una traduzione dal francese (la passerelle) che indica la possibilità di passare da una scuola ad un’altra, o da un indirizzo ad un altro indirizzo, senza sostenere esami formali, ma presentando i propri “crediti”, cioè la documentazione delle competenze acquisite nel percorso precedente. La scuola che accoglie può verificare tali competenze e aiutare lo studente ad inserirsi nella nuova scuola o nel nuovo indirizzo. Tutto ciò senza bisogno, appunto, di esami. |
Credito formativo |
Sono le competenze acquisite e certificare in un determinato percorso scolastico, anche parziale. Il termine (credit) è nato in ambiente aglosassone, dove la diversità dei programmi da scuola a scuola (lì gli insegnanti sono sempre stati liberi – o quasi – di svolgere i programmi di loro interesse) ha imposto un sistema di documentazione più analitico e trasparente di quello dei voti. Lo studente può far valere i suoi crediti in qualsiasi scuola o università per poterla frequentare. |
Debito formativo |
Una insufficienza che va pagata o “rimediata” in un determinato periodo di tempo fissato dall’insegnante. Il sistema dei debiti ha dato origine in Italia ad un processo di autentico degrado della scuola secondaria. Il che dimostra che prima di inserire novità nel vecchio sistema bisogna essere certi che chi ci lavoro abbia acquisito in modo adeguato le competenze per gestirle. |
Piani di studio |
Il termine ha origine in ambiente universitario ed indica l’elenco degli esami che uno studente deve o vuole sostenere in un determinato periodo di tempo, solitamente un anno accademico. In sostituzione di curricoli, il termine è più comprensibile ma non dice la stessa cosa. Piani di studio infatti possono anche indicare i vecchi programmi (elenco di contenuti) ed anche i quadri orari delle materie. Ma la scuola italiana è un po’ più avanti di questo. |
Standard |
Livelli di competenza ritenuti accettabili nella valutazione delle prestazioni |