Canto trentatreesimo del Purgatorio
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27 Gennaio 2019Dall’Alcyone di Gabriele D’Annunzio
Libro Terzo delle Laudi del Cielo del Mare della Terra e degli Eroi
Beatitudine
«Color di perla quasi informa, quale
conviene a donna aver, non fuor misura».
Non è, Dante, tua donna che in figura
della rorida Sera a noi discende?
Non è non è dal ciel Beatrice
discesa in terra a noi
bagnata il viso di pianto d’amore?
Ella col lacrimar degli occhi suoi
tocca tutte le spiche
a una a una e cangia lor colore.
Stanno come persone
inginocchiate elle dinanzi a lei,
a capo chino, umìli; e par si bei
ciascuna del martiro che l’attende.
Vince il silenzio i movimenti umani.
Nell’aerea chiostra
dei poggi l’Arno pallido s’inciela.
Ascosa la Città di sé non mostra
se non due steli alzati,
torre d’imperio e torre di preghiera,
a noi dolce com’era
al cittadin suo prima dell’esiglio
quand’ei tenendo nella mano un giglio
chinava il viso tra le rosse bende.
Color di perla per ovunque spazia
e il ciel tanto è vicino
che ogni pensier vi nasce come un’ala.
La terra sciolta s’è nell’infinito
sorriso che la sazia,
e da noi lentamente s’allontana
mentre l’Angelo chiama
e dice: «Sire, nel mondo si vede
meraviglia nell’atto, che procede
da un’anima, che fin quassù risplende».
Audio Lezioni su Gabriele D’Annunzio del prof. Gaudio
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