Liquidi
27 Gennaio 2019Ingiustizia è fatta
27 Gennaio 2019di Ugo Foscolo
Analisi del testo di Massacci
ALLA SERA
1 Forse perché dalla fatal quiete
2 Tu sei limago a me si cara viene,
3 o Sera. E quando ti corteggiano liete
4 le nubi estive e i zeffiri sereni
5 e quando dal nevoso aere inquÁete
6 tenebre e lunghe all’universo meni,
7 sempre scendi invocata e le secrete
8 vie del mio cor soavemente tieni.
9 Vagar mi fai coi miei pensieri su lorme
10 Che vanno al nulla eterno, e intanto fugge,
11 questo reo tempo, e van con lui le torme
12 delle cure onde meco egli si strugge;
13 e mentre io guardo la tua pace, dorme
14 quello spirto guerrier chentro mi rugge.
Ugo Foscolo
ALLA SERA = parola chiave
1 Forse perché dalla fatal quiete = quÁes- quÁetis = sonno eterno
2 Tu sei limago a me si cara viene,
3 o Sera. E quando ti corteggian liete
4 le nubi estive e i zeffiri sereni
5 e quando dal nevoso aere inquÁete
6 tenebre e lunghe all*universo meni,
7 sempre scendi invocata e le secrete
8 vie del mio cor soavemente tieni.
9 Vagar mi fai coi miei pensieri su lorme
10 Che vanno al *nulla eterno, e intanto fugge,
11 questo reo tempo, e van con lui le torme
12 delle cure onde meco egli si strugge;
13 e mentre io guardo la tua pace, dorme
14 quello spirto guerrier chentro mi rugge.
Ugo Foscolo
Analisi della metrica
Alla sera è un sonetto composto da due quartine e due terzine, le rime sono strutturate in questo modo. AB AB – CD C .
E presente un enjembement nei versi 4 e 5; il tono della poesia è basato principalmente sulle figure retoriche, come, negli ultimi due versi, in cui è presente l’allitterazione, che rafforza di gran lunga il senso passionale della poesia, con la forte e notata presenza della lettera R .
Biografia
Ugo Foscolo nacque il 6 febbraio 1778 a Zante, una delle isole ioniche, da padre veneziano e madre greca. Dopo la morte del padre si trasferì a Venezia, dove partecipò ai rivolgimenti politici del tempo manifestando simpatie verso Napoleone, salvo pentirsene amaramente dopo il trattato di Campoformio.
Istituito nel 1797 a Venezia un governo democratico in cui assunse cariche pubbliche, pochi mesi dopo, in seguito al trattato di Campoformio con cui Napoleone cedeva Venezia all’Austria, dovette fuggire, riparando a Milano (sottratta da Napoleone
all’Austria), ove strinse rapporti di affettuosa amicizia col Monti ed ebbe modo di avvicinare il Parini.
A fianco dei Francesi, combatté contro gli Austro-russi (rimanendo anche ferito durante una battaglia). Al comando del generale francese Massena partecipò alla difesa di Genova e quando la città fu costretta alla resa, seguì il Massena nella fuga.
Nel 1804 si recò in Francia, per motivi militari, e qui ebbe l’opportunità di trascorrere due anni di relativa calma, che impiegò in gran parte in amori appassionati, fra cui quello con l’inglese Fanny Emerytt da cui nacque la figlia Floriana.
Fuggì da Milano, dove si era stabilito poco prima, nel maggio del 1815 per non dover giurare fedeltà agli Austriaci. Dopo una breve permanenza a Lugano ed a Zurigo, l’anno dopo si stabilì a Londra, accolto dall’alta società. Qui guadagnò abbastanza con la pubblicazione delle sue opere, ma sperperò tutto con le sue dissolutezze: iniziò pure la costruzione di una lussuosissima villa, che non riuscì a pagare totalmente nonostante il soccorso della figlia Floriana (che, ritrovata a Londra, gli offrì tremila sterline). Inseguito dai creditori, subì anche il carcere, e fu poi costretto a ritirarsi nel villaggio di Turnham Green, ove visse gli ultimi suoi anni in compagnia della figlia.
Morì il 10 settembre 1827. Le sue ossa furono trasferite a Firenze solo nel 1871 e vennero tumulate nel tempio di S. Croce, che egli aveva così tanto esaltato nel carme “Dei Sepolcri”.
Parafrasi interpretativa
Alla sera è ovviamente la parola ed il concetto fondamentale di tutta la poesia, il Foscolo infatti si rivolge alla sera come se fosse un essere umano, una persona, con cui parla in modo molto confidenziale. E nobilitata dal pronome tu, la sera rappresenta metaforicamente la morte, come approdo ad un porto, che simboleggia la fine di tutte le sofferenze e le oppressioni della vita, la quale si conclude serenamente.
Inizialmente il poeta espone un dubbio, proponendo a se stesso il fatto che la sera potrebbe essere il simbolo della pace e della quiete interiore; egli parla liberamente ed in modo confidenziale e personale con la sera. Il ritmo, prosegue i modo molto fluente,
inizia a descrivere brevemente ma intensamente le stagioni della vita parlando dell’estate , con aggettivi musicali e frizzanti , che descrivono la giovinezza dell’estate e poi il cielo invernale, che appare pieno di ombre inquietanti e minacciose, che disturbano la serenità del poeta. La sera, intesa come persona, legge in profondità i sentimenti e gli impulsi del poeta.
Quando lui pensa alla sera, collega questo concetto a molti altri, e pensa al nulla eterno, all’immensità dell’universo(infinito*), ma intanto il tempo scorre veloce, ed il presente, è ritenuto colpevole
Di tante preoccupazioni e incomprensioni con se stessi, e con il tempo la nostra coscienza ci rende consapevoli della tragicità della vita, che piano piano si consuma.
Infine, si presenta il concetto caldo di tutta la poesia, si manifesta il vero sentimento e la suggestione del poeta, che una volta placato, una volta che ha ritrovato la pace interiore trattiene ancora nella sua anima un animo ribelle e passionale; che espone il tumulto di passioni che agitano in modo tormentato l’anima del poeta.
Parafrasi letterale
Forse sei il simbolo della quiete(interiore), giungi a me sempre gradita, o sera. Sia destate, quando ti accompagnano liete le nubi estive e i venti leggerei e frizzanti.
Sia quando dal cielo, che promette neve, porti ombre inquietanti e minacciose(in estate la notte cala molto dopo che in inverno); sempre gradita giungi a me, e sai raggiungere dolcemente le più intime vie(pensieri) del mio cuore(pace interiore).
Tu mi fai andare incessantemente col pensiero sulle tracce che portavo al nulla eterno(*senso di infinito) e intanto scorre veloce(nostalgia) il presente, colpevole di arrecare preoccupazioni ed angosce che hanno reso la vita tragica. E con lui (il tempo), passano dalla coscienza la folla degli affanni nei quali con me il tempo della vita si consuma.
E mentre raggiungo una tranquillità interiore
By Massacci
e-mail: [email protected]