La massoneria
16 Agosto 2022Vienna
17 Agosto 2022La Vittoria alata di Brescia è una statua in bronzo del I secolo, conservata presso il Capitolium di Brescia laddove fu rinvenuta nel 1826 assieme agli altri bronzi romani, ed è uno dei simboli della città di Brescia.
Alla Vittoria di Giosuè Carducci
- La Vittoria alata di Brescia è una statua in bronzo del I secolo, conservata presso il Capitolium di Brescia laddove fu rinvenuta nel 1826 assieme agli altri bronzi romani, ed è uno dei simboli della città di Brescia.
- Giosuè Carducci è stato un poeta e scrittore italiano. Fu il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1906.
Alla Vittoria è un’ode scritta nel maggio del 1877, inserita nelle Odi barbare, e suggerita da una duplice gita che il poeta fece a Brescia, la prima nell’estate 1871 assieme a Carolina Cristofori, la seconda nell’ottobre 1876.
L’espressione Brescia Leonessa d’Italia, attribuita dai più a Carducci, grazie alla fama di questa poesia, in realtà è stata mutuata da un canto precedente di Aleardo Aleardi, poeta risorgimentale. - Ma quale fu il contesto storico per cui Brescia fu definita tale? Il 18 marzo 1848, nella città di Brescia, sopraggiunse la notizia della fine delle Cinque Giornate di Milano, una rivolta in cui anche le città di Como e Bergamo si ribellarono e costrinsero l’esercito austriaco, allora sotto il comando di Radetzky, a ritirarsi in sconfitta; quest’ultimo, prima ancora di questi tumulti, aveva lasciato una ristretta guarnigione di soldati nel castello di Brescia, mentre evacuava il resto della truppa austriaca dalle province lombarde che aveva occupato. Due giorni dopo, il 20 marzo l’esercito austriaco guadagnò l’alleanza del Regno di Sardegna e, passando per il Piemonte occupò a sorpresa la città di Novara, conquistandola il 23 marzo.
- La popolazione che partecipò alla battaglia per riprendersi Novara venne esiliata ed inviata nelle altre città del Piemonte, e addirittura all’estero. Quando, alcuni giorni più in là, la notizia arrivò a Brescia, il popolo insorse di nuovo, combattendo una strenua lotta contro il generale Haynau, facente parte del presidio lasciato al castello, che aveva ottenuto il mandato di saccheggiare la città, approfittando del disordine. Proprio con questa ultima lotta, durata dieci giorni, la città di Brescia si meritò l’appellativo di “Leonessa d’Italia”, grazie alla ferocia con la quale il popolo aveva posto fine al dominio austriaco nella loro città. Nella poesia di Carducci (il testo seguente), destinata alla pubblicazione nella raccolta delle Odi Barbare, viene descritta appunto la vittoria ottenuta.
- Alla Vittoria è un’ode alcaica, un componimento ispirato dal poeta greco Alceo, composto di due endecasillabi appunto “alcaici” (nei primi due versi di ogni strofa, e composti con due quinari, di cui il primo ad accentuazione piana, il secondo sdrucciola), un novenario al terzo verso, un decasillabo al quarto verso (e sempre accentato sulla terza, sesta e nona sillaba).
Alla Vittoria di Giosuè Carducci
Scuotesti, vergin divina, l’auspice ala su gli elmi chini de i pèltasti, poggiati il ginocchio a lo scudo, aspettanti con l’aste protese? 4o pur volasti davanti l’aquile, davanti i flutti de’ marsi militi, co ’l miro fulgor respingendo gli annitrenti cavalli de i Parti? 8Raccolte or l’ali, sopra la galea del vinto insisti fiera co ’l poplite, qual nome di vittorïoso capitano su ’l clipeo scrivendo? 12È d’un arconte, che sovra i despoti gloriò le sante leggi de’ liberi? d’un consol, che il nome i confini e il terror de l’impero distese? 16 Vorrei vederti su l’Alpi, splendida Ma Lidia intanto de i fiori ch’èduca “Che dunque ― dice ― pensasti, o vergine “Sentii ― risponde la diva, e folgora ― Passâr l’etadi simili a i dodici Lieta del fato Brescia raccolsemi, |
1. Pèltasti: Antico fante greco, armato alla leggera e fornito di pelta. Nell’antica Grecia, scudo ellittico troncato in alto, con uno o due incavi nella parte superiore: piccolo e leggero, essendo costituito da un’anima di legno rivestita di cuoio.
Marsi erano un popolo italico di lingua osco-umbra, storicamente stanziato nel I millennio a.C. nel territorio circostante il lago Fucino, zona che attualmente corrisponde a un’ampia area dell’Abruzzo chiamata appunto Marsica.(orso marsicano) Generalmente i cavalli possono vivere fino a trent’anni la galea è quella parte dell’armatura che noi chiamiamo italianamente celata, barbuta o morione; che il poplite è la piegatura interna del ginocchio, e l’insistere col poplite vale a un dipresso quanto premere col piede; che il clipeo non è altro che una targa o una rotella gloriò=impose con gloria
Carolina Cristofori (Lidia nelle Poesie di Carducci) Serto=ghirlanda
|