Anassimene, come Talete e Anassimandro, faceva parte della scuola filosofica di Mileto, tuttavia, a differenza dei suoi predecessori, identificò l’aria come arché, ovvero il principio originario da cui tutto ha avuto origine.
L’Aria come Principio Cosmico
Anassimene propose una visione dell’universo in cui l’aria, in quanto principio fondamentale, è presente ovunque e permea tutte le cose. Questo elemento, secondo il filosofo, è in continuo movimento e, attraverso processi di rarefazione e condensazione, dà origine a tutti gli altri elementi:
- Rarefazione: Quando l’aria si rarefà, diventa fuoco.
- Condensazione: Al contrario, quando si condensa, diventa prima vento, poi nuvole, acqua, terra e infine pietre.
In questo modo, Anassimene offriva una spiegazione razionale e unitaria per la diversità dei fenomeni naturali, riconducendo tutto a un unico principio originario: l’aria.
Un’Evoluzione del Pensiero Milesio
Anassimene rappresenta un’evoluzione del pensiero milesio rispetto a Talete e Anassimandro. Se Talete aveva individuato nell’acqua il principio originario e Anassimandro in un principio indeterminato (l’apeiron), Anassimene si concentra su un elemento più dinamico e presente ovunque: l’aria.
L’aria, infatti, non è solo un elemento passivo, ma è concepita come un principio attivo, in continuo movimento e trasformazione. Questo concetto di aria come pneuma (soffio vitale) avrà un’influenza significativa sulla filosofia successiva, in particolare sullo stoicismo.
Confronto con Anassimandro
- Principio originario: Anassimandro postulava l’apeiron, un principio indeterminato e infinito. Anassimene, invece, identifica l’aria come un elemento specifico e presente ovunque.
- Trasformazione: Entrambi i filosofi ammettono un processo di trasformazione degli elementi, ma Anassimene lo spiega in modo più dettagliato attraverso i processi di rarefazione e condensazione.
- Dinamismo: Mentre Anassimandro sottolineava il dinamismo del cosmo, Anassimene lo attribuisce specificamente all’aria, che è concepita come un principio attivo e in continuo movimento.
Anassimene e la medicina antica: un respiro vitale
L’idea di Anassimene che l’aria sia il principio di tutte le cose ha avuto un impatto significativo sulla medicina antica. L’aria, intesa come pneuma, ovvero soffio vitale, è stata associata alla respirazione, alla vita stessa e ai processi vitali.
- Pneuma e salute: Un’adeguata circolazione del pneuma era considerata essenziale per la salute. Squilibri nel flusso di questo soffio vitale erano associati a malattie.
- Respirazione e anima: Il respiro era visto come il legame tra il corpo e l’anima. Quando il respiro cessava, così faceva la vita.
- Influenza sulla medicina ippocratica: Le teorie di Anassimene hanno influenzato la scuola medica di Ippocrate, che poneva grande enfasi sull’equilibrio dei quattro umori (sangue, flegma, bile gialla e bile nera). Anche se non direttamente collegato al pneuma, il concetto di equilibrio dei fluidi corporei è in linea con l’idea di un principio vitale che permea tutto il corpo.
Anassimene ed Empedocle: l’aria e gli elementi
Anassimene e Empedocle, entrambi filosofi presocratici, hanno offerto visioni differenti dell’aria e del suo ruolo nel cosmo.
- Anassimene: Per Anassimene, l’aria è il principio originario da cui tutto ha origine. Attraverso processi di rarefazione e condensazione, l’aria dà origine a tutti gli altri elementi.
- Empedocle: Empedocle, invece, postula l’esistenza di quattro elementi fondamentali: terra, acqua, aria e fuoco. L’aria è uno di questi elementi, ma non è considerata il principio originario.
Mentre Anassimene vede l’aria come un principio dinamico e in continua trasformazione, Empedocle la inserisce in un quadro più complesso di quattro elementi che interagiscono tra loro grazie alle forze dell’amore e dell’odio.
Religione e mitologia nel pensiero di Anassimene
Sebbene non possediamo testi diretti di Anassimene, è probabile che, come molti pensatori del suo tempo, fosse influenzato dalle credenze religiose e mitologiche della sua cultura. Tuttavia, il suo tentativo di fornire una spiegazione razionale dell’universo lo distingue dai miti più antichi.
- Panteismo: L’idea di un’aria che permea tutto e dà vita a ogni cosa può essere vista come una forma di panteismo, ovvero una concezione che identifica Dio con la natura.
- Razionalità: Nonostante l’influenza delle credenze religiose, Anassimene cerca di spiegare il mondo attraverso la ragione e l’osservazione, piuttosto che attraverso miti e leggende.
Anassimene e la filosofia stoica: il respiro del logos
L’influenza di Anassimene sulla filosofia stoica è evidente, soprattutto nella concezione del pneuma, il soffio vitale. Per gli stoici, il pneuma è una sorta di fuoco razionale, un soffio divino che permea tutto l’universo e anima ogni essere vivente. Questa concezione trova le sue radici nell’idea di Anassimene di un’aria cosmica, principio attivo e vitale di tutte le cose.
Il pneuma stoico, tuttavia, va oltre la semplice concezione dell’aria come elemento. Esso è inteso come la forza ordinatrice dell’universo, il logos che dà forma e movimento a tutte le cose. In questo senso, il pneuma stoico si connette con la filosofia di Eraclito, per il quale il logos è il fuoco cosmico che governa tutte le trasformazioni.
Anassimene, Platone e Aristotele: l’anima e il corpo
La concezione dell’anima negli antichi filosofi greci è un tema complesso e articolato.
- Anassimene: Pur non avendo lasciato scritti espliciti sull’anima, possiamo inferire dalle sue teorie sull’aria che egli considerasse l’anima come una parte del pneuma cosmico, un soffio vitale che anima il corpo.
- Platone: Per Platone, l’anima è di natura divina, preesistente al corpo e destinata a tornare al mondo delle idee dopo la morte. L’anima è tripartita: razionale, irascibile e concupiscibile.
- Aristotele: Aristotele, invece, concepisce l’anima come forma del corpo, strettamente legata ad esso e inseparabile da esso. L’anima è l’entelechia del corpo, ciò che lo rende ciò che è.
Confronti:
- Materialismo vs. dualismo: Anassimene e Aristotele propongono una visione materialistica dell’anima, legandola strettamente al corpo. Platone, invece, adotta una posizione dualistica, separando nettamente anima e corpo.
- Immortalità: Platone crede nell’immortalità dell’anima, mentre Aristotele la considera strettamente legata alle funzioni vitali del corpo. Anassimene, pur non affrontando esplicitamente il tema dell’immortalità, sembra suggerire una continuità tra l’anima individuale e il pneuma cosmico.
La matematica in Anassimene: un’assenza significativa
A differenza di filosofi successivi come Pitagora e Platone, non vi sono evidenze che suggeriscano un interesse particolare di Anassimene per la matematica. La sua filosofia è più incentrata sulla ricerca di un principio originario e sulla spiegazione dei fenomeni naturali attraverso l’osservazione diretta.
Tuttavia, è possibile ipotizzare che Anassimene, come molti pensatori del suo tempo, fosse consapevole dell’importanza dell’ordine e della misura nei fenomeni naturali. L’idea stessa di un principio unico da cui tutto deriva implica una ricerca di un ordine sottostante alla diversità delle cose.
Anassimene, con la sua teoria dell’aria come principio vitale, ha lasciato un’impronta significativa nella filosofia antica. La sua idea del pneuma ha influenzato in modo profondo lo stoicismo e ha contribuito a sviluppare una concezione più organica e dinamica della realtà. Pur non essendo un matematico, Anassimene ha anticipato alcune idee fondamentali della filosofia naturale, come l’importanza di un principio unificante e l’interconnessione tra tutte le cose, o il concetto di pneuma degli stoici.
Sintesi schematica di studio
Anassimene di Mileto era un filosofo presocratico dell’antica Grecia, noto per la sua convinzione che l’aria fosse la sostanza fondamentale dell’universo.
Sviluppando le idee dei suoi predecessori, Talete e Anassimandro, Anassimene cercò di spiegare i fenomeni naturali attraverso un unico elemento sottostante.
Sosteneva che l’aria, attraverso processi di rarefazione e condensazione, potesse trasformarsi in diverse forme come il fuoco, il vento, le nuvole, l’acqua e, infine, in oggetti solidi come la terra e le pietre. L’aria rarefatta diventava fuoco, mentre quella condensata si trasformava in acqua, terra e persino roccia. Questo concetto offriva un primo modello di come la materia potesse cambiare forma attraverso processi fisici.
Le idee di Anassimene riflettono un primo tentativo di spiegazione scientifica, che enfatizza i processi naturali rispetto a quelli mitologici, influenzando i pensatori successivi nella filosofia greca antica.
– discepolo di Anassimandro vissuto a Mileto nel VI secolo a.C.
– scrive anche lui un trattato Sulla natura (completamente diverso lo stile con cui viene scritto rispetto ai testi poetici poiché non si presenta in versi, ma in prosa)
CONCEZIONE DI PHYSIS
– il principio è aria » riprende l’infinito di Anassimandro raffinandolo
» aria è infinita, sostanza illimitata aerea
» l’aria ha una natura molto mobile che richiama al perenne movimento
» si presta alle variazioni e trasformazioni necessarie (cambiamenti fisici)
» origine = variazione quantitativa di tensione della realtà originaria.
– Esprime così il concetto più rigoroso della scuola di Atene perché propone una causa in perfetta armonia con il principio.
– Preannuncia la scienza che sarebbe andata a studiare le proprietà degli elementi