Verifiche classe terza
27 Gennaio 2019Droga
27 Gennaio 2019per essere ammessi all’esame di stato (maturità)
Per i privatisti nessuno sconto per l’ammissione alla maturità
Tuttoscuola – 21 ottobre 2009
I candidati esterni all’esame di Stato (maturità) fino ad oggi potevano essere ammessi, purché in possesso della idoneità all’ultimo anno.
La disposizione ha funzionato regolarmente fino a quando per gli studenti interni l’ammissione avveniva comunque senza particolari condizioni. Da quando però è stato previsto un filtro per gli studenti interni (nell’ultima maturità media del sei fra tutte le materie) i privatisti hanno avuto involontariamente un trattamento di favore, perché per loro bastava, appunto, l’idoneità all’ultimo anno.
Ne hanno approfittato diversi studenti interni del quinto anno che, trovandosi in pesante difficoltà in diverse discipline di studio, si sono dimessi dalla scuola in tempo utile (metà marzo) per presentarsi da esterni all’esame con il requisito richiesto della promozione al quinto anno.
Questa scappatoia non sarà più possibile, perché un emendamento del governo al decreto salva-precari prevede per tutti i privatisti un esame preliminare per l’ammissione alla maturità.
Privatisti, giustizia è fatta: alla maturità solo dopo una prova d’accesso
Tecnica della Scuola – 22 ottobre 2009
di Alessandro Giuliani
Lemendamento, contenuto nel dl 134 salva-precari, va a sanare il buco” normativo della Legge 1/2007 che reintroducendo l’ammissione per i candidati interni aveva dimenticato il trattamento degli esterni. Solo quest’anno in 25.000 avevano avuto l’accesso diretto agli esami.
Stavolta, dopo tre anni di incredibili dimenticanze e rinvii, non ci dovrebbero essere più dubbi: i candidati esterni agli esami di Stato dovranno essere sottoposti ad un esame preliminare. La norma, passata un po in sordina, è contenuta nel decreto legge 134 salva-precari approvato ieri alla Camera e da oggi all’esame del Senato. Si tratta di un buco” normativo che verrebbe finalmente sanato con un emendamento davvero ineccepibile: già da quest’anno per accedere alle prove finali, assieme ai frequentanti, i privatisti dovranno sostenere un esame preliminare sulle materie previste dal piano di studi del quinto superiore. La modifica non prevede eccezioni: anche chi risulta in possesso della promozione all’ultimo anno dovrà svolgere l’esame di accesso.
Salvo sorprese in fase di esame del testo al Senato, ai candidati esterni non verrà così più riservato un trattamento divenuto negli ultimi tre anni a dir poco vantaggioso. Tutto era nato da una clamorosa dimenticanza del Parlamento che nell’approvare la Legge 1/2007, che reintrodotto l’ammissione alla maturità abolita con la Legge 425/97, aveva modificato le modalità di accesso dei candidati interni trascurando però il trattamento dei privatisti.
Solo la contemporanea stretta” sulla gestione degli esami dei candidati provenienti dagli istituti paritari, passata sotto l’egida degli Usr, voluta dal ministro Fioroni e confermata dal suo successore, Mariastella Gelmini, ha evitato che nell’ultimo triennio le prove dei privatisti si trasformassero in una formalità. Nel 2008 si presentò agli esami conclusivi delle superiori un terzo in meno di privatisti: gli esterni furono 24.885, il 5% del totale (496.637), 6.412 in meno rispetto all’anno scorso (erano il 6,3%) e 11.417 in meno rispetto a due anni prima, quando era ancora in vigore la precedente normativa.
Quest’anno, in occasione degli esami di Stato del 2009, la quota di privatisti ha di poco superato le 25.000 unità. Tutti hanno avuto accesso diretto agli esami. Dal 2010, Senato permettendo, non sarà più così.