Tracce di temi per la Tipologia D: tema di attualità
27 Gennaio 2019Sara Renda
27 Gennaio 2019di Piero Simmini
LAVORAZIONE DELLE PIETRE
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Il paleolitico (Età della pietra antica) il primi uomini erano raccoglitori, cioè raccoglievano tutto ciò che la natura offriva (erbe, frutti,..) quindi
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l’uomo lavora ma non produce.
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Le prime pietre lavorate consistono di ciottoli scheggiati mediante percussione con un altro ciottolo, questa tecnica andò perfezionando
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l’uomo si rese conto che avrebbe potuto realizzare un utensile migliore battendo su entrambe le facce del ciottolo.
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Nuclei di schegge lavorate mettevano a disposizione dell’uomo strumenti diversamente utilizzabili per tagliare raschiare, forare e, per colpire le prede.
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Un passo avanti ulteriore si ottenne lavorando la selce in modo tale da farne saltar via molte punte triangolari taglienti, lunghe e sottili,
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un chilo di selce si potevano trarre fino a due metri di superficie tagliente
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nell’Homo erectus si denota una notevole capacità di astrazione e un certo senso estetico di ricavare dalla pietra utensili sempre migliori e di forme geometriche regolari
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L’età neolitica ( età della pietra nuova) caratterizzata dal processo di levigatura della pietra che ne rende perfette le forme.
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Continuarono ad essere prodotte a lungo, anche dopo la scoperta del metallo.
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Si creavano con le ossa anche altri strumenti come gli aghi
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La pietra usata per la fabbricazione degli strumenti era in prevalenza la selce si sfruttavano vere cave di selce.
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Una molto grande si trovava in Belgio; per il suo sfruttamento furono praticati oltre cinquanta pozzi.
IL FUOCO E IL FIAMMIFERO
1. Ancora oggi si discute su quando l’uomo riuscì a controllare il fuoco
2. Il primo fuoco si ebbe dai fulmini.
3. L’uomo ha inventato diversi metodi per far sorgere il fuoco:
a. sfregamento di due legni
b. percuotendo due pietre particolari ( p. focali)
c. percuotendo due minerali di pirite.
4. le scintille venivano dirette su esche infiammabili ( ricavate da polvere secca di alcuni funghi)
5. Vi furono progressi solo in epoca vicina a noi,
a. comunque il metodo migliore per accendere un fuoco, era di mantenerne vivo sempre un altro.
L’UOMO DI NEANDERTAL
1. Così detto dalla valle tedesca dove si rinvennero i suoi resti fossili nel 1856.
2. Praticava la caccia e la raccolta
3. Era in grado di abbattere grandi animali con delle clave e lance indurite dal fuoco e di armi di pietra
4. Ciò indica una notevole capacità lavorativa che consentiva di ottenere strumenti speciali per funzioni diverse.
5. Conosceva l’uso della sepoltura
ETA’ NEOLITICA: L’UOMO MODIFICA LA NATURA
1. Dopo l’ultima glaciazione (intorno al10.000 a.C.) vi fu una trasformazione dell’ambiente naturale e, per la riduzione delle precipitazioni, si giunse alla formazione di aree desertiche
2. Questo periodo transitorio si chiamò ETA’ MESOLITICA
3. Il ritiro dei ghiacciai provocò lo spostamento verso nord dei pascoli delle renne, principale fonte di sostentamento per l’uomo paleolitico
4. Gli uomini che non seguirono le renne verso nord si adattarono a nuove forme di vita
a. Quindi l’uomo inizia a produrre da raccoglitori diventano pure cacciatori
5. Migliorarono le loro capacità di caccia grazie all’uso dell’arco
a. L’Invenzione dell’arco consentì di colpire la preda a distanza mentre il cacciatore poteva rimanere lontano.
b. Poteva essere condotta da un solo individuo o un gruppo di pochi
c. Le cavallette unici animali che si potevano cacciare con facilità
d. Con l’arco si trovarono applicazione altri strumenti come il trapano ad arco
RIVOLUZIONE NEOLITICA
Ø La vela
Ø La ceramica contribuì a garantire mantenimento al gruppo incrementando il suo fabbisogno alimentare.
Ø Gli uomini paleolitici conoscevano pietre particolari: le rocce metalliche.
Ø Nell’Età neolitica restarono nomadi anche i popoli esclusivamente allevatori, compivano a periodi migrazioni molto più ampie quando siccità o piogge eccessive rovinavano le praterie.
– Gli agricoltori invece divennero sedentari: tutta la comunità era nelle due stagioni della semina e della mietiture, anche per una vigilanza costante, per impedire agli uccelli e ai roditori di mangiare i semi o le piantine appena nate.
– Alcuni agricoltori praticavano l’allevamento effettuando spostamenti pendolari per la transumanza (trasferimento del bestiame) estiva.
– Quando si esaurivano i pascoli della loro zona, esercitavano una forma di seminomadismo muovendosi all’interno di un grande cerchio che aveva al centro la zona coltivata dove tornavano a intervalli regolari.
Ø Gli agricoltori trasformarono i loro accampamenti in villaggi stabili ( i primi rifugi furono i cespugli, gli alberi)
– Le case erano costruite con argilla cruda ( materiale comune della Mezzaluna fertile ) impastata, ottenendo parallelepipedi simili a mattoni che facevano seccare al sole.
– Alcuni villaggi erano di dimensione notevoli
Gerico in Palestina e Catal Hùyùk in Anatolia di 2000 persone.
Caratteristica principale : le case addossate una all’altra.
L’umanità trova la sua origine in Africa circa 2-2,5 milioni di anni fa, si diffuse via via in zone sempre più ampie
Ø DALLA CAVERNA ALLA CITTÀ
– NellEtà paleolitica gli uomini si rifugiavano nelle caverne e ripari sotto roccia
– A partire dal Neolitico furono costruiti insediamenti daltura con lo scopo di buona possibilità di difesa da piene rispetto alla pianura
– Gli insediamenti di riva hanno un ruolo importante per la necessità di difesa, soprattutto per quelle parti di territorio posti su due fiumi e per quei abitati col il lato volto verso l’entroterra è riparato da fortificazioni, ed economiche ( traffico, pesca)
– Gli insediamenti di pianura è favorita da un terreno adatto all’agricoltura, alla vicinanza di ricchezze del sottosuolo (selce, metallo), e alla presenza di una sorgente
– Gli accampamenti sono gli abitati temporanei di popolazioni sedentarie, frequenti nel Paleolitico.
– Si passò da abitazioni isolate a veri e propri villaggi in modo naturale, entrambi i siti avevano la presenza di case stabili per abitanti sedentari.
– Caratteristica del villaggio:
varie abitazioni indipendenti,
un edificio comunitario carattere profano, economico per riunione o magazzino, culturale più spesso. Tutti fanno la stessa cosa (tutti pescatori, tutti agricoltori, tutti vasai)
– Caratteristica della Città
accolgono abitanti diversificati socialmente, svolgono diverse attività e mestieri, appartengono a varie classi collegate e formano una comunità funzionale che è in grado di esistere.
Rappresentano centri di produzione di artigianato, di merci, di culto e di sovranità politica
Si scambiano ciò che producono
Nel vicino oriente hanno origine le prime città sviluppate
In Europa i primi centri urbani si colgono nell’età del rame
Nella prima età del ferro furono fondate città in Italia ( Sicilia, Magna Grecia)
LA CITTÀ’ E LA STORIA
Ø Hanno origini lontanissime, circa 5000 anni fa; le prime erano anche molto piccole
Ø Le caratteristiche necessarie per identificare la città erano
– L’organizzazione complessa: attività lavorative varie, con attività particolari che servivano per tutto il resto della comunità; attività primaria era l’agricoltura; di solito gli uomini sono sui campi, le donne a casa.
– La concentrazione nello spazio : questo tipo di organizzazione è possibile solo in comunità abbastanza grandi, dove si trova una specializzazione del lavoro concentrato in un solo posto, fornendo ricchezza e diversi strati sociali; a differenza dei villaggi dove si continua a produrre solo cibo.
– I villaggi svolgono una funzione più comune.
– La città
ú Riceve flussi di beni
ú si dedica ad attività più rare, difficili e preziose (COMMERCIO)
ú è la sede di decisioni da prendere che interessano tutti, anche i villaggi che non sono stati consultati.
ú Queste condizioni non esistevano prima della “rivoluzione urbana” (Godon Childe) intorno al 3500 a.C. nella bassa Mesopotamia.
ECONOMIA E SOCIETA’ NELLE CITTÀ’ SUMERICHE
Ø L’economia sumerica si fondava, oltre che su allevamento caccia e pesca, sull’agricoltura irrigua
– Irrigazione dei campi fornita da dighe e canali costruiti da contadini e regolati da re.
Ø I contadini erano liberi
Ø Esistevano gli schiavi che grazie alla loro attività potevano riscattare la loro libertà.
Ø La donna godeva diritti di proprietà personali
– Amministrava la terra
– Svolgeva piccoli commerci
– Uomo e donna erano considerati pari
Ø La vita dei Sumeri si svolgeva in prevalenza in città, nonostante il lavoro nei campi.
Ø Ogni città aveva il Palazzo reale e il tempio-magazzino dove si custodivano i prodotti provenienti dai tributi.
Ø I re mesopotamici, per l’avidità di materie prime, organizzavano carovane con viaggi molto lunghi. per procurarle
Ø Nel mondo antico, essere mercante equivaleva essere pirata o predone.
LA «PIRAMIDE SOCIALE» EGIZIANA
In Egitto la società era organizzata secondo una Piramide Sociale
Ø Il Faraone costituiva i vertice, era considerato un dio in terra
Ø La base era costituita dai contadini che erano giuridicamente liberi, erano tenuti a far produrre l’agricoltura, allevare bestiami, versare il tributo e fornire manodopera per lavori edilizi.
Ø Accanto ai contadini vi erano i pochi schiavi Nubiani di pelle nera impiegati come servitori.
Ø A un gradino superiore stavano gli artigiani e i mercanti
Ø Ancora a un gradino più alto erano collocati le categorie degli scribi e dei sacerdoti, che fornivano complesse tecniche di scrittura; allo stesso livello si trovavano i guerrieri.
ECONOMIA DEL LUSSO
v L’Egitto era pieno di villaggi agricoli, ma anche di città ( Menfi, Tebe) ricche di edifici monumentali, tra cui un palazzo reale e numerosi templi.
v Ogni ricchezza prodotta era devoluta solo ad aumentare il prestigio degli dèi e del faraone
v La Nubia forniva grandi quantità di oro mentre dalle città del Libano pervenivano tonnellate di tronchi di legno
v Il legno era materiale pregiato riservato ai ceti più elevati
v Dal legno si estraevano resine per la composizione di unguenti e di essenze profumate.
v Gli egizi lasciavano estensioni paludose, ricche di pesci e uccelli per la caccia e la pesca.
CIRCOLAZIONE DEI BENI NEL MONDO ANTICO
Prima dell’introduzione della moneta la circolazione dei beni avveniva con una serie di scambi di vario genere
Ø Il baratto: lo scambio di un bene con un altro
Ø La razzia: che si univa con il precedente; consiste nel saccheggio di villaggi e città, attacco di carovane di mercanti o nave da trasporto. Per quei tempi era considerata una normale forma di appropriazione.
Ø Il dono: scambio tipico nelle società primitive, non era un utile economico ma l’accrescimento di prestigio sociale di fronte alla comunità e a chi riceveva il dono.
Ø Il tributo: era uno scambio tra soggetti di classe non uguale. I sudditi pagavano tributi e imposte o fornivano prestazioni di lavoro; il Re ricambiava con assistenza politica e militare, amministrando la giustizia, le funzioni religiose o semplicemente con la sua benevolenza.
LA VITA DEI CONTADINI
Ø I contadini, che coltivavano la terra ai lati del Nilo, venivano chiamati ogni anno dal faraone per erigere le piramidi.
Ø Le loro condizioni fisiche erano precarie
– Alimentazione insufficiente.
– Affezioni intestinali causate da pozzi e canali infetti
– Malattie della pelle causata da la sabbia del deserto
– Ritmi di lavoro molto ridotti
Ø Erano previste dal calendario varie festività che caratterizzavano il giorno di riposo, dedicate a riunioni sociali e religiose con processioni, bevute, danze.
GLI ITTITI
Oltre la civiltà egiziana e mesopotanica si sviluppò nel II millennio un altro grande popolo : gli Ittiti
Ø Di origine indoeuropea, era un popolo delle montagne del Caucaso
Ø Si stabilirono verso il 2000 a. C. nell’Anatolia, l’attuale Turchia, territorio montuoso tra mar Nero e mar Egeo.
Ø Costruirono un grande Impero sottomettendo i popoli vicini
Ø Questo è stato possibile perché utilizzarono per primi il carro da battaglia con ruote a raggi
Era uno strumento da guerra nuovo e micidiale, anche perché si acquisiva maggiore velocità
Era impiegato anche per il trasporto commerciale inventando le grandi vie di comunicazioni di terra, visto che si trovarono in un territorio senza fiumi e pianure.
Ø Inoltre furono i primi a impiegare e a lavorare il ferro
– Riscaldato , modellato e immerso nell’acqua diventava un materiale abbastanza resistente superiore al bronzo.
Ø Furono anche costruttori di città, palazzi, templi con ornamenti in ceramica.
Ø Avevano una struttura sociale rigida,
Ø Gli uomini si dividevano in liberi e schiavi, questi ultimi però erano trattati con umanità e potevano avere beni propri
Ø La potenza degli ittiti si appoggiava soprattutto sul unità tra re e nobili quando questa cominciò ad indebolirsi, l’Impero entrò in crisi.
Ø I Frigi, un popolo di mare anch’esso indoeuropeo, verso il 1200 a.C. determinarono la caduta dell’Impero distruggendo la capitale Hattusa e stabilendosi nell’Asia minore occidentale.
CRETA: PRIMA CIVILTA DEL MEDITERRANEO
Contemporaneamente nel II millennio si sviluppa la prima civiltà mediterranea: i cretesi
Ø L’isola di Creta, posta tra lEgeo e il Mediterraneo, era attraversata da pianura fertile coltivata da viti e ulivi.
Ø La sua posizione geografica favoriva i contatti con diverse popolazioni
– Inoltre posta al centro dei tre continenti (Europa, Asia Africa) svolsero ingenti traffici commerciali
Ø Erano esperti navigatori e abili artigiani, distribuirono prodotti su tutte le sponde del Mediterraneo
– Con le loro navi lunghe e leggere, giungevano fino alla Grecia, l’Egitto, l’Asia, portandovi prodotti come: olio, vino, ceramiche, tessuti di lana e oggetti preziosi
Ø Si svilupparono importanti città come Cnosso, il centro più importante, Mallia e Festo dove erano stati costruiti palazzi maestosi , con scale di marmo, saloni enormi, ecc.
Ø Il Palazzo ospitava
– le dimore della famiglia reale
– le sale di rappresentanza
– agli uffici amministrativi
– luoghi destinati al culto
– sale per giochi e spettacolo
– magazzini
– depositi per tributi o per il ricavato dei commerci
Ø Sul palazzo gravitava tutta vita di città
– Sulle pareti del palazzo erano dipinte scene della vita e dei costumi che si svolgeva con scene di danza, musica ed esercizi ginnici.
Ø Tra il 1700 e il 1500 a. C. la civiltà cretese ebbe il periodo di massimo splendore e potenza
Ø Intorno al 1500 si ebbe il declino dovuto prima ad un tremendo terremoto, e poi con l’invasione degli Achei della vicina Grecia
GLI ACHEI: LA PIU ANTICA CIVILTÀ GRECA
Ø La Grecia è una regione montuosa con coste frastagliate, perciò il mare spingeva gli abitanti a cercare risorse nelle regioni circostanti.
Ø Sorse una civiltà di origine indoeuropea, cioè gli Achei, o Micenei
Ø La potente rocca di Micene testimonia come la città è una vera e propria roccaforte
Ø Fu condizionata dalla società cretese dai quali tra il 1600 e il 1400 appresero la navigazione, il commercio, e importarono tecniche di coltivazione di ulivo e vite
Ø Dal 1400 gli Achei si sostituirono ai cretesi nella dominazione sul mar Egeo e sulle isole.
Ø La potenza achea cadde sotto il dominio dei Dori tra il 1200 e il 110 a. C., una tribù indoeuropea che proveniva dai balcani.
Ø Dalle tavolette di argilla in lineare B ( scrittura degli achei ) si è potuto capire molte notizie sulla vita di questo popolo
Ø L’economia era basata sull’agricoltura
Ø Il commercio avveniva con il baratto
Ø Si lavorava la lana e il lino.
I FENICI: POPOLO SENZA STATO
Ø I fenici di insediarono nei territori dell’attuale Libano
– Era un popolo di origine semita proveniente dal golfo Persico
Ø Era una striscia di terra ricca di insenature e porti naturali, chiusa dal mare da una parte e dalle catene montuose ricche di legname, dall’altra.
– Per questi motivi questo popolo concentrò la sua attività alla costruzione delle navi, alla navigazione e al commercio.
Ø Sulle coste fondarono città idonee al deposito delle merci, e al ricovero e riparazioni delle navi
– Col tempo queste città ( Sidone, Tiro, Arado, Tripoli ) divennero i primi empori commerciali
Ø I fenici non costruirono mai uno stato unitario, ma ogni città era una piccola comunità autonoma.
Ø Verso l’XI secolo a. C. cominciò l’espansione dei F. verso il mediterraneo
– Lungo le coste dell’Africa occidentale crearono scali dove sbarcarono navi di passaggio su cui erano siti dei punti dappoggio con magazzini per le merci
Ø Verso il IX secolo tutto il mediterraneo fu costellato di colonie fenicie, con le città-madri aventi un porto, un emporio e un retroterra che assicurava rifornimento e riparo.
– Malaga, le Baleari, Cadice, Caralis (attuale Cagliari), Panormo (Palermo).
Ø I marinai fenici impararono a viaggiare di notte, orientandosi con gli astri e la stella polare.
– Fino ad allora si viaggiava lungo le coste,non in alto mare e solo di giorno
Ø Le navi erano robuste costruite in cantieri famosi, avevano làncora, il giornale di bordo su cui registravano tempi di navigazione e operazioni commerciali
– Per questo motivo, essendo affaristi scrupolosi, inventarono l’alfabeto
– 22 segni su cui scrivere le consonanti di tutte le parole
– Le vocali furono inventate successivamente dai greci.
Ø I fenici furono abili artigiani
– Lavoravano metalli preziosi, lavorio, il vetro, il bronzo
– Ottenevano una stoffa pregiata e ricercata, tingendo le stoffe con una sostanza colorante rossastra estratta dalle conchiglie, la «porpora di Tiro»
Ø All occorrenza diventavano predatori e pirati.
Ø Ebbero il merito di mettere in contatto popoli diversi e di farsi intermediari tra Oriente e Occidente.
EBREI: POPOLO DI UN SOLO DIO
Ø Ruolo importante svolgono nell’età del ferro
Ø Originariamente era un insieme di tribù seminomadi che si dedicava all’allevamento.
– Introducono la prima religione monoteista
– Si stabilirono in Cananea, attuale palestina
Ø Non abbandonarono mai il nomadismo
– Le condizioni ambientali, per l’assenza di fiumi, non garantiva sviluppo agricolo
Ø Gli ebrei vissero in conflitto con i vicini filistei
– La minaccia sempre più grave di questi portò alla formazione di uno Stato unitario.
ricerca della classe 4c 2005 Sezione serale
Istituto di Istruzione Superiore
“L. Scarambone” Lecce