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27 Gennaio 2019Arthur Schopenhauer (1788-1860) è stato un filosofo tedesco noto per il suo profondo pessimismo riguardo alla condizione umana.
La sua filosofia, espressa in opere come “Il mondo come volontà e rappresentazione”, offre una visione della realtà dominata dal dolore e dalla sofferenza.
La Volontà come Principio Fondamentale
Al centro del pensiero di Schopenhauer troviamo la volontà, un principio cieco e irrazionale che spinge ogni essere vivente verso la soddisfazione dei propri bisogni. Questa volontà è la causa di tutto ciò che esiste, incluso il dolore e la sofferenza.
La volontà è un principio cieco e incessante che ci spinge a desiderare sempre di più, senza mai raggiungere una soddisfazione duratura. Ogni soddisfazione, infatti, genera nuovi desideri e nuove insoddisfazioni, in un ciclo infinito di sofferenza.
Il Mondo come Rappresentazione
Schopenhauer distingue tra il mondo come fenomeno, ovvero come lo percepiamo attraverso i sensi, e il mondo come noumeno, ovvero la realtà in sé, che è appunto la volontà. Il mondo come fenomeno è una mera rappresentazione, un velo che nasconde la vera natura della realtà.
Il Pessimismo Schopenhaueriano
Il pessimismo di Schopenhauer si fonda sulla convinzione che la vita sia intrinsecamente dolorosa e che la felicità sia solo un’illusione. La morte, secondo il filosofo tedesco, è l’unica liberazione dalla sofferenza.
L’Arte e la Noluntas (annullamento della volontà)
L’unica via di fuga dalla volontà e dalla sofferenza, secondo Schopenhauer, è l’arte. L’arte, in particolare la musica, ha il potere di farci dimenticare per un attimo la nostra natura di esseri desideranti e di farci provare un senso di pace e di serenità.
L’Influenza di Schopenhauer
Il pensiero di Schopenhauer ha esercitato una profonda influenza su numerosi filosofi e artisti, tra cui Nietzsche, Wagner e Freud. Le sue idee sulla volontà, sulla sofferenza e sulla natura della realtà continuano a suscitare dibattito e interesse ancora oggi.
Alcuni concetti chiave del pensiero di Schopenhauer:
- Volontà: Principio cieco e irrazionale che guida ogni essere vivente.
- Rappresentazione: Il mondo come lo percepiamo è una mera apparenza.
- Pessimismo: La vita è intrinsecamente dolorosa.
- Arte: L’unica via di fuga dalla sofferenza.
- Noluntas (annullamento della volontà): L’obiettivo ultimo della filosofia.
Schopenhauer e Kant: Un’Eredità Critica
Il rapporto di Schopenhauer con Kant è complesso e dialettico. Schopenhauer si considera un continuatore della filosofia kantiana, ma ne rielabora profondamente i concetti.
- Fenomeno e Noumeno: Entrambi i filosofi distinguono tra il mondo come appare (fenomeno) e la realtà in sé (noumeno). Tuttavia, per Kant il noumeno è inconoscibile, mentre per Schopenhauer è identificabile con la volontà.
- La cosa in sé: Per Kant la cosa in sé è un limite della conoscenza umana. Per Schopenhauer, invece, la cosa in sé è la volontà, un principio cieco e irrazionale che sta alla base di tutto ciò che esiste.
- La morale: Mentre Kant fonda la morale sulla ragione pratica, Schopenhauer la considera una conseguenza della compassione, che nasce dalla consapevolezza della sofferenza comune a tutti gli esseri viventi.
In sintesi, Schopenhauer parte dalla filosofia kantiana, ma la radicalizza e la trasforma in una visione più pessimistica e irrazionale della realtà.
Schopenhauer e le Filosofie Orientali
Uno degli aspetti più affascinanti del pensiero di Schopenhauer è la sua profonda affinità con le filosofie orientali, in particolare l’induismo e il buddhismo. Questa influenza è evidente in diversi punti della sua filosofia:
- La volontà come desiderio incessante: Schopenhauer vede nella volontà un principio cieco e irrazionale che spinge gli esseri viventi verso la soddisfazione incessante dei propri desideri, un concetto che trova echi nella dottrina buddhista del tanha, ossia il desiderio insaziabile alla radice della sofferenza.
- Il velo di Maya: Schopenhauer adotta il concetto induista del maya, ovvero l’illusione che nasconde la vera natura della realtà. Il mondo fenomenico, per Schopenhauer, è come un velo che nasconde la volontà, la vera sostanza delle cose.
- Il Nirvana: La negazione della volontà, auspicata da Schopenhauer come via di fuga dalla sofferenza, trova un parallelo nel concetto buddhista di nirvana, uno stato di liberazione dal ciclo delle rinascite e dalla sofferenza.
Schopenhauer ammirava profondamente la saggezza orientale, che riteneva più profonda e autentica rispetto alla filosofia occidentale, spesso imprigionata in astratte speculazioni metafisiche.
Schopenhauer e Nietzsche
Friedrich Nietzsche è stato profondamente influenzato dal pensiero di Schopenhauer. In particolare, Nietzsche riprende da Schopenhauer:
- La critica alla metafisica: Entrambi i filosofi criticano la metafisica tradizionale, considerata un tentativo vano di spiegare la realtà al di là delle apparenze.
- La volontà come forza vitale: Nietzsche rielabora il concetto di volontà schopenhaueriana, trasformandolo in una forza creativa e dinamica, la “volontà di potenza”.
- Il superuomo: Nietzsche, ispirandosi alla negazione della volontà di Schopenhauer, propone la figura del superuomo, un individuo che supera i limiti umani e afferma la propria volontà di potenza.
Le Critiche a Schopenhauer
Nonostante il suo grande impatto sul pensiero occidentale, la filosofia di Schopenhauer è stata oggetto di numerose critiche:
- Pessimismo eccessivo: Molti hanno accusato Schopenhauer di un pessimismo troppo radicale e di una visione troppo negativa della vita.
- Mancanza di una morale positiva: La negazione della volontà, pur offrendo una via di fuga dalla sofferenza, non fornisce una base solida per una morale positiva.
- Solipsismo: Alcuni critici hanno interpretato il pensiero di Schopenhauer come una forma di solipsismo, in quanto sembra negare l’esistenza di una realtà esterna all’individuo.
- Determinismo: La concezione della volontà come forza cieca e irrazionale sembra implicare un determinismo che limita la libertà umana.
In conclusione, Schopenhauer è stato un filosofo controverso e affascinante, le cui idee continuano a suscitare dibattito e interesse. La sua filosofia, con la sua visione pessimistica della vita e la sua affinità con le filosofie orientali, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per comprendere il pensiero occidentale del XIX secolo.
La Concezione dell’Arte in Schopenhauer
L’arte, per Schopenhauer, è un’oasi di pace in un mondo dominato dalla sofferenza. Essa permette all’individuo di distaccarsi momentaneamente dalla volontà e di contemplare le idee platoniche, ovvero le forme pure e perfette da cui derivano le cose del mondo sensibile.
- L’arte come liberazione: L’esperienza estetica offre una tregua dalla volontà, permettendoci di contemplare la bellezza e di dimenticare momentaneamente la nostra condizione di esseri desideranti.
- La musica: Schopenhauer attribuisce alla musica un ruolo privilegiato, in quanto esprime direttamente la volontà, senza mediazione concettuale.
L’Influenza di Schopenhauer sulla Psicologia
Il pensiero di Schopenhauer ha avuto un impatto significativo sulla psicologia, in particolare sulla psicoanalisi freudiana.
- L’inconscio: La volontà schopenhaueriana può essere considerata un precursore dell’inconscio freudiano, una forza oscura e potente che guida i nostri comportamenti.
- La pulsione di morte: Il desiderio di annullare la volontà, presente in Schopenhauer, può essere messo in relazione con la pulsione di morte di Freud, ovvero l’istinto autodistruttivo che coesiste con l’istinto di vita.
In conclusione, Schopenhauer è stato un filosofo che ha lasciato un’impronta indelebile nel pensiero occidentale. La sua visione pessimistica della vita e la sua concezione dell’arte hanno ispirato generazioni di artisti e filosofi.
L’eredità filosofica di Arthur Schopenhauer si estende ben oltre i confini della filosofia, permeando profondamente la letteratura del XIX e XX secolo. Scrittori come Thomas Mann e Hermann Hesse, in particolare, hanno attinto profondamente alle idee di Schopenhauer, plasmando le loro opere con la sua visione pessimistica della vita, la centralità della sofferenza e l’importanza dell’arte come fuga dalla realtà.
Thomas Mann: La Volontà come Forza Distruttiva
Thomas Mann, uno dei più grandi romanzieri tedeschi del XX secolo, ha mostrato un profondo interesse per la filosofia di Schopenhauer. Nel suo romanzo “La Montagna Incantata”, Mann esplora i temi della malattia, della morte e della vanità dell’esistenza umana, temi cari anche a Schopenhauer.
- La volontà come malattia: Mann utilizza la tubercolosi del protagonista, Hans Castorp, come metafora della volontà di vivere, una forza che, se da un lato spinge all’esistenza, dall’altro può degenerare in malattia e distruzione.
- Il tempo e l’eternità: La lunga convalescenza di Castorp diventa un’occasione per riflettere sulla natura del tempo, sull’eternità e sulla vanità di ogni impresa umana, temi che rimandano direttamente alla filosofia schopenhaueriana.
- L’arte come rifugio: L’arte, in particolare la musica, offre a Castorp un rifugio dalla sofferenza e dalla consapevolezza della morte, proprio come nella filosofia di Schopenhauer.
Hermann Hesse: La Ricerca del Sé e la Fuga dal Mondo
Hermann Hesse, un altro grande romanziere tedesco, ha anch’egli attinto profondamente al pensiero di Schopenhauer. Nei suoi romanzi, Hesse esplora temi come la ricerca del sé, la fuga dal mondo e il desiderio di trascendenza.
- Siddharta: In questo romanzo, Hesse racconta la storia di un giovane indiano alla ricerca della verità. Siddharta, come molti dei personaggi di Hesse, intraprende un percorso di autoconoscenza che lo porta a confrontarsi con la sofferenza e la vanità del mondo, temi tipicamente schopenhaueriani.
- Il Lupo della Steppa: Il protagonista di questo romanzo, Harry Haller, è un intellettuale alienato e tormentato dalla solitudine. Hesse utilizza il personaggio di Haller per esplorare i temi dell’alienazione, della follia e della ricerca di un senso alla vita, temi che trovano un’eco nella filosofia di Schopenhauer.
Elementi Comuni nelle Opere di Mann e Hesse
- Il pessimismo cosmico: Sia Mann che Hesse condividono con Schopenhauer una visione pessimistica della vita, caratterizzata dalla sofferenza, dalla vanità e dalla morte.
- L’importanza dell’arte: L’arte, in particolare la musica e la letteratura, è vista come un rifugio dalla sofferenza e come un mezzo per raggiungere una conoscenza più profonda di sé stessi e del mondo.
- La ricerca del sé: Sia Mann che Hesse esplorano il tema della ricerca del sé, un tema centrale anche nella filosofia di Schopenhauer.
In conclusione, l’influenza di Schopenhauer sulla letteratura del XX secolo è evidente. Scrittori come Mann e Hesse hanno saputo tradurre le profonde riflessioni del filosofo tedesco in narrazioni avvincenti e ricche di significato, rendendo la filosofia di Schopenhauer accessibile a un pubblico più ampio.
Materiale didattico e appunti su atuttascuola
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La realtà e l’apparenza in Schopenhauer di Nicola Diomaiuto
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L’eredità kantiana e la polemica antihegeliana di Schopenhauer di Elena Fortini
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Arthur Schopenhauer: Il mondo come volontà e rappresentazione di Silvia Angelotti
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SCHOPENHAUER – filosofia di Miriam Gaudio
Materiale didattico e appunti su altri siti
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Schopenhauer di Diego Fusaro
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A. Schopenhauer di Claudio Fiorillo
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L’amore in Schopenhauer: proposte didattiche di Elisabetta Imperato
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Schopenhauer e Nietzsche di Hans Georg Gadamer
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Pirandello – Schopenhauer – La prima guerra mondiale – Joyce – Corpo nero e effetto fotoelettrico – Carboidrati di tesinepronte
Audio Lezioni, ascolta il podcast di Filosofia del prof. Gaudio
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