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27 Gennaio 2019Arturo Labriola (Napoli, 21 gennaio 1873 – Napoli, 23 giugno 1959) è stato una figura di spicco del movimento socialista italiano, noto soprattutto per il suo contributo teorico al sindacalismo rivoluzionario.
La sua figura, complessa e controversa, è stata segnata da un’intensa attività politica e da una costante evoluzione del pensiero.
Giovinezza e formazione politica
Labriola si avvicinò al socialismo in giovane età, entrando a far parte dei Fasci siciliani nel 1894. Successivamente aderì al Partito Socialista Italiano (PSI) e divenne uno dei suoi esponenti più radicali. La sua formazione intellettuale fu fortemente influenzata dal pensiero di Georges Sorel e di altri teorici del sindacalismo rivoluzionario.
Il sindacalismo rivoluzionario
Il sindacalismo rivoluzionario, di cui Labriola fu uno dei principali esponenti in Italia, si basava sull’idea che la rivoluzione sociale potesse essere innescata da uno sciopero generale. La classe operaia, attraverso l’azione diretta e l’organizzazione sindacale, avrebbe dovuto rovesciare il sistema capitalistico e costruire una nuova società.
I punti chiave del sindacalismo rivoluzionario di Labriola:
- Sciopero generale: Lo sciopero generale era considerato l’arma decisiva per la rivoluzione.
- Sindacato come strumento di lotta: Il sindacato non era solo un’organizzazione di difesa degli interessi dei lavoratori, ma un vero e proprio strumento di lotta di classe.
- Antiparlamentarismo: I sindacalisti rivoluzionari erano fortemente critici nei confronti del parlamentarismo, considerato un sistema corrotto e incapace di rappresentare gli interessi dei lavoratori.
L’evoluzione politica di Labriola
La carriera politica di Labriola fu caratterizzata da una grande instabilità. Dopo essere stato un esponente di spicco del PSI, aderì al Partito Socialista Riformista Italiano (PSRI) e, successivamente, al Partito Socialista Unitario (PSU).
Un episodio controverso della sua vita fu l’adesione al fascismo nel 1927. Questa scelta, motivata da ragioni ancora oggi dibattute, segnò una profonda frattura nella sua carriera politica.
L’eredità di Labriola
Nonostante le contraddizioni della sua vita politica, Labriola ha lasciato un’impronta significativa nel movimento operaio italiano. Le sue idee sul sindacalismo rivoluzionario e sulla necessità di un’azione diretta da parte dei lavoratori hanno ispirato generazioni di militanti.
L’eredità di Labriola può essere sintetizzata nei seguenti punti:
- Centralità della lotta di classe: Labriola ha sempre considerato la lotta di classe come il motore della storia.
- Importanza dell’azione diretta: Ha sottolineato l’importanza dell’azione diretta dei lavoratori per conquistare i propri diritti.
- Critica del parlamentarismo: Ha sempre messo in discussione l’efficacia del parlamentarismo come strumento di trasformazione sociale.
In conclusione, Arturo Labriola è stato una figura complessa e controversa della storia del movimento operaio italiano. Le sue idee, pur con le loro contraddizioni, hanno contribuito a plasmare il dibattito politico e sociale del nostro paese.
Le ragioni dell’adesione di Labriola al fascismo
L’adesione di Arturo Labriola al fascismo nel 1927 rimane un capitolo controverso e complesso della sua biografia. Le motivazioni che lo spinsero a compiere questa scelta non sono del tutto chiare e sono state oggetto di numerose interpretazioni. Tra le possibili ragioni si possono individuare:
- Disillusione nei confronti del socialismo: Dopo la sconfitta dello sciopero generale del 1920 e l’ascesa del fascismo, Labriola potrebbe aver sperimentato una profonda delusione nei confronti del movimento socialista e delle sue prospettive di successo.
- Attrazione per l’autoritarismo: È possibile che Labriola abbia visto nel fascismo una forma di governo forte e capace di risolvere i problemi del paese, attratto dall’idea di un ordine nazionale e da una leadership carismatica.
- Calcolo politico: Alcuni storici hanno ipotizzato che Labriola abbia aderito al fascismo per ragioni di opportunismo politico, cercando di salvare la propria carriera.
È importante sottolineare che queste sono solo alcune delle possibili interpretazioni e che la verità sulla decisione di Labriola potrebbe essere più complessa e sfumata.
Confronto con altri teorici del sindacalismo rivoluzionario
Labriola, pur essendo un esponente di spicco del sindacalismo rivoluzionario italiano, presenta alcune differenze rispetto ad altri teorici di questa corrente.
- Georges Sorel: Entrambi erano convinti sostenitori dello sciopero generale come strumento di rivoluzione, ma Sorel poneva maggiore enfasi sull’aspetto mitico e psicologico della lotta di classe, mentre Labriola tendeva a privilegiare un’analisi più concreta e pragmatica delle condizioni economiche e sociali.
- Georges Valois: Valois, altro importante teorico del sindacalismo rivoluzionario, aveva una visione più organicistica della società e attribuiva un ruolo centrale alle corporazioni. Labriola, invece, manteneva una visione più classista della società.
Influenza di Labriola sul movimento operaio italiano
L’influenza di Labriola sul movimento operaio italiano è stata significativa, anche se complessa e controversa.
- Promozione del sindacalismo rivoluzionario: Labriola ha contribuito a diffondere le idee del sindacalismo rivoluzionario in Italia, incoraggiando l’azione diretta dei lavoratori e la lotta per la conquista del potere.
- Divisioni interne al movimento socialista: Le sue posizioni spesso radicali hanno contribuito a dividere il movimento socialista italiano e a indebolire la sua capacità di opposizione al fascismo.
- Eredità controversa: L’adesione al fascismo ha macchiato la sua figura e ha reso difficile valutare oggettivamente il suo contributo al movimento operaio.
In conclusione, Arturo Labriola è stato una figura complessa e controversa del movimento operaio italiano. Le sue idee hanno lasciato un’impronta indelebile nel dibattito politico e sociale del nostro paese, ma la sua adesione al fascismo ha gettato un’ombra sulla sua eredità.
Il rapporto di Labriola con il Partito Socialista Italiano (PSI)
Arturo Labriola è stato uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano (PSI) e ne è stato uno dei principali esponenti nei primi anni del Novecento. Il suo rapporto con il partito è stato però complesso e segnato da continui cambiamenti.
- Leadership e radicalismo: Labriola è stato una figura carismatica e ha ricoperto ruoli di primo piano all’interno del partito. Ha sempre sostenuto posizioni radicali, favorendo l’azione diretta e lo sciopero generale come strumenti di lotta di classe.
- Tensioni interne: Tuttavia, le sue posizioni spesso estreme hanno generato tensioni all’interno del partito, dove coesistevano diverse correnti di pensiero.
- Allontanamento dal PSI: In seguito alle divergenze con la direzione del partito, Labriola si è allontanato dal PSI, aderendo prima al Partito Socialista Riformista Italiano e poi al Partito Socialista Unitario.
Confronto con altri pensatori socialisti italiani
Labriola si inserisce in un contesto intellettuale vivace e ricco di dibattiti. Le sue idee possono essere messe a confronto con quelle di altri importanti pensatori socialisti italiani:
- Antonio Gramsci: Mentre Labriola poneva l’accento sull’azione diretta e sullo sciopero generale, Gramsci ha sviluppato una teoria più complessa dell’egemonia culturale e del ruolo delle istituzioni.
- Filippo Turati: Turati era un riformista, convinto della possibilità di trasformare la società attraverso riforme graduali. Labriola, al contrario, era un rivoluzionario, che credeva nella necessità di un cambiamento radicale.
L’impatto dell’adesione al fascismo sulla sua reputazione
L’adesione di Labriola al fascismo nel 1927 ha avuto un impatto devastante sulla sua reputazione.
- Tradimento: Molti ex compagni di partito lo accusarono di tradimento e di aver rinnegato i suoi ideali.
- Perdita di credibilità: La sua adesione al regime fascista ha messo in discussione la coerenza del suo pensiero politico e ha compromesso la sua credibilità come intellettuale.
- Revisionismo storico: Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, la figura di Labriola è stata spesso oggetto di revisionismo storico, con tentativi di riabilitare la sua figura e di separare l’uomo dalle sue scelte politiche.
In conclusione, l’adesione di Labriola al fascismo rappresenta una pagina oscura della sua biografia e ha gettato un’ombra sulla sua eredità intellettuale. Tuttavia, il suo contributo al movimento operaio italiano e le sue riflessioni sul sindacalismo rivoluzionario continuano a essere oggetto di studio e dibattito.
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