Storia romana
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27 Gennaio 2019Relazione su un romanzo giallo di Marco De Ciechi
Agatha Christie
Relazione su un romanzo giallo
De Ciechi Marco 2 F – 30/01/07
Autrice:
Agatha Christie cresce in una famiglia borghese e, curiosamente, non frequenta nessuna scuola ma viene istruita dalla madre, Clara Boehmer, donna della buona società, dalla nonna e dalle governanti di casa. Il padre, Fred Miller, agente di cambio americano, muore nel 1901; Agatha trascorrerà l’adolescenza tra lo studio e la vita di società all’interno della famiglia.
Durante la prima guerra mondiale, Agatha lavora presso un dispensario, l’ospedale di Torquay, e lì impara molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando, ispirata da queste conoscenze, deciderà di scrivere romanzi gialli stimolata anche da una sorta di scommessa che aveva fatto con sua sorella la quale riteneva che non sarebbe riuscita a diventare una scrittrice di detective story. Il 24 dicembre 1914 si sposa con Archibald Christie con una cerimonia semplice e da questo matrimonio nascerà nel 1919 la sua unica figlia, Rosalind.
In pieno conflitto mondiale inizia a scrivere il suo primo romanzo, The Mysterious Affair at Styles (Poirot a Styles Court), che ha come ambientazione la prima guerra mondiale ma che verrà però pubblicato solo successivamente, nel 1920. L’ispirazione di inventare un personaggio da romanzo giallo venne alla Christie, oltre che dalla sua conoscenza sui veleni appresa al dispensario, dalla lettura dei libri che i degenti, rispediti al fronte, lasciavano in ospedale: libri che davano vita a personaggi ricchi di suggestione.
Nel 1923 firma un contratto con la rivista “Sketch” per scrivere dodici romanzi che abbiano come protagonista Hercule Poirot.
Nel 1926 la vita della Christie è scossa da due eventi per certi versi traumatizzanti: muore sua madre e suo marito chiede il divorzio.
Nei tre anni successivi scrive romanzi considerati di valore letterario inferiore rispetto alle opere a cui doveva il successo; poi, durante un viaggio in treno verso Bagdad, ha l’ispirazione per scrivere Assassinio sull’Orient Express. Lo stesso viaggio le fece conoscere l’archeologo Sir Max Mallowan, di molti anni più giovane, che sposerà poco tempo dopo. Nell’hotel Pera Palas di Istanbul, la stanza in cui la Christie aveva alloggiato per qualche tempo durante il suo viaggio a Oriente è stata trasformata in un piccolo museo di cimeli e ricordi della scrittrice.
Dal 1952 viene ininterrottamente rappresentata in un teatro londinese una sua commedia, The Mousetrap (Trappola per topi). La Christie ha scritto altri diciassette lavori teatrali.
Nel 1975, in prossimità del Natale, esce l’ultimo romanzo che ha come protagonista Hercule Poirot (Sipario); infatti in quel romanzo Agatha decide di far morire il famoso investigatore. La notizia della morte di Poirot era peraltro apparsa sulla prima pagina del Times il 6 agosto dello stesso anno.
La famosa scrittrice inglese muore il 12 gennaio 1976 a Willingford nella sua casa di campagna; verrà sepolta nel cimitero di Cholsey nello Oxfordshire. Nella sua stessa tomba due anni dopo verrà tumulata anche la salma del marito.
Riassunto:
Richiamato improvvisamente a Londra da Istanbul, il famoso detective belga Hercule Poirot si ritrova costretto a partire per Calais, viaggiando sull’Orient-Express. Alla partenza incontra una sua vecchia conoscenza, il signor Bouc, membro del consiglio d’amministrazione della Compagnia Internazionale delle carrozze-letti. Durante la seconda notte di viaggio il treno viene sorpreso da una tempesta di neve e rimane bloccato tra i Balcani.
Il mattino seguente il milionario americano Samuel Edward Ratchett viene ritrovato accoltellato a morte.
Dal momento che il treno è circondato da uno spesso strato di neve fresca e le porte di tutte le altre carrozze sono rimaste chiuse durante la notte, l’assassino risulta ancora tra i passeggeri della carrozza del Signor Ratchett. Poirot, Bouc e il dottor Constantine, famoso dottore passeggero di un’altra carrozza, lavorano assieme per risolvere il caso.
Durante la sua indagine, il detective richiama alla mente una vicenda avvenuta anni prima negli Stati Uniti: una bambina venne rapita e i suoi rapitori chiesero alla famiglia un lauto riscatto. Purtroppo alcuni giorni dopo venne ritrovato il corpo senza vita della bimba. Questo crudele atto causò la morte di dolore dei genitori.
Venne arrestato solo uno dei due rapitori; il secondo, un certo Cassetti, di origini italiane, fuggì cambiando il suo nome in Ratchett.
Poirot, dopo aver sentito le testimonianze dei passeggeri del vagone-letto “Istambul-Calais”, arriva a due conclusioni.
La prima è che la vittima è stata uccisa da un mafioso, probabilmente perché Ratchett faceva parte di uno “sporco giro d’affari”. L’assassino, sarebbe entrato nel vagone quella notte in qui il treno era bloccato dalla neve per poi fuggire dopo l’omicidio.
La seconda conclusione è che i passeggeri di quel vagone erano tutti conoscenti della famiglia della bambina uccisa che, per vendetta, uccisero Ratchett.
Dopo un complesso ragionamento sui pochi indizi a disposizione, Poirot conclude che la seconda ipotesi è quella vera e i passeggeri riconoscono di esser stati scoperti, iniziando a dare spiegazioni sull’assassinio.
Poirot lascia decidere a Bouc, membro della compagnia internazionale delle carrozze-letti, quale delle due ipotesi raccontare alla polizia.
Per il bene della sua compagnia, Bouc racconta alla polizia la prima ipotesi di Poirot, anche perché capisce che i tredici assassini hanno compiuto tutto questo solo per ottenere giustizia e vendicare una famiglia innocente.
Personaggi:
- Hercule Poirot, protagonista del romanzo, è il detective belga che si occupa dell’omicidio.
- Samuel Edward Ratchett, vittima dell’omicidio, è un ricco americano di origini italiane che ha commesso un terribile omicidio in passato.
- Bouc, è un uomo d’affari, amico di Poirot, membro della compagnia internazionale delle carrozze-letti.
- Costantine, è un famoso medico di origini greche che diventa molto amico di Bouc e Poirot.
- Mary Debenham, una giovane donna inglese che lavora a Baghdad.
- Il colonnello Arbuthnot, un ufficiale dell’esercito britannico di ritorno dall’India.
- Hector MacQueen, un giovane americano, interprete e segretario della vittima.
- Pierre Michel, conducente del treno, un uomo francese di mezza età.
- Antonio Foscarelli, un esuberante uomo d’affari italiano diretto a Milano.
- Henry Masterman, di nazionalità inglese, cameriere della vittima.
- Cyrus Hardman, texano, un misterioso venditore di nastri per macchine da scrivere.
- La principessa russa Natalia Dragomiroff, un’anziana donna molto brutta e d’animo gentile.
- Greta Ohlsson, una missionaria svedese di ritorno da una vacanza.
- Mrs. Martha Hubbard, un’anziana donna americana di ritorno da una visita presso la figlia, che lavora a Baghdad come insegnante.
- Hildegarde Schmidt, una donna tedesca che lavora come domestica della principessa Dragomiroff.
- Il conte Rudolph Andrenyi, un diplomatico ungherese con modi di fare e abiti inglesi.
- La contessa Elena, moglie del conte Andrenyi.
- Hector MacQueen, segretario di Ratchett.
Spazio:
La vicenda si svolge interamente sull’Orient-Express.
L’omicidio avviene mentre il treno attraversa il tratto tra i moti Balcani.
Vengo descritti solo due vagoni: il vagone ristorante e il vagone-letto “Istambul-Calais”.
Tra i luoghi aperti compare solo la stazione.
Tempo:
Non si conosce la data in cui è avvenuta la vicenda perché l’autrice non fa riferimento a nessuna data, ma si può intuire che ci troviamo intorno agli anni ’30.
La vicenda si volge in circa tre giorni.
Stile:
Il linguaggio adottato dall’autrice è solitamente semplice e diretto, ma, durante alcuni pensieri di Poirot, si più complesso.
Tecniche:
In questo romanzo prevale sicuramente il discorso diretto. Compare solo raramente il discorso indiretto (durante le riflessioni di Poirot sull’accaduto).
Narratore:
Il narratore è sempre esterno alla vicenda.
Il protagonista indiscusso è Hercule Poirot.
Tematiche:
Questa bizzarra vicenda, afferma che in una situazione del genere, la moralità del l’uomo può avere il sopravvento anche su scelte che non sono conformi alle leggi.
Commento:
In un mondo dove la legge non sempre è rispettata, prevale un sentimento di giustizia collettiva che i personaggi decidono di portare avanti pronti ad affrontarne le conseguenze.
Infine il comportamento di Poirot sottolinea che il vero reato sarebbe stato quello di arrestare gli “assassini” poiché le loro azioni erano nel giusto.
Il finale è molto sorprendente: si legge tutto il romanzo per sapere il nome dell’assassino ma, al termine, quando si comprende che tutti e tredici i passeggeri sono gli assassini, si rimane “meravigliati”.
Questo fa molto riflettere sui pensieri dell’autrice: chi avrebbe mai detto che ci fossero ben tredici assassini su quel treno?