Quinta A
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27 Gennaio 2019Architettura e olfatto
dalla tesina interdisciplinare “Il profumo” di Elena Squellerio, classe 5°A – a.s. 2007-2008
Lolfatto viene considerato un senso chimico e vive nel tempo attraversando momenti di giovinezza, maturità e vecchiaia, ovvero possiede testa, corpo e coda. La progettazione che si interessa di queste variabili ha l’impegno di maneggiare una materia mobile, effimera e che si consuma. I fenomeni ambientali relativi agli odori vengono chiamati osmici , richiamando appunto il fenomeno dellosmosi ossia la diffusione di molecole tra sostanze miscibili. Larchitettura che utilizza la decomposizione olfattiva (dovuta alle trasformazioni chimiche che avvengono negli odori) è sempre esistita. Nell’antichità infatti i palazzi venivano costruiti in cedro e luoghi sacri, come le moschee, utilizzavano profumi di muschio e rose per aiutare lascesi mistica dei fedeli; le alte temperature dei muri favorivano l’evaporazione delle essenze. Presso gli antichi romani impazzava la passione per l’acqua di rose che con l’imperatore Nerone divenne una vera e propria mania: uomini , animali e palazzi emanavano la medesima fragranza. Gli effluvi divennero veri complici dell’architettura con il periodo Barocco.
Agli inizi del Novecento, secolo di grandi svolte e rinnovamenti, maturò l’idea che nell’architettura si potessero fondere tutte le forme espressive, ottenendo come risultato l’opera d’arte totale. Vennero eliminate le gerarchie tra arti minori e maggiori nel tentativo di creare una nuova unità emozionale intesa soprattutto in termini di sensorialità.
Il primo strumento utilizzato per congiungere il mondo della forma con quello delle sensazioni fu la decorazione intesa come manifestazione delle proprie percezioni. Le forme rappresentate persero di identità e significato puntando direttamente all’anima dell’osservatore. Per pervenire alla totalità emozionale l’attenzione fu posta soprattutto allo studio della luce, del colore e delle finiture dei materiali. Rari ed isolati furono tuttavia gli architetti in grado di progettare riferendosi agli odori, creando edifici sulla base delle sensazioni da essi stimolate mediante l’uso di specifici materiali. Secondo questi ideatori inoltre, in un paesaggio in continua mutazione, è necessario che l’uomo non perda il proprio orientamento” e per questo motivo in grandi strutture architettoniche è fondamentale potersi riferire alla propria bolla emozionale. Uno dei più grandi sostenitori di un’architettura riferita ai sensi è senza dubbio Wright.
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