La gestione finanziaria nella scuola
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Traccia di una prova scritta per Concorso dirigenti Scolastici
Il candidato evidenzi, in relazione al quadro normativo di riferimento e alle responsabilità dirigenziali, le principali azioni del Dirigente scolastico per attuare quanto previsto dal decreto Caivano in una scuola secondaria di primo grado
Svolgimento
Il Decreto Caivano prende il nome dal comune campano tristemente noto per episodi di grave criminalità e degrado sociale. Il decreto, varato per contrastare la devianza giovanile e rafforzare le misure di prevenzione in contesti scolastici e familiari problematici, pone notevoli responsabilità sui dirigenti scolastici, soprattutto nelle scuole secondarie di primo grado, dove si interviene in una fase cruciale della crescita degli studenti. Vediamo dunque come un dirigente scolastico di una scuola media può attuare efficacemente questo decreto.
1. Contesto normativo e finalità del Decreto Caivano
Il Decreto Caivano, formalmente il Decreto-Legge 15 settembre 2023, n. 123, nasce con l’intento di rafforzare la prevenzione e il contrasto alla devianza giovanile, in risposta a fatti di cronaca che hanno mostrato il dilagare di fenomeni di microcriminalità, bullismo e disagio sociale, in particolare tra i giovani. Le finalità principali del decreto sono:
- Potenziare il controllo e la prevenzione dei comportamenti devianti nelle scuole e nelle famiglie;
- Rafforzare la collaborazione tra scuola, servizi sociali e forze dell’ordine;
- Promuovere interventi educativi e formativi per prevenire la dispersione scolastica e l’emarginazione giovanile;
- Responsabilizzare le famiglie attraverso misure che incoraggiano il rispetto dell’obbligo scolastico e la tutela dei minori.
Il Decreto prevede un inasprimento delle pene per i reati commessi da minorenni e nuove misure di prevenzione mirate soprattutto ai contesti scolastici.
2. Responsabilità del dirigente scolastico nella prevenzione della devianza giovanile
Il dirigente scolastico di una scuola secondaria di primo grado (scuola media) ha un ruolo centrale nell’attuazione del Decreto Caivano. Egli deve assumere un approccio proattivo nella prevenzione e gestione dei fenomeni di devianza giovanile, integrando le nuove misure previste dal decreto all’interno del quadro educativo e organizzativo della scuola. Le azioni principali che il dirigente deve compiere includono:
a) Collaborazione interistituzionale: scuola, servizi sociali e forze dell’ordine
Una delle principali novità del Decreto Caivano è la stretta collaborazione tra scuola, servizi sociali e forze dell’ordine per la prevenzione della devianza minorile. Il dirigente scolastico è chiamato a:
- Attivare reti territoriali: Il dirigente deve promuovere e facilitare la creazione di una rete di collaborazioni tra la scuola e gli altri attori del territorio (ASL, servizi sociali, forze dell’ordine, centri educativi), al fine di monitorare e prevenire situazioni di disagio. È necessario partecipare attivamente ai tavoli interistituzionali, dove vengono condivise informazioni su casi a rischio e decise le strategie di intervento.
- Segnalazione tempestiva di situazioni di disagio: In presenza di segnali di devianza o disagio nei comportamenti degli studenti (bullismo, assenteismo, violenza), il dirigente deve intervenire prontamente, coinvolgendo i servizi sociali e le forze dell’ordine, come previsto dal decreto. La segnalazione tempestiva è fondamentale per attivare le misure di tutela dei minori a rischio.
b) Rafforzamento delle misure contro la dispersione scolastica
Un altro obiettivo del Decreto Caivano è la prevenzione della dispersione scolastica, una delle principali cause di devianza giovanile. Il dirigente scolastico deve:
- Monitorare l’assenteismo: Il decreto richiede una maggiore attenzione al fenomeno dell’assenteismo scolastico, che spesso rappresenta un campanello d’allarme per comportamenti devianti. Il dirigente deve attivare procedure interne per monitorare le assenze e intervenire tempestivamente nei confronti degli studenti che mostrano segnali di disaffezione o frequenze irregolari.
- Interventi personalizzati: Per contrastare la dispersione scolastica, il dirigente può attivare percorsi formativi personalizzati per gli studenti a rischio, in collaborazione con il team docente e i servizi sociali. Progetti come il Piano Educativo Individualizzato (PEI) per studenti con difficoltà specifiche, o percorsi di tutoraggio e supporto psicopedagogico, possono rivelarsi essenziali.
c) Educazione alla legalità e alla cittadinanza
Il Decreto Caivano sottolinea l’importanza di rafforzare la formazione alla cittadinanza attiva e alla legalità nelle scuole. Il dirigente scolastico può agire su questo fronte attraverso:
- Progetti di educazione alla legalità: Il dirigente deve promuovere attività educative e progetti mirati a sensibilizzare gli studenti sui temi del rispetto delle regole, della convivenza civile e della prevenzione della violenza. Questi progetti possono essere realizzati in collaborazione con le forze dell’ordine, esperti legali e associazioni del territorio.
- Coinvolgimento delle famiglie: Le famiglie sono parte integrante del processo educativo. Il dirigente deve attivare momenti di incontro e dialogo con i genitori, sensibilizzandoli sull’importanza del loro ruolo nella prevenzione della devianza giovanile. È essenziale che i genitori siano coinvolti nelle attività educative della scuola e informati riguardo ai progetti di prevenzione attivati.
d) Responsabilità delle famiglie e misure sanzionatorie
Un aspetto importante del Decreto Caivano riguarda le responsabilità delle famiglie in relazione all’obbligo scolastico. Il decreto prevede sanzioni più severe per i genitori che non rispettano i doveri educativi verso i figli, in particolare per quanto riguarda la frequenza scolastica.
- Coinvolgimento dei genitori in percorsi educativi: Il dirigente scolastico deve sensibilizzare i genitori al loro ruolo centrale nel percorso di crescita dei figli, organizzando incontri periodici e corsi di formazione, anche in collaborazione con esperti, psicologi e assistenti sociali. Il patto educativo di corresponsabilità, già previsto dal DPR 235/2007, deve essere rafforzato e costantemente monitorato.
- Applicazione delle misure previste dal decreto: Nel caso di gravi episodi di assenteismo o devianza giovanile, il dirigente scolastico, in collaborazione con le autorità competenti, può segnalare la situazione alle autorità giudiziarie per l’applicazione delle misure previste dal decreto, che includono l’obbligo per i genitori di partecipare a programmi di sostegno o la segnalazione ai servizi sociali per un monitoraggio più stretto della famiglia.
3. Misure di prevenzione e intervento a livello scolastico
Il dirigente scolastico deve implementare una serie di misure preventive e di intervento per attuare efficacemente il Decreto Caivano all’interno della scuola secondaria di primo grado. Le azioni chiave sono:
a) Adozione di un codice di comportamento rigoroso
Il dirigente deve promuovere un codice di comportamento chiaro e rigoroso, che specifichi le regole di convivenza scolastica e le sanzioni per chi le viola. Questo regolamento, redatto in accordo con il Consiglio di Istituto, deve essere diffuso e applicato in modo coerente, coinvolgendo anche gli studenti nella sua elaborazione e attuazione.
b) Potenziamento delle figure di supporto psicopedagogico
Il dirigente deve assicurarsi che la scuola disponga di figure professionali in grado di supportare gli studenti più vulnerabili. Psicologi, pedagogisti e mediatori culturali devono essere coinvolti per aiutare a prevenire comportamenti devianti e sostenere gli studenti con particolari difficoltà sociali o familiari.
c) Attivazione di sportelli di ascolto
Il decreto incoraggia l’attivazione di sportelli di ascolto per gli studenti e le famiglie, dove i giovani possano esprimere le loro difficoltà in un ambiente protetto e le famiglie possano ricevere sostegno nella gestione dei comportamenti problematici. Il dirigente deve garantire che questi servizi siano disponibili e accessibili, soprattutto in contesti sociali più complessi.
4. Conclusione
L’attuazione del Decreto Caivano in una scuola secondaria di primo grado richiede al dirigente scolastico di assumere un ruolo attivo e coordinato nella prevenzione della devianza giovanile. Attraverso il rafforzamento della rete territoriale, la promozione di progetti educativi sulla legalità, il monitoraggio della frequenza scolastica e il coinvolgimento delle famiglie, il dirigente può contribuire a creare un ambiente scolastico sicuro e inclusivo, capace di rispondere alle sfide sociali e culturali poste dal contesto in cui opera.
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
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