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27 Gennaio 2019Non è facile trovare oggi qualcuno interessato al pensiero e all’opera di Auguste Comte (1798-1857), come se la sua influenza fosse esaurita.
Tuttavia, il percorso intellettuale di Comte ci sembra estremamente attuale, poiché contiene il nucleo teorico più sistematico e logico per affrontare alcuni problemi della società contemporanea.
Per comprendere appieno il suo pensiero, è necessario considerare l’intero sviluppo della sua filosofia positiva, dalla “legge dei tre stadi” (1822) fino alla “religione dell’umanità”, che non può essere ridotta a mera follia senile, poiché rappresenta il compimento coerente della sua intuizione iniziale.
Lo scopo principale del pensiero di Comte è la costruzione di un nuovo ordine sociale stabile, ritenuto indispensabile da chi, come lui, aveva vissuto le turbolenze della Francia post-rivoluzionaria e i grandi sconvolgimenti sociali e culturali che prepararono la rivoluzione industriale. L’idea iniziale della “legge dei tre stadi” non è originale, poiché deriva dal suo maestro Saint-Simon e dall’Illuminismo, che ancora permeava la cultura francese del primo Ottocento. L’idea è che la scienza rappresenti la forma superiore e definitiva di sapere, abbandonando l’ingenuità e la superstizione primitive. Tuttavia, la concezione comtiana della scienza, basata su un modello meccanicistico, è superficiale e deformante, identificandola con un corpus di conoscenze finalizzate all’utilizzo pratico.
L’obiettivo di Comte si focalizza sull’operatività del progetto, trasformandosi, anche a seguito di un grave esaurimento nervoso, in Pontefice della “religione positiva”, progettista di un nuovo culto per una nuova Chiesa.
Le tre fasi del pensiero di Comte
La nostra analisi esplorerà, senza pretesa di esaustività, le tre fasi che Comte propone per realizzare una nuova società in cui l’uomo si realizzi pienamente:
- l’eliminazione del senso religioso
- l’instaurazione di una nuova religione con la conseguente riduzione del cattolicesimo
- l’imposizione di un “dispotismo spirituale”, premessa per un regime totalitario.
- L’eliminazione del senso religioso
Con la “legge dei tre stadi”, Comte spiega l’evoluzione storica in tre fasi: teologica, metafisica e positiva. Nei primi due stadi, l’umanità cercava la natura intima degli esseri e le cause dei fenomeni naturali, attribuendole ad agenti soprannaturali. Nello stadio positivo, la ragione umana riconosce l’impossibilità di conoscenze assolute e si concentra sulle leggi effettive dei fenomeni. Questo stadio porta all’agnosticismo, considerando insolubile il problema di Dio e vietando qualsiasi soluzione sulle origini e i fini dell’uomo e del mondo.
Questa posizione è più radicale dell’ateismo tradizionale, poiché elimina alla radice il senso religioso, considerando superate le domande sul destino e le origini dell’uomo. Comte stesso afferma di voler superare l’ateismo, considerandolo insufficiente perché prolunga lo stato metafisico. La vera essenza positiva sostituisce lo studio delle leggi dei fenomeni alle ricerche sulle cause prime o finali. L’ateismo, conservando i termini del problema di Dio, non riesce a estirpare il senso religioso, rischiando di ricadere nell’ansia religiosa.
Comte adotta una concezione di ragione come “misura di tutte le cose”, negando la categoria della possibilità. La ragione coincide con il metodo scientifico, implicando sperimentabilità e verificabilità pratica. Tutto ciò che non può essere sperimentato e verificato scientificamente non esiste. Comte ha un ottimismo fiducioso nelle possibilità della scienza di risolvere ogni problema umano senza Dio, ma questo ottimismo non percepisce i limiti dell’uomo e delle sue costruzioni scientifiche. La scienza prende il posto di Dio nel tentativo di risolvere ogni problema umano, e l’idea di progresso è affermata sulla base di questo ottimismo nelle capacità della ragione umana.
Eliminata la dimensione delle domande ultime, tutto si riduce al relativo e al contingente, portando a una sottomissione all’oggetto e a una forma di feticismo. L’uomo scompare per lasciare spazio al trionfo delle cose, nutrendo il capitalismo.
- La riduzione del cattolicesimo e la “nuova religione”
Comte non solo esclude Dio, ma tenta anche di sostituirlo con l'”Umanità”, il “Grande Essere Provvidenziale”, soddisfacendo il bisogno di adorazione. Il positivismo deve sostituire il cristianesimo, ponendo al posto di Dio l’Umanità, un “Essere relativo” con potenza limitata. I teologi e i metafisici adorano un Dio assoluto, mentre i positivisti sono liberi, subordinati a leggi immutabili e conosciute.
L’Umanità comprende individui di tutte le generazioni, escludendo parassiti e criminali. Comte rifiuta la figura di Cristo, considerandolo un avventuriero religioso. Il cristianesimo è condannato per il suo carattere immorale e antisociale, predicando un rapporto personale con Dio a scapito del rapporto sociale. Comte propone un’alleanza con la Chiesa cattolica, considerando san Paolo il fondatore del cattolicesimo, che ha limitato l’anarchia evangelica istituendo un sacerdozio.
- Il nuovo dispotismo spirituale e politico
La “religione dell’Umanità” diventa la vera religione positiva, con culti, dogmi, cerimonie e sacramenti sociali. I mesi e i giorni della settimana saranno dedicati alle scienze, e un papa positivo guiderà lo sviluppo delle industrie. La donna sarà la custode della vita sentimentale dell’Umanità.
Questa religione positivista porta a un dispotismo spirituale, con sacerdoti obbedienti al Gran Sacerdote. La fede positiva elimina l’assoluto, sostituendo i diritti con i doveri. L’individuo perde ogni diritto e ha solo doveri da assolvere, privo di libertà e sottomesso alla volontà sociale.
Attualità del pensiero di Comte
Il pensiero di Comte ha avuto un’enorme influenza sulla mentalità contemporanea, contribuendo alla scristianizzazione. Comte tenta di svuotare il cristianesimo del suo contenuto, riducendolo a un fatto morale e sociale. Questa riduzione elimina il Mistero, determinando una concezione determinista della realtà che toglie spazio alla libertà dell’uomo. La libertà è indispensabile per la realizzazione personale, e senza il rapporto con il Mistero, l’uomo sprofonda nell’assoggettamento alle richieste sociali.
In sintesi, il pensiero di Comte ha avuto un’enorme influenza sulla mentalità contemporanea, contribuendo alla scristianizzazione e a una concezione determinista della realtà che nega la libertà dell’uomo.
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