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7 Giugno 2023La fisica di Aristotele
8 Giugno 2023Aristotele fu il fondatore del Liceo, una scuola filosofica con sede ad Atene, in Grecia, presso una statua di Apollo Licio. I suoi seguaci erano chiamati Peripatetici, per le conversazioni filosofiche nel «peripato» (passeggiata).
Biografia
Aristotele respinse notoriamente la teoria delle idee di Platone, che afferma che proprietà come la bellezza sono entità universali astratte che esistono indipendentemente dagli oggetti stessi. Invece, sostenne che le forme sono intrinseche agli oggetti e non possono esistere separatamente da essi, e quindi devono essere studiate in relazione ad essi.
Tuttavia, nel discutere l’arte, Aristotele sembra rifiutare questo, e sostiene invece una idea universale che gli artisti tentano di catturare nel loro lavoro.
Come scrittore prolifico e poliedrico, Aristotele trasformò radicalmente la maggior parte, se non tutte, le aree di conoscenza che toccava. Non c’è da meravigliarsi che Tommaso d’Aquino si riferisse a lui semplicemente come “Il Filosofo”. Durante la sua vita, Aristotele scrisse ben 200 trattati, di cui solo 31 sopravvivono. Sfortunatamente per noi, queste opere sono sotto forma di dispense e bozze di manoscritti mai destinati a un pubblico generico, quindi non dimostrano il suo presunto stile di prosa raffinato che attirò molti grandi seguaci, incluso il Cicerone romano.
Aristotele fu il primo a classificare le aree della conoscenza umana in discipline distinte come la matematica, la biologia e l’etica. Alcune di queste classificazioni sono ancora utilizzate oggi.
Logica
Aristotele fu il primo a sviluppare un sistema formalizzato per il ragionamento nella Logica, che riteneva non fosse una scienza, pur essendo comune a tutte le scienze il procedimento, l’argomentazione logica.
Che cos’è la logica?
La logica di Aristotele è la scienza dei ragionamenti validi. La logica ha per oggetto la forma comune di tutte le scienze. Per designare la propria dottrina del sillogismo, Aristotele usa il termine “analitica”, per descrivere il ragionamento che viene risolto nei suoi elementi costitutivi. Il termine Organon non è aristotelico e serve per sottolineare la funzione introduttiva della logica, intesa come strumento di cui si servono tutte le scienze.
Le categorie.
La scala dei concetti arriva fino ai generi sommi, cioè a concetti che presentano il massimo di estensione e il minimo di intensione. Queste sono chiamate le seguenti dieci categorie, che definiamo come i modi generali in cui l’essere si predica delle cose nelle proposizioni:
I concetti.
Secondo Aristotele i concetti possono essere classificati mediante un rapporto di genere e specie. Ogni concetto di un determinato settore è specie di un concetto più universale, e genere di un concetto meno universale. Si può dire che la comprensione o l’intensione, cioè l’insieme delle caratteristiche di un concetto, e l’estensione, cioè il numero dei concetti, stanno tra loro in un rapporto inversamente proporzionale.
Sostanza prima e sostanza seconda.
Aristotele distingue la sostanza prima dalla sostanza seconda. La sostanza prima è vista dall’ontologia come la sostanza che non può mai esistere, mentre dalla logica può essere solo usato come soggetto di predicazione. Le sostanze seconde sono le specie e i generi entro cui rientrano logicamente le sostanze prime.
Le proposizioni.
Aristotele distingue vari tipi di proposizione. Nel campo della qualità le proposizioni si dividono in affermative e negative, in quello della qualità in universali(tutti) e particolari(alcuni). Poi si aggiungono le proposizioni singolari(singolo), che non sono oggetto della sua riflessione, poiché appunto troppe specifiche, non valide per un discorso più ampio.
Il quadrato degli opposti
Le proposizioni universali affermative venivano indicate con la lettera A (adfirmo), le proposizioni universali negative con la lettera E (nego), le proposizioni particolari affermative con la I (adfirmo) e quelle negative con la O (nego). È detta contraria l’opposizione tra l’universale affermativa e l’universale negativa che hanno qualità diverse; contraddittoria l’opposizione tra l’universale affermativa e la particolare negativa, e sub-contraria è l’opposizione tra particolare affermativa e quella negativa con qualità diverse.
Proposizioni vere o false
Due proposizioni contrarie non possono essere entrambe vere ma solo entrambe false; le proposizioni contraddittorie devono essere necessariamente una vera e l’altra falsa, infine le proposizioni sub-contrarie possono essere entrambe vere ma non entrambe false. Infine, è detta subalterna la relazione tra l’universale affermativa e la particolare affermativa, oppure viceversa entrambe negative. Aristotele considera anche la modalità delle proposizioni, distinguendo tra semplice asserzione, ossia A e B, possibilità, A è possibile che sia B, e necessità cioè A è necessario che sia B.
Verità e falsità
Secondo Aristotele dei termini presi da soli non si può dire né che siano veri né che siano falsi. Questo significa che il vero o il falso nascono solo con la proposizione e con il giudizio. Aristotele sviluppa due teoremi: la verità è nel pensiero o nel discorso, non nell’essere o nella cosa, e il secondo è che la misura della verità è l’essere o la cosa, non il pensiero o il discorso.
Il sillogismo
Aristotele è il fondatore del sillogismo. Il sillogismo è un’ unione, una deduzione di una conclusione a partire da due frasi definite premesse: la prima è detta premessa maggiore, la seconda premessa minore e la terza è la conclusione, ossia la conseguenza di tutto. Un esempio di sillogismo può essere:
Premessa maggiore →Tutti gli uomini sono mortali
Premessa minore → Socrate è un uomo
Conclusione→ Socrate è mortale
Spiegazione
Come possiamo vedere la premessa maggiore e la premessa minore devono essere collegate e devono avere in comune un termine medio, in questo caso il termine medio è uomo. Aristotele propone la sua logica per frasi di tipo soggetto e predicato. Egli sostiene che sono possibili quattro modalità di sillogismo: Le figure possono essere simbolizzate indicando con “S” e “P” il soggetto e il predicato poi con “M” il termine medio:
M P S M M P SM
S M M P M P SM
— — — —
S P S P S P SP
Il problema delle premesse
Negli Analitici primi, Aristotele è consapevole che un sillogismo corretto può non essere vero. Mentre, negli Analitici secondi si sofferma sul sillogismo vero, ossia sul cosiddetto sillogismo scientifico, che parte da premesse vere, prime, immediate, più specifiche della conclusione. Per Aristotele le premesse prime del ragionamento si identificano con gli “assiomi”, ossia con quelle proposizioni vere che risultano comuni a tutte le scienze.
I tre principi:
Negli Analitici primi, Aristotele è consapevole che un sillogismo corretto può non essere vero. Mentre, negli Analitici secondi si sofferma sul sillogismo vero, ossia sul cosiddetto sillogismo scientifico, che parte da premesse vere, prime, immediate, più specifiche della conclusione. Per Aristotele le premesse prime del ragionamento si identificano con gli “assiomi”, ossia con quelle proposizioni vere che risultano comuni a tutte le scienze. I tre principi: il caso degli assiomi è il caso dei tre principi di Aristotele:
1.Il principio di non-contraddizione → A è non è A ( A ^ ~ A)
2.Il principio di identità→ A = A
3.Il principio del terzo escluso→ A è B o non B.
Induzione e deduzione:
Accanto a questi principi logici occorrono dei principi propri alle singole scienze, quindi servono le definizioni con il genere e la differenza specifica. Aristotele risolve il problema ricorrendo all’induzione, ossia ricorrendo al passaggio dal particolare al generale, è un ragionamento che non è sempre valido e si può partire da alcuni casi a tutti. L’altro strumento è la deduzione, ossia il passaggio dal generale al particolar, è un ragionamento sempre valido ma parte da tutti per arrivare ad alcuni.
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