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16 Marzo 2023Il brigantaggio è un fenomeno di abnditismo, che assunse però una colritura politica tra il 1861 e il 1870.
Il brigantaggio è ancora un fenomeno piuttosto sconosciuto e affascinante. Una nuova era di brigantaggio emerse nell’Italia meridionale dopo l’Unità nel 1861. I disordini sociali, soprattutto tra le classi inferiori, si verificarono a causa delle cattive condizioni di vita e del fatto che il Risorgimento avrebbe giovato solo alle classi superiori nel Mezzogiorno.
I contadini poveri che erano fuggiti a causa delle esorbitanti tasse imposte dal Regno d’Italia e i contadini che volevano riforme agrarie presero le armi contro il nemico comune: le autorità italiane di recente formazione e le classi superiori dei proprietari terrieri.
Si calcola che nel 1862, ad un solo anno dalla proclamazione del Regno d’Italia, fossero attive in Italia più di 350 bande di briganti. Tra i briganti c’era un misto di persone: contadini disperati, braccianti, persone che il governo italiano considerava criminali, molti ex soldati e fedelissimi dell’esercito borbonico, e anche nobili.
Molti si sono affiliati al brigantaggio sui monti della Campania, della Basilicata, della Calabria, dell’Abruzzo e del Molise per continuare la lotta contro gli invasori del nord.
I briganti avevano un “look” particolare che dava loro un aspetto unico: spesso indossavano un cappello sui capelli lunghi e spettinati, una bandana al collo, un giubbotto e stivali. Legato intorno alla vita o alla spalla c’era sempre un fucile o una pistola.
Le bande erano guidate da briganti dai nomi leggendari come “Tranchella”, “Crocco”, “Caruso”, “Chiavone” e “Mansi”, ma tutte queste cosiddette “leggende” alla fine si trovarono nel migliore dei casi costrette ai lavori forzati, oppure imprigionate e giustiziate dal plotone di esecuzione per i loro crimini.
I disordini nell’Italia meridionale intorno al 1861 furono molto più diffusi che negli altri stati annessi dell’Italia settentrionale e centrale, principalmente per il fatto che una qualche forma di brigantaggio esisteva nella zona fin dall’antichità.
In relazione alla teoria che considerava il brigantaggio nell’Italia meridionale come una rivolta contro l’Unità, è importante notare che dopo la fine del brigantaggio (1865-1870) non seguì alcun movimento antiunitario. Molti meridionali, infatti, si trovarono in posizioni elevate nel governo appena formato.
Alcuni affermano addirittura che la parola brigantaggio sia un eufemismo per guerra civile. Che si trattasse o meno di un movimento di resistenza politica, è chiaro che la rivolta dei briganti fu velleitaria e inconcludente.