Se questo è un uomo
27 Gennaio 2019Ryunosuke Akutagawa
27 Gennaio 2019Canta la gioia di Gabriele D’Annunzio
Canta la gioia! Io voglio cingerti
di tutti i fiori perché tu celebri
la gioia la gioia la gioia,
questa magnifica donatrice! 4
Canta l’immensa gioia di vivere,
d’essere forte, d’essere giovine,
di mordere i frutti terrestri
con saldi e bianchi denti voraci, 8
di por le mani audaci e cupide
su ogni dolce cosa tangibile,
di tendere l’arco su ogni
preda novella che il desìo miri, 12
e di ascoltar tutte le musiche,
e di guardar con occhi fiammei
il volto divino del mondo
come l’amante guarda l’amata, 16
e di adorare ogni fuggevole
forma,ogni segno vago, ogni immagine
vanente, ogni grazia caduca,
ogni apparenza ne l’ora breve. 20
Canta la gioia! Lungi da l’anima
nostra il dolore, veste cinerea.
E’ un misero schiavo colui
che del dolore fa sua veste. 24
A te la gioia, Ospite! Io voglio
vestirti da la più rossa porpora
s’io debba pur tingere il tuo
bisso nel sangue de le mie vene. 28
Di tutti i fiori io voglio cingerti
trasfigurata perché tu celebri
la gioia la gioia la gioia,
questa invincibile creatrice! 32
Il testo celebra il vitalismo, l’adesione alla vita in tutti i suoi aspetti, la disponibilità a inseguire ogni esperienza, la giovinezza mitica e sensuale, l’istintività, la felicità materiale, quindi, che viene raggiunta attraverso l’uso dei sensi.
In Canto Novo” (1882) è presente un senso pagano della comunione con una natura solare e vitale; non mancano però, visioni cupe e mortali, che fanno intuire come il vitalismo sfrenato celi sempre in se il fascino ambiguo della morte.
Audio Lezioni su Gabriele D’Annunzio del prof. Gaudio
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