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28 Dicembre 2019
Canto diciassettesimo del Paradiso
28 Dicembre 2019Nel trentesimo canto del Purgatorio, Dante si trova nel Paradiso terrestre, dove avviene l’incontro più atteso: quello con Beatrice.
Questo episodio segna un momento cruciale nel viaggio di Dante, poiché Beatrice rappresenta la guida spirituale e il simbolo della Grazia divina che lo condurrà verso la redenzione. Tuttavia, l’incontro è carico di tensione emotiva e di rimproveri, poiché Beatrice non si mostra subito con affetto, ma con un severo richiamo alle colpe di Dante.
Testo e parafrasi dei versi 55-145 del trentesimo canto del Purgatorio di Dante
Testo originale di Dante
“Dante, perché Virgilio se ne vada, Quasi ammiraglio che in poppa e in prora in su la sponda del carro sinistra, vidi la donna che pria m’appario Tutto che ’l vel che le scendea di testa, regalmente ne l’atto ancor proterva “Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; Così la madre al figlio par superba, Ella si tacque; e li angeli cantaro Sì come neve tra le vive travi poi, liquefatta, in sé stessa trapela, così fui sanza lagrime e sospiri ma poi che ’ntesi ne le dolci tempre lo gel che m’era intorno al cor ristretto, Ella, pur ferma in su la detta coscia “Voi vigilate ne l’etterno die, onde la mia risposta è con più cura Non pur per ovra de le rote magne, ma per larghezza di grazie divine, questi fu tal ne la sua vita nova Ma tanto più maligno e più silvestro Alcun tempo il sostenni col mio volto: Sì tosto come in su la soglia fui Quando di carne a spirto era salita, e volse i passi suoi per via non vera, Né l’impetrare ispirazion mi valse, Tanto giù cadde, che tutti argomenti Per questo visitai l’uscio d’i morti, Alto fato di Dio sarebbe rotto, di pentimento che lagrime spanda”. |
Parafrasi:
Versi 55-57: Versi 58-60: Versi 61-63: Versi 64-66: Versi 67-69: Versi 70-72: Versi 73-75: Versi 76-78: Versi 79-81: Versi 82-84: Versi 85-90: Versi 91-93: Versi 94-99: Versi 100-102: Versi 103-108: Versi 109-114: Versi 115-117: Versi 118-120: Versi 121-126: Versi 127-132: Versi 133-135: Versi 136-138: Versi 139-141: Versi 142-145: |
Analisi
In questo passo, Beatrice compare finalmente davanti a Dante, ma il loro incontro non è come il poeta aveva immaginato. Invece di accoglierlo con affetto, Beatrice lo accusa con severità dei suoi peccati, in particolare del suo allontanamento dalla via virtuosa dopo la sua morte. Il rimprovero di Beatrice è simile a quello di una madre verso un figlio disobbediente, ma dietro la durezza c’è un amore profondo, finalizzato a far riconoscere a Dante la sua colpa e portarlo alla purificazione.
La figura di Beatrice è qui simbolo della Grazia divina, e la sua bellezza e autorità spirituale sovrastano Dante, il quale si sente colpito dalla sua stessa vergogna e dal senso di colpa. Dante cerca di nascondere il volto, ma alla fine è costretto ad affrontare le sue mancanze. La severità di Beatrice serve come strumento di conversione per Dante, che deve riconoscere i suoi errori prima di poter entrare nel Paradiso.
Commento
Questo canto segna un momento di svolta nel percorso di Dante, poiché deve affrontare i propri fallimenti e riconoscere il bisogno di redenzione. L’intervento di Beatrice, che agisce come un intermediario divino, rappresenta la necessità del pentimento sincero e della purificazione prima di raggiungere la beatitudine.
Inoltre, il canto evidenzia il legame personale tra Dante e Beatrice, non solo come figura storica e letteraria, ma anche come simbolo dell’amore spirituale che guida l’anima verso Dio.