Una questione privata di Beffe Fenoglio
1 Agosto 2015La Mandragola di Niccolò Machiavelli – di Simone Feneri
1 Agosto 2015Terminato il periodo di quarantena, Lucia fa ritorno al suo paesello con l’amica mercantessa e può così finalmente ritrovare la madre Agnese ed il promesso sposo Renzo. Dopo i primi festeggiamenti, il ragazzo va subito a fare visita a Don Abbondio e chiede nuovamente al religioso di celebrare il matrimonio, ironizzando anche sul mal di testa finto dal prete il giorno in cui si rifiutò di celebrare il rito. Don Abbondio non dice espressamente di no ma continua ancora a proporre scuse per non compiere il proprio dovere. Per non perdere la pazienza Renzo fa ritorno dalle donne e riferisce a esse l’esito della sua visita al curato.
Nel pomeriggio dello stesso giorno Agnese, Lucia e la mercantessa tentano nuovamente di convincere il curato a svolgere il matrimonio. L’esito sarebbe stato ancora lo stesso se Renzo prima ed il sagrestano Ambrogio poi non avessero comunicato a tutti loro che la casa di Don Rodrigo è stata occupata da un marchese parente del tiranno e molto famoso per la sua bontà. La notizia rende certa la morte di Don Rodrigo e don Abbondio, venuta meno la sua fonte di terrore, cambia completamente atteggiamento: si dichiara disponibile a celebrare il matrimonio, lo vuole fare al più presto e scherza amorevolmente con tutti sulle vicende appena vissute. Il giorno seguente il curato riceve una visita inaspettata e gradita dallo stesso marchese e saputo che l’uomo vuole risarcire Renzo e Lucia per i danni causati loro dal suo parente deceduto, gli consiglia di comprare a buon prezzo le case dei giovani e di attivarsi per fare annullare il mandato di cattura pendente sul ragazzo. Renzo e Lucia diventano così sposi per bocca di don Abbondio e ricevono in dono anche l’assoluzione di Renzo ed un’altra donazione di denaro.
Dopo un doloroso addio a tutti gli amici ed i conoscenti, Renzo, Lucia ed Agnese lasciano infine anche il paese ed il territorio di Milano per raggiungere Bortolo nel territorio bergamasco. La vita nella loro nuova residenza non è però felicissima per Renzo: sapute le vicende dei due giovani, l’aspettativa in paese per l’arrivo di Lucia è altissima e non mancano i commenti negativi quando tutti si accorgono che si tratta comunque di una semplice contadina. Aspettative per Lucia non ce ne sono più ed i due sposi possono finalmente godersi la pace del matrimonio, dando anche alla luce numerosi figli, la prima dei quali, come promesso, viene chiamata Maria.
Il romanzo termina con la celebre morale: i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore. Molte volte siamo noi stessi l’origine dei nostri mali, ma la massima cautela non basta comunque a tenerci lontani da loro. In ogni caso è solo grazie alla fiducia in Dio che possono essere rese più sopportabili le loro pene e si può anche ottenere un insegnamento da guai passati.
Questo capitolo mi è piaciuto molto,penso che come conclusione del romanzo sia perfetto e poi Manzoni non si è mai fatto mancare il suo commento ironico sul timore di Don Abbondio.
Secondo me i Promessi Sposi hanno un vero lieto fine per i due innamorati, perché dopo tante ingiustizie e tragedie sono riusciti a sposarsi e non hanno mai smesso di amarsi; anche per Agnese c’è un lieto fine perché lei voleva con tutto il cuore il matrimonio della figlia.
I Promessi Sposi sono uno dei miei romanzi preferiti perché fa capire che l’amore e i buoni trionfano su tutto, che la vita dei cattivi non è tutta rose e fiori finché non diventano buoni (es. Don Rodrigo) e che la famiglia ha sempre un ruolo importante nella vita di tutti,perché è come un pilastro che ti sostiene sempre e questo Manzoni dalla lettura del capitolo 38 lo fa capire benissimo.