Altri scritti letterari di Ugo Foscolo
28 Dicembre 2019Introduzione al carme Dei Sepolcri di Ugo Foscolo
28 Dicembre 2019I primi 40 versi del “Carme dei Sepolcri” di Ugo Foscolo, rappresentano uno dei momenti più intensi del poema e introducono il tema della morte e della memoria attraverso una profonda riflessione filosofica ed esistenziale.
Foscolo, partendo da una domanda sulla durezza del sonno eterno della morte, si confronta con il valore dei sepolcri e con l’importanza del ricordo e degli affetti come elementi capaci di mantenere viva una sorta di esistenza oltre la morte. Il carme, ispirato dalla legge napoleonica che vietava le sepolture nelle città, pone il sepolcro come punto di contatto fra i vivi e i defunti, nonché come mezzo per conservare la memoria collettiva e individuale.
Testo e parafrasi
Testo All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne Tutte cose l’obblio nella sua notte; |
Parafrasi:
All’ombra dei cipressi e dentro le urne funerarie confortate dalle lacrime dei cari, forse il sonno della morte è meno duro? Quando il sole non renderà più fertile per me questa bella famiglia di piante e animali, e quando le ore future non danzeranno più con promesse ingannevoli davanti a me, né udrò più la tua poesia, dolce amico, e la triste armonia che la accompagna, né lo spirito delle Muse e dell’amore mi parleranno più nel cuore, unico conforto alla mia vita solitaria, quale sarà il conforto dei giorni perduti? Forse un sasso che distingua le mie ossa dalle infinite che la morte disperde sulla terra e nel mare? È vero, Pindemonte! Anche la Speranza, ultima Dea, abbandona i sepolcri; l’oblio avvolge tutto nella sua notte e una forza instancabile muove le cose continuamente, mentre il tempo trasforma ogni cosa: l’uomo e le sue tombe, le sembianze e le reliquie della terra e del cielo. Ma perché, Pindemonte, il mortale dovrebbe privarsi in anticipo dell’illusione che, anche da morto, lo trattiene alla soglia dell’Ade? Non vive forse anche sottoterra, quando l’armonia del giorno gli sarà muta, se può risvegliarla nei suoi cari con dolci cure? È divina questa corrispondenza di affetti, dono celeste nell’animo umano; e spesso, grazie a essa, si vive con l’amico morto e il morto vive con noi, se la terra che lo accolse e nutrì da bambino, offrendogli come ultimo rifugio il suo grembo materno, rende sacre le sue spoglie, difendendole dalle tempeste e dai profanatori, conservando una pietra col suo nome e consolando le sue ceneri con morbide ombre e fiori profumati. |
Analisi e figure retoriche
- All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne: Il cipresso è simbolo funebre, e l’immagine dei cipressi e delle urne evoca il contesto cimiteriale. Questo inizio crea un’atmosfera meditativa, con la presenza della morte fin dal primo verso.
- Confortate di pianto: Confortate è un termine che sottolinea come il dolore e il ricordo dei vivi possano offrire un sollievo simbolico alla morte, e il “pianto” è il legame che tiene insieme vivi e defunti.
- Della morte men duro?: Qui Foscolo introduce una domanda retorica su uno dei temi centrali: se il ricordo e l’affetto dei vivi possano realmente rendere meno dura l’esperienza della morte.
- Vaghe di lusinghe… danzeran l’ore future: L’immagine delle “ore future” che danzano con lusinghe crea una personificazione del tempo, che, con le sue promesse ingannevoli, spinge a sperare in un futuro felice.
- Spirto delle vergini Muse e dell’amore: Qui Foscolo si riferisce allo spirito della poesia e dell’arte, che accompagna e conforta la vita dell’uomo. Le Muse simboleggiano l’ispirazione artistica, e l’amore rappresenta il sentimento che sostiene la vita.
- Qual fia ristoro… infinite / Ossa che in terra e in mar semina morte?: Foscolo esprime il senso di inutilità del sepolcro come semplice segno distintivo di un corpo rispetto agli altri. L’ossimoro “infinite ossa” evidenzia la transitorietà dell’esistenza.
- Ultima Dea… fugge i sepolcri: La Speranza viene definita “Ultima Dea”, ossia l’ultima a morire, ma nemmeno lei si sofferma presso i sepolcri. L’immagine personificata della Speranza conferisce alla riflessione una dimensione mitica.
- Involge / Tutte cose l’obblio nella sua notte: L’oblio viene raffigurato come un’entità che avvolge ogni cosa nella sua “notte”, rendendo l’immagine del tempo e dell’oblio potenti e ineluttabili.
- Corrispondenza d’amorosi sensi: Foscolo attribuisce agli affetti umani una qualità divina e salvifica, attraverso una metafora che suggerisce come l’amore e il ricordo possano superare la morte.
- Celeste dote è negli umani: Foscolo considera il legame d’amore e di ricordo come una sorta di dono divino, che distingue l’uomo dagli altri esseri viventi e rende la sua esistenza più significativa.
- Grembo materno ultimo asilo: La terra viene rappresentata come un rifugio materno che accoglie e protegge i defunti, accentuando il valore della sepoltura come forma di ritorno alla natura.
Commento finale
Questi versi del Carme dei Sepolcri sviluppano una profonda riflessione sul valore simbolico delle tombe e sulla capacità del ricordo e degli affetti di preservare una sorta di esistenza per i defunti. Foscolo, pur riconoscendo che l’oblio alla fine cancella tutto, difende il valore della sepoltura come spazio di continuità affettiva e di connessione con il passato. Il legame d’amore tra vivi e defunti diventa un’“illusione” che può consolare e dare un senso alla vita anche dopo la morte.
La corrispondenza d’amorosi sensi è per Foscolo un dono divino che rende umani e distingue l’uomo dalla natura, dando valore alla sua vita anche dopo la morte. Foscolo esalta la funzione del sepolcro come mezzo per proteggere la memoria e garantire la dignità umana: i cimiteri, i cipressi, e le tombe diventano il luogo dove l’uomo può continuare a vivere, idealmente, nella memoria dei propri cari.