Verbi della terza coniugazione
27 Gennaio 2019Maurizio Zini
27 Gennaio 2019dalla Storia romana
di Carlo Zacco
3.27. Cesare diventa dittatore a vita
I poteri di Cesare. Al suo rientro a Roma Cesare si fa nominare: Imperator, cioè generale vittorioso; Pater Patriae, come Cicerone dopo aver salvato la città da Catilina; Dittatore a vita, e sacrosanctus, cioè oggetto anche di un culto personale.
La carica di Dittatore gli conferì un potere assoluto, del quale tuttavia non abusò mai, dimostrandosi sempre magnanimo ed equo, e disposto a fare riforme.
Riforme. Cesare mise in atto numerose riforme, le più importanti furono:
– nelle province: conferisce la cittadinanza ai Galli promuovendo così commercio, artigianato e industria; controlla il governo dei magistrati, e pone un limite allo strapotere dei pubblicani;
– a Roma: razionalizza le distribuzioni di grano; realizza grandi opere pubbliche come la bonifica delle paludi e il foro.
Morte di Cesare. Dopo anni di disordini Cesare aveva portato pace e ordine a Roma, e un governo efficiente, ma ciò non importava all’aristocrazia che, nonostante Cesare avesse garantito le loro proprietà, temevano questo suo enorme potere. Il sospetto era che Cleopatra lo avesse influenzato e spinto ad instaurare a Roma un governo di tipo orientale.
– Congiura. Venne organizzata una congiura. I principali organizzatori erano Bruto, figlio adottivo di Cesare, e Cassio, ex alleato di Pompeo. Il 15 Marzo 44, alle Idi di Marzo, Cesare si reca in Senato, anche se era stato avvertito dell’attacco imminente. I congiurati gli sbarrano la strada e lo trafiggono con 23 pugnalate.