Il suo contributo spazia dalla filosofia alla semiotica, dalla logica alla teoria della conoscenza, influenzando profondamente il pensiero contemporaneo.
Pragmatismo e Pragmaticismo
Peirce sviluppò il principio del pragmatismo, secondo cui il significato di un concetto risiede nelle sue conseguenze pratiche e verificabili. Tuttavia, ritenendo che il pragmatismo fosse stato interpretato in modi troppo semplicistici da filosofi come William James, ridefinì il proprio pensiero con il termine pragmaticismo, per sottolinearne la maggiore profondità logica e metodologica.
Semiotica e Teoria del Segno
Uno dei contributi più innovativi di Peirce è la sua teoria dei segni, che divide in tre categorie principali:
- Il segno (o rappresentamen): ciò che sta per qualcosa per qualcuno.
- L’oggetto: la realtà a cui il segno si riferisce.
- L’interpretante: il concetto o l’effetto che il segno genera in chi lo interpreta.
Questa teoria è alla base della moderna semiotica e influenza campi come la linguistica, la teoria della comunicazione e la filosofia del linguaggio.
Logica e Metodo Scientifico
Peirce ha dato un contributo fondamentale alla logica formale, sviluppando il concetto di abduzione, un tipo di inferenza che si affianca a induzione e deduzione e che gioca un ruolo chiave nella scoperta scientifica. Secondo Peirce, la scienza si basa su un processo continuo di ipotesi e verifica, fondato su una logica rigorosa.
Realismo Scientifico e Fallibilismo
Peirce sosteneva un realismo scientifico, secondo cui la verità è indipendente dalle opinioni individuali e si approssima progressivamente attraverso la ricerca. Questo è legato al suo fallibilismo, ovvero la convinzione che ogni conoscenza umana sia provvisoria e rivedibile alla luce di nuove scoperte.
Il pensiero di Peirce ha avuto un impatto duraturo su discipline come la filosofia della scienza, la logica matematica e la teoria della comunicazione, e continua a essere studiato e sviluppato ancora oggi.