Il Gran Priorato giovannita di Capua
27 Gennaio 2019La Vergine delle Rocce
27 Gennaio 2019da Il Decamerone” di Giovanni Boccaccio
(giornata sesta, novella quarta)
riduzione e adattamento teatrale di Sauro Savelli
personaggi ed interpreti
Narratrice
Narratore
Corrado Gianfigliazzi
Aiutante
Chichibìo
Servitore
Brunetta
Angelo
Diavolo
donna Patrizia
messer Matteo
messer Agnolo
donna Sara
messer Andrea
madonna Laura
Gru 1
Gru 2
Gru 3
Gru 4
Ballerine
Scena .1.
(cucina di Chichibìo)
Narratrice, Narratore, Corrado, Chichibìo, Aiutante, Servitore, Brunetta, Angelo, Diavolo
[Entrano la Narratrice e il Narratore.]
Narratrice Gentilissimo pubblico: eccoci trasportati, come per incanto, in un’altra epoca.
Narratore Ci troviamo nel XIV secolo, epoca di grandi guerre e di vita cavalleresca, di nobili cittadini e di furbi popolani.
Narratrice La storia che vogliamo rappresentare è tratta da un fortunato libro di quell’epoca.
Insieme “Il Decamerone”.
Narratore Scritto da un tale Giovanni Boccaccio.
Narratrice Abilissimo letterato e arguto umorista.
Narratore A onor del vero dobbiamo dire che questa storia noi l’abbiamo presa e riscritta a nostro gusto, così come ci sembrava meglio raccontarla oggi con questi attori e con questo pubblico.
Narratrice Chiediamo scusa perciò all’autore per il massacro propinato alla sua opera.
Narratore E chiediamo scusa anche a voi, se il rifacimento operato sul testo originale non sarà di vostro gradimento.
Narratrice Ora voi penserete che questo nostro lungo intervento iniziale abbia una qualche importanza, ai finì della rappresentazione.
Insieme Niente affatto.
Narratore E’ solo una scusa per permettere ai miei compagni di cambiarsi dabito.
Narratrice E indossare i costumi che faranno rivivere le gesta di questo astuto cuoco.
Narratore [guardando tra le quinte] Siamo pronti? [fa un cenno affermativo alla Narratrice]
Narratrice Benissimo. [al pubblico] Ci troviamo in casa del nobile Corrado Gianfigliazzi, nobile e magnifico signore, abile cacciatore quanto squisito anfitrione…
[Entra Corrado.]
Corrado [finendo di vestirsi] Che so io?
Narratrice [girandosi per non guardare] O mamma mia!
Narratore Anfitrione. Dicesi “anfitrione” colui che è dotato di generosa ospitalità.
Corrado E’ ‘na malattia? Fa male?
Narratore Alle tasche… Ma tu sei molto ricco e quindi non è un problema…
Corrado Vabbe… [rientra]
Narratore [al pubblico] Dovete scusarlo… ma per quello che lo paghiamo non possiamo pretendere che conosca proprio tutto…
Narratrice Se ne è andato?
Narratore Sì, sì pericolo passato!
[Entra Chichibìo che si siede al tavolo e lavora.]
Narratrice Stavo dicendo che la scena si svolge in casa di questo tal Corrado Gianfigliazzi, e precisamente nella sua cucina, dove lavorava un certo Chichibìo, cuoco abilissimo e dingegno finissimo, da anni al servizio del suo padrone.
Narratore Quello che vedete è appunto Chichibìo.
Narratrice [sottovoce] Vi prego, non fatevi ingannare dall’apparenza: il testo dice proprio che era “abilissimo e dingegno finissimo”. L’abbiamo scritturato perché non costava molto, e quindi…
[I Narratori si mettono di lato e osservano la scena. Entra lAiutante, asciugandosi le mani.]
Aiutante Che prepari stasera a lu padro pe magna?
Chichibìo Ma che te saccio: ecco non ce sta gne.
Aiutante Ma come… “Non ce sta gne”! Stasera lu padro cha lospiti a cena…
Chichibìo E che me frega a me! Sarà cavolacci sua preoccupasse. Lui cha lospiti? Be, me portesse da cucina, e io je cucino. Ma se non me porta da cucina, non me venisse a lucca, perché sennò… [fa cenno di accecare qualcuno]
[Entra il Servitore con una gru.]
Servitore Chichibi!
Chichibìo Che voli?
Servitore Guarda che ha acchiappato lu padro.
Chichibìo ‘Na gru! E che ce facimo?
Servitore Je serve per stasera.
Aiutante Meno male… almeno la cena sé rimediata.
Chichibìo [alterandosi] Per quando la vole pelata sta gajinaccia?
Servitore Vuole servilla alla cena di stasera.
Chichibìo E a quest’ora te presenti?
Servitore Prima non sé fatto in tempo. Forza mettete al lavoro.
Chichibìo Non je la faccio; ‘gna da commatte troppo pe pelalla.
Aiutante Sta zitto, che dopo lavanzi ce li magnemo nua.
Chichibìo Uffa, quante ne vole custù.
Servitore Oh Chichibi le cose so due: o lo fai o lo fai. Stasera lu padro cha lospiti ri-guar-de-vo-li e vole la gru cotta e cunnita a pennello su lu tavulì. Vedi un po tu.
Chichibìo Va be, va be, ho capito: ‘mo vatte via, famme spiccia, se no la gru non se coce.
Aiutante Daje, daje Chichibi, datte ‘na mossa.
[Il Servitore e lAiutante escono.]
Narratore Chichibìo si mette subito all’opera per preparare una gru degna della squisitezza del suo padrone, mentre l’aiutante lo assiste come meglio può.
Narratrice Una volta messa al forno, il profumo della gru si espande per tutta la casa.
Narratore Attirata dallirresistibile odore, entra in cucina Brunetta, una graziosa giovane molto… come dire… sinuosa, anchella al servizio di Corrado…
[Entra Brunetta.]
Brunetta Chichibi, che stai a fa?
Chichibìo Staco cocenne la gru che ha acchiappato lu padro.
Brunetta [languida] Cha un odore…! Che me ne potresti da un pezzetto?
Chichibìo Sì, un pezzetto… Come se adesso uno se mettesse a da li pezzi de gru a tutti quelli che passa…
Brunetta [sempre più provocante] Dai, un pezzetto solo…
Chichibìo Ma nun te lo pozzo da… Dopo lu padro che dice?
Brunetta Ma lu padro è lu padro… io so io!
Chichibìo Questo lo vede anche li ciechi…
Brunetta E dammene ‘n pezzetto… La coscetta: che male c’è?!
Chichibìo Ma proprio la coscia che ‘de lu pezzo più bono?
Brunetta Perché, io non me la merito la roba più bona?
Chichibìo Fija mia, altro che bona: tu te meriteresti la roba più sopraffina: coscia, ali, fianchi… anche lu petto, va!
Brunetta E allora? Che dici… me lo dai ‘sto pezzetto di carne?
Chichibìo Se se ne ‘ccorge lu padro, dopo chi lo vole senti?
Brunetta [sedendosi vicino a Chichibìo] Daje, Chichibi… tu sei così intelligente… ‘na scusa la ‘rtroi pe lu padro.
[Entrano lAngelo e il Diavolo.]
Angelo Non gliela da, non gliela da la coscetta, se no lu padro te scanna vivo.
Diavolo Non da retta a ‘sta santarella! Ma la si vista be ‘sa ragazza? Dagliela ‘sta coscetta… te conviene.
Angelo Chichibi da retta a me, che te consiglio bene!
Diavolo ‘See, capirai…
Angelo [al Diavolo] Perché, che vorresti dire?
Diavolo [all’Angelo] Io? Gniente, gniente… e non te scallà…
Angelo [c.s.] Ambe… Li consigli mia ade sempre li mejo che se trova su la piazza.
Diavolo [c.s.] Be, po esse. Ma io voglio lo stesso di la mia. [a Chichibìo] Guardala, pora ragazza, non vedi che non aspetta altro? Dajielasta coscetta e non te ne pentirai.
Angelo [a Chichibìo] Chichibì non da retta a ‘sta pancetta affumicata.
Diavolo [all’Angelo] Ohe, “pancetta affumicata” a chi? Brutto gallinaccio spelacchiato…
Angelo [al Diavolo] “Gallinac…” oh che faccia tosta! Io non so proprio chi mi trattenga…
Diavolo [c.s.] Com’è che dite voialtri? “Porgi l’altra guancia”? Allora statte zitto e piglia su!
Angelo [c.s.] Di un po: ci sei venuto da solo o te thanno mannato?
Diavolo [c.s.] Perché? Non te sta be?
Angelo [c.s.] No! E faresti meglio ad and’artene, prima che ti ci mandi io?
Diavolo [c.s.] E dove vorrebbe mandarmi, vossignoria?
Angelo [c.s.] All’inferno…
Chichibìo [esplodendo] Oh… basta! Piantatela voi due… e andatevene subito…
[Il Diavolo e !Angelo escono.]
Brunetta Allora, Chichibi?
Chichibìo E va be… te la daco ‘sta coscetta. Però… ce ‘rvedemo dopo, eh?
Brunetta [facendo finte di non capire] Dopo? Che fai, marducato, me brami?
Chichibìo Come lu porco brama la ghianna!
Brunetta [prendendo la coscia] Zozzone…
Chichibìo Sì… vengo a trovarti appena servita la cena. Non vedo lora!
Brunetta [si avvia, parlando tra se] Si sì, ce ‘rvedemo dopo… contece! [esce]
[Sipario.]
Scena .2.
(sala da pranzo di Corrado Gianfigliazzi)
Narratrice, Narratore, Servitore, Corrado, Patrizia, Matteo, Agnolo, Sara, Andrea,
Laura, Aiutante, Ballerina 1, Ballerina 2, Chichibìo
Narratrice A questo punto dobbiamo spostarci in un altro ambiente: la sala da pranzo del generoso Corrado Gianfigliazzi.
Narratore Immaginiamoci Chichibìo mentre da gli ultimi ritocchi alla gru appena sfornata, mentre al piano nobile stanno arrivando gli ospiti.
[Si sente bussare.]
Narratrice Sentite? Bussano alla porta.
[Entra il Servitore che apre: sulla porta si vedono donna Patrizia e messer Matteo.]
Servitore [gridando] Corrado: è ‘rriati lospiti. Li faccio ‘boccà?
Corrado [si affaccia con il viso pieno di schiuma da barba] Sciii! Dije che ‘rrio tra nattimo! [rientra]
Servitore [agli ospiti] Bocchete, bocchete cocchi!
[Patrizia e Matteo entrano, mentre il Servitore esce.]
Patrizia Grazie, quillomo!
Matteo Non c’è ancora nessuno.
Patrizia Semo li primi.
[Patrizia e Matteo si siedono e si guardano intorno a disagio: lungo silenzio.]
Matteo Eh già già già già!
Patrizia Eh sì sì sì sì sì!
[Lunga pausa.]
Matteo Sì visto, cara, che bella casa?
Patrizia Mordo bella daero!
[Lunga pausa.]
Patrizia Non è che ce semo sbagliato jorno? Non arriva gnisciù!
Matteo Boh, che te saccio!
[Bussano; il Servitore va ad aprire.]
Patrizia Meno male: ‘ria ‘chi du natri.
[Sulla porta messer Agnolo, donna Sara e messer Andrea.]
Servitore [gridando] Corrado, so ‘rivati laltri ospiti!
Corrado [si affaccia mentre si sta radendo] Embè falli accomoda. [rientra]
Servitore [agli ospiti] Prego accomodatevici… accomodat… accomodatevicivici… acc… accomodatecisivi… Nsomma iate oltro!
[Entrano gli ospiti, mentre il Servitore esce.]
Agnolo [riconoscendo i presenti] Ve pijesse ‘n corbo! Quanto tempo è che non ce ‘rvedemo…
Matteo [alzandosi] Ma guarda un po chi c’è… Chi non more se rivede!
Patrizia [alzandosi] Ade proprio vero! Ma tu guarda! non si cambiatu per cosa!
Matteo Ma do te si ficcato per tutto ‘sto tempo?
[Sara e Andrea si siedono.]
Sara [ad Andrea, sdegnosa] Che burini!
Agnolo [agli amici] Eh, un po qua, un po là…
Patrizia Sempre a fa danni!
Matteo Come ‘n torello inferocito… Ma racconta…
[I tre amici parlano tra loro sottovoce.]
Andrea [a Sara, sdegnoso] Grezzi
Sara [ad Andrea, sdegnoso] Villici.
Andrea [a Sara, sdegnoso] Buzzurri!
[Bussano.]
Sara [ad Andrea] Un bellambientino, non è vero caro?
Andrea [a Sara] Niente male davvero… peccato gli altri commensali! Sono così… come dire… primitivi.
[Entra il Servitore che va ad aprire: sulla porta c’è madonna Laura.]
Servitore [a Laura] Si l’ultima, cocca?
Laura Penso di sì, buon uomo.
Servitore Meno male! [gridando] Corrado, è ‘rivata l’ultima invitata.
Corrado [voce fuori scena] Va bene! Grazie per la bona notizia!
Servitore [gridando] “Notizia” non lo so, ma “bona” è sicuro! [a Laura] Prego! [esce]
[Laura entra e va a sedersi, con andatura provocante.]
Laura Buonasera a tutti.
[Andrea fa per alzarsi, eccitatissimo.]
Sara [tirandolo per un braccio] Calmete, zuzzu!
Andrea [ricomponendosi] Scusami, cara… un riflesso incondizionato.
[Tutti osservano Laura.]
Matteo [a Laura, per rompere il ghiaccio] Bella serata, vero?
Laura Bellissima!
Patrizia [acida] In realtà un po freddina… Ce l’hai la pancera? Sai, alla tua età…
Matteo [a Patrizia] E zitta… sempre ‘se figuracce!
Laura [sistemandosi] C’è un vento birichino… mi ha scomposto tutti i capelli.
Andrea Non si preoccupi… I capelli non li nota nessuno…
Laura Prego?
Sara [sgomitando Andrea] Ma cosa dici!
Andrea Volevo dire… Sono carini anche così.
[Entra Corrado.]
Corrado Buonasera a tutti!
Tutti [alzandosi] Buonasera.
Corrado Vi prego, vi prego… state pur comodi. Mi scuso per il ritardo, ma volevo sincerarmi che fosse tutto in ordine. Spero che abbiate utilizzato proficuamente questo tempo per fare conoscenza tra voi.
Andrea [fissando Laura] Il tempo per queste cose, è sempre troppo poco!
[Sara sgomita Andrea.]
Corrado Bene. Visto che siamo tutti, possiamo dare il via alla serata. Dunque… in occasione di questa festa, gentili ospiti, ho fatto preparare una cena davvero speciale. Spero che sia per voi una serata indimenticabile.
Patrizia Meno male che oggi a pranzo non imo magnato!
Matteo Ce ‘rfacemo stasera.
Agnolo Zitto… se ‘ndassi pe magna, me scofoneria via anche la trocca!
Sara [accarezzandogli un braccio] Corrado, sei proprio un gentiluomo!
Andrea [sgomitando Sara] Mbe?
Sara Perché: tu sì e io no?
Andrea [arrabbiato] Vieni un po qui… che poi ti dico perché…
[Sara e Andrea si cambiano di posto.]
Corrado [chiamando] Servi, potete cominciare.
[Entra lAiutante con la minestra: il Servitore la serve nei piatti: poi escono tutti e due.]
Mentre mangiamo, vi prego di gradire questo intrattenimento musicale. Prego, musici, cominciate!
[Entrano le Ballerine che si esibiscono: .finito il numero tutti applaudono e le ballerine escono.]
Agnolo Magnifico… ottimo numero!
Matteo Splendido, direi.
Patrizia [sminuendo] Sì… bravine!
Andrea Io lho trovata molto elegante, non è vero madonna Laura?
Laura Delizioso.
Sara [sgomitando a Andrea] Smettila!
Corrado Sono contento che labbiate gradito. [forte] Potete portare il secondo piatto!
[Entrano lAiutante col vassoio della gru e il Servitore: cominciano da Agnolo.]
Agnolo Ma ca dè cionca?
Matteo Uh, guarda… è vero: non cha ‘na zampa!
[Tutti ridono.]
Laura Per fortuna che caveva invitato pe ‘na gran magnata!
Andrea Davvero, Corrado… non pensavo serviste ai vostri ospiti animali invalidi…
Patrizia E io che a pranzo non so magnato pe ‘bufamme stasera…
Corrado [adirato] Dov’è Chichibìo? Fate venire qui il cuoco… che venga subito, quel disgraziato !
[LAiutante lascia il vassoio sulla tavola ed esce insieme al Servitore.]
Che figura mha fatto fare… [agli ospiti] Vi prego di scusarmi, non era mai successa una cosa simile… Ora il mio cuoco dovrà rendermene ragione!
Sara Non preoccupatevi, Corrado, in fondo è solo una zampa!
Corrado “Solo una zampa”? Adesso sentiremo cosa avrà da dire, quel briccone!
[Entra Chichibìo.]
Chichibìo Mi volevate, padro?
Corrado Sicuro, pezzo di un disgraziato. Guarda questa gru.
Chichibìo [tra se] Diaulu dun padr… se né accorto subbito!
Corrado Ebbene?
Chichibìo La vedo.
Corrado E allora?
Chichibìo “E allora” che?
Corrado Non noti niente?
Chichibìo No, padro, non noto… adesso non cho lu costume e non vedo l’acqua…
Corrado Chichibìo, non fare il cretino.
Chichibìo Come se fosse facile!
Corrado Questa gru ha qualcosa che non va.
Chichibìo Be, per forza… è morta.
Corrado Non mi sto riferendo a quello. Lo vedo anch’io che è morta…
Chichibìo Però non ade corpa mia… me l’hanno portata già cuscì.
Corrado Basta, se dici un’altra parola ti faccio impiccare. Guarda bene: questa gru non ha una zampa!
[Chichibìo tace.]
Allora?… Non dici niente?
[Chichihio fa con le mani il segno di chi ha paura di essere impiccato.]
Va bene, non ti farò impiccare. Spiegami come mai questa gru non ha una zamba.
Chichibìo Ecco… padro… io non vedo cosa ci sia di strano.
Corrado Razza di bestia, come non vedi cosa ci sia di strano? Ha una zampa sola.
Chichibìo Be, lo vedo, padro, ma ‘sto tipo de gru cha ‘na coscia e ‘na zampa sola.
Corrado [rifacendogli la voce] “Cha ‘na coscia e ‘na zampa sola”… Ma si può sapere cosa diavolo vai dicendo? Dove mai si è vista una gru con una zampa sola.
Chichibìo Mi meraviglio, padro! Lo saccio io che so ‘n poro ignorante, e non lo sapete voi!
Corrado Ah, davvero… e così io sarei lignorante. [ai commensali] Signori, voi avete mai sentito parlare di gru con una zampa sola?
[I commensali scuotono la testa, negando.]
Agnolo Messer Corrado, do lete trovato ‘sto fregnacciaro!
Chichibìo Ma de vero! ‘Sto particolare tipo de gru, sto gruppo… ‘sto stormo… ‘sta razza, insomma, come devo di… mbe cha una zampa sola. E’ una specie abbastanza rara, pe di la verità… ma ‘gni tanto capita de incocciaccese…
Corrado Chichibìo, io non so dove vai trovando tutte queste cretinate… gru con una gamba sola… dico io!
Chichibìo Be, se non ce credete pegghio pe vua.
Corrado Perché non provi a dimostrarmi che ho torto a pensare che stai mentendo.
Chichibìo Be, padro, la gru ce l’hai davanti; e cha ‘na gamba sola.
Corrado Già, però la gru è morta, e io credo che, prima di cucinarla, avesse due zampe.
Chichibìo Peccato che de morta, sennò ve lavria ditto essa…
Corrado Allora perché non andiamo alla palude dove ieri lho catturata. Ce ne saranno altre dello stesso tipo… E così potremo vedere chi ha ragione.
Chichibìo [tra se] Poro me, mha fregato! [a Corrado] Ma certo, padro… quando volete.
Corrado Bene, allora è deciso: domattina all’alba partiremo per la palude. [ai commensali] Voi, signori, ci farete da testimoni. Sarà un modo per continuare la festa anche domattina, dopo che è stata così malamente rovinata.
Matteo Buona idea.
Laura Una sfida… com’è eccitante!
Andrea [languido] Ecco… “eccitante” è la parola giusta!
Sara [sgomitando Andrea] Zitto!
Corrado Bene, signori… Vi prego ancora di scusarmi per questo inconveniente. Continuiamo la cena, mangiando ciò che resta di questa gru! [a Chichibìo] E tu torna in cucina, razza di rovina-feste!
[Sipario.]
Scena .3.
(a sipario chiuso)
Narratrice, Narratore, Chichibìo
[Davanti al sipario chiuso, entrano la Narratrice e il Narratore.]
Narratore Indubbiamente il povero Chichibìo si era cacciato in un bel guaio.
Narratrice Quella zampa di gru gli stava causando non pochi grattacapi.
Narratore Era così preoccupato, che si dimenticò anche di andare all’appuntamento con Brunetta.
Insieme E meno male…
Narratrice Perché quella sciagurata si stava tranquillamente consolando tra le braccia di un altro uomo, senza ricordare minimamente la promessa fatta al povero cuoco…
Narratore Ma questa è un’altra storia.
Narratrice Insomma, Chichibìo non passò una bella nottata…
Insieme Eh, no!
[Davanti al sipario entra Chichibìo, agitatissimo, mentre i Narratori si mettono in disparte.]
Chichibìo Oh, poro me… che guaio… che guaio! E ‘mo come faccio… Che je racconto doma a lu padro? Ma come ho fatto a caccìamme su sto guaio… Ma guai a me se ‘naltra volta faccio più lu stupido co ‘na donna… [schiaffeggiandosi] Stupedo, mille volte stupedo. [rifacendo la voce di Brunetta] “E damme la coscia… E che te costa!”… Sì, lo so io che me costa… Come minimo me fa tajà la testa… Se è de bonumore, altrimenti… mejo non pensacce. Ma tu guarda… che pozzo ‘nventà! Je dico che li pollastri co ‘na gamba sola ‘de migrati tutti porbio stanotte… No, lu padro non sarà naquila, ma non è manco deficente. Je dico che quello era l’ultimo ‘rmasto. Già ade mejo, ma po esse che co tanti pollastri, porbio l’ultimo sé magnato? No, no, nun va… Devo trova de mejo. Poro me, so troppo confuso… devo dormicce copre… Domattina inventerò che co… sperimo! [esce]
Narratore Non fu una nottata piacevole, quella di Chichibìo.
Narratrice Ma in un modo o nell’altro passò, permettendoci così di spostare ancora la nostra scena.
Narratore Ci trasferiamo nella palude delle gru dove questi bizzarri animali stanno facendo un po di ginnastica mattutina…
Narratrice Così tanto per mantenere la linea.
[I Narratori escono.]
Scena .4.
(la palude delle gru)
Gru 1, Gru 2, Gru 3, Gru 4, Matteo, Patrizia, Laura, Sara, Andrea, Agnolo, Corrado, Chichibìo
[Il sipario si apre: Gru 1, Gru 2 Gru 3 e Gru 4 ballano: alla fine Gru 2 si fa male alla caviglia.]
Gru 2 [cadendo a terra] Ah! Che dolore!
Gru 1 [spaventata] Mamma mia…
Gru 3 e 4 Che è successo?
Gru 2 [lamentandosi] Un dolore atroce al piede… Devessere stata una storta!
Gru 1 Porella! Anche a me è successo qualche volta.
Gru 4 Come ti capisco…
Gru 3 [minimizzando] Eh, quante storie… Chissà che me pareva!
Gru 2 Parli bene, tu… L’ho presa io la storta, mica tu.
Gru 3 Daccordo, hai preso una storta… e allora? Passerà!
Gru 2 Datemi una mano… non ce la faccio a rialzarmi.
Gru 1 [aiutandola] Vieni, ti aiuto.
Gru 2 Piano… piano piano…
Gru 4 Ecco così…
Gru 2 Ah, che dolore!
Gru 3 Forza, tirati su… ecco… così…
Gru 2 Quanto mi fa male!
Gru 4 Be, consolati! Almeno tu sei ancora qui… Pensa alla nostra amica…
Gru 1 Non lo dire… poveretta.
Gru 3 Io glielo avevo detto di non alzarsi in volo proprio in quel momento.
Gru 2 Certo che glielo hai detto… l’abbiamo sentito tutti…
Gru 4 Ma lei, lo sapevamo, quando si trattava di volare non guardava in faccia a nessuno…
Gru 3 Diventava imprudente.
Gru 1 Non per niente si chiamava Gru Llarella.
Gru 2 Appena si è alzata in volo…
Tutte Zac!
Gru 2 Una freccia…
Tutte Secca!
Gru 4 Meno male che non ha sentito niente!
Gru 1 Povera Gru Llarella!
Gru 2 [lamentandosi] Non riesco ad appoggiare la gamba.
Gru 3 Be allora tienila su.
Gru 2 Ma non sta bene vedere tre gru con due zampe e una con una zampa sola.
Gru 4 E’ vero… non è bello!
Gru 3 Vorrà dire che solleveremo tutte e quattro una zampa, così sarà più carino, più… ordinato.
Gru 2 [sollevando la gamba] Grazie… siete proprio delle amiche!
Gru 1 [sollevando la gamba] Ma figurati!
Gru 4 [sollevando la gamba] Se no, a cosa servono gli amici?
Gru 3 [sollevando la gamba] Sarà meglio fare un pisolino: il dolore passerà prima!
Gru 1, 2 e 4 Buona idea!
[Le gru si addormentano: entrano messer Matteo e donna Patrizia.]
Matteo Ah, senti che bellarietta mattutina.
Patrizia E che profumo!
Matteo [inalando] Stallatico de vacca numero cinque… Fresco fresco!
[Entra madonna Laura, tamponandosi il naso con un fazzoletto.]
Laura Santo cielo, che tanfo insopportabile!
Patrizia [acida] Non te preoccupa, cocca, che po ce fai l’abitudine.
[Entrano donna Sara e messer Andrea.]
Sara Eccoci qua!
Andrea Un bel posticino… a parte l’odore! [fissa Matteo]
Matteo Mbe, che chai da guarda?
Andrea Niente niente… pensavo…
[Entra messer Agnolo.]
Agnolo Mamma mia, che puzza… [batte sulla spalla di Matteo] Pare casa tua!
Andrea Me paria!
Sara Suvvia, non è così insopportabile!
Laura Beata lei che riesce a sopportarlo… Io mi sento svenire.
Andrea [languido] Svenga pure, signorina Ho fatto un corso di respirazione bocca a bocca e me la cavo niente male.
Sara [sgomitando Andrea] Non cominciare, eh!
[Entra Corrado e Chichibìo.]
Corrado Ecco: lho catturata qui, la gru di ieri.
Chichibìo Ah, davvero?
Corrado Gli ospiti sono tutti presenti e faranno da testimoni. Allora, Chichibìo, vediamo un po chi ha ragione.
Chichibìo [vedendo le gru che dormono] Ecco, padro: là ce so tre gru. Potete vede che ier sera vi dissi la verità: quelle gru channo ‘na zampa sola.
Corrado Davvero pensi che io sia così stupido? Aspetta, che ti mostrerò che ne hanno due. [gridando e battendo le mani] Ho ho! Ho ho!
[Le gru si svegliano e, spaventate, volano via, mostrando tutte e due le zampe.]
Che ti sembra? Ne hanno una o due?
Chichibìo [fingendo stupore] Toh, guarda, ade vero: channo due zampe.
Corrado Allora: chi ha ragione?
Chichibìo Un momento, padro: voi ieri sera non gridaste ho ho” alla gru nel piatto. Se laveste fatto, anche quella avrebbe fatto uscire l’altra zampa, come hanno fatto queste.
[Corrado resta senza parole; poi tutti cominciano a ridere.]
Agnolo Corrado: il cuoco tha fregato!
Corrado [ridendo anche lui] Hai ragione, Chichibìo: avrei dovuto farlo.
Patrizia Oltre che bravo cuoco, anche cervello fino!
Corrado [ridendo] Ebbene, sembra che il torto sia mio. Ti faccio le mie scuse, Chichibìo. Ora però torniamo al palazzo, che l’aria del mattino è piacevole, ma traditrice.
Sara Sarebbe il colmo ammalarsi per vedere delle gru!
Corrado [sorridendo] Chichibìo: per mostrare che non mi porti rancore, questa sera preparerai un’altra cena come quella di ieri. [con intenzione] Naturalmente sarai così generoso da comperare tutto a tue spese, vero?
Chichibìo [comprendendo l’ironia di Corrado] Naturale, padro, non se preoccupi: penserò a tutto io.
Corrado Ah, se vuoi un consiglio, prima di cuocere la gru, pensaci tu a gridare ho ho” ci siamo capiti?
Chichibìo Al volo, padro!
[Tutti ridono ed escono.]
Narratrice E concludiamo anche noi la nostra storia citando, almeno una volta, le parole scritte dal suo autore.
Narratore Così adunque con la sua pronta e sollazzevol risposta Chichibìo cessò la mala ventura e paceficossi col suo signore”.
Narratrice Grazie a tutti.
Narratore E
Insieme Buona notte!
fine