San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci
2 Agosto 2022Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (1813)
2 Agosto 2022Incipit: È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie. E benché poco sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale convinzione sia così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento legittimo appannaggio dell’una o dell’altra delle loro figlie.
Cosa scrive Austen sul Titolo:
L’orgoglio […] è un difetto comune, credo. Anzi, stando a tutto ciò che ho letto, sono convinta che sia comunissimo, che la natura umana vi sia particolarmente incline e che ben pochi non coltivino un certo compiacimento per qualche loro qualità, reale o immaginaria che sia. Vanità e orgoglio sono cose molto diverse, benché le due parole siano spesse usate come sinonimi. Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. L’orgoglio si riferisce più all’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità a quella che si vorrebbe che gli altri avessero di noi.
Mr and Mrs Bennet:
“Ti diverti a torturarmi! Non hai proprio pietà dei miei poveri nervi…” “Ti sbagli della grossa, cara. Ho il massimo rispetto per i tuoi nervi. Sono mie vecchie e care conoscenze. Sono per lo meno vent’anni che te li sento nominare.”
Mr Bennet:
A che scopo dobbiamo vivere, se non per essere presi in giro dai nostri vicini e ridere di loro a nostra volta? (Mr. Bennet
Charlotte Lucas:
La felicità nel matrimonio è solo questione di fortuna. Che i due si conoscano bene prima e che abbiano caratteri simili in partenza non significa affatto che saranno più felici. Continueranno a essere abbastanza diversi da avere la loro parte di dispiaceri, ed è meglio conoscere il meno possibile i difetti della persona con cui si dovrà passare la vita. (Charlotte Lucas; 2014, p. 22)
Infine, leggiamo cosa ne pensa uno scrittore moderno ( a cavallo fra 800 e 900) di questo romanzo:
Non ho ancora detto nulla su quello che secondo me è il più grande merito di questo incredibile romanzo: è incredibilmente leggibile, più leggibile di alcuni dei più grandi e famosi romanzi. Come disse Scott, la signorina Austen è attenta alle cose comuni, i coinvolgimenti, i sentimenti e i personaggi della vita ordinaria; nulla succede davvero, eppure, non appena si arriva al fondo della pagina, la si volta con impazienza per sapere cosa succederà dopo; nulla ancora accade, eppure si volta nuovamente la pagina, con la stessa impazienza. La capacità di provocare quest’impazienza è il più grande dono che un narratore possa avere e io mi sono spesso chiesto cosa la provochi. Come mai anche quando si è letto il romanzo, più e più volte, l’interesse non cala mai? Penso che per Jane Austen ciò sia dovuto al fatto che ella era immensamente interessata ai propri personaggi e alle loro vicende, e al fatto che credeva in essi profondamente. (William Somerset Maugham)