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28 Dicembre 2019Il capitolo 20 della Germania di Tacito ci offre un’analisi interessante della struttura sociale e familiare dei Germani, focalizzandosi sull’educazione dei bambini, sulle dinamiche della gioventù, sui matrimoni e sulla successione ereditaria.
Tacito mette in evidenza una visione idealizzata e contrastante rispetto ai costumi romani, sottolineando la semplicità e la purezza dei rapporti familiari e delle relazioni sociali tra i Germani. Si percepisce una critica implicita alla decadenza e alla complessità della società romana.
Testo latino e Traduzione del capitolo 20 della Germania di Tacito:
Testo latino:
XX In omni domo nudi ac sordidi in hos artus, in haec corpora, quae miramur, excrescunt. Sua quemque mater uberibus alit, nec ancillis ac nutricibus delegantur. Dominum ac servum nullis educationis deliciis dignoscas: inter eadem pecora, in eadem humo degunt, donec aetas separet ingenuos, virtus adgnoscat. Sera iuvenum venus, eoque inexhausta pubertas. Nec virgines festinantur; eadem iuventa, similis proceritas: pares validaeque miscentur, ac robora parentum liberi referunt. Sororum filiis idem apud avunculum qui ad patrem honor. Quidam sanctiorem artioremque hunc nexum sanguinis arbitrantur et in accipiendis obsidibus magis exigunt, tamquam et animum firmius et domum latius teneant. Heredes tamen successoresque sui cuique liberi, et nullum testamentum. Si liberi non sunt, proximus gradus in possessione fratres, patrui, avunculi. Quanto plus propinquorum, quanto maior adfinium numerus, tanto gratiosior senectus; nec ulla orbitatis pretia. |
Traduzione:
[20] “In ogni casa, crescono nudi e sporchi, in quei corpi e su quelle membra che ci stupiscono. Ogni madre nutre i propri figli al seno, e non sono affidati a schiave o nutrici. Non si può distinguere il padrone dal servo per nessun lusso nell’educazione: vivono tra gli stessi animali, sulla stessa terra, finché l’età non separa i liberi e la virtù non li riconosce. L’amore per i giovani è tardivo, e per questo la pubertà rimane inesaurita. Neppure le vergini sono date in matrimonio precocemente; la giovinezza è la stessa, così come l’altezza: si uniscono in matrimonio come pari e robusti, e i figli riproducono la forza dei genitori. I figli delle sorelle hanno lo stesso onore presso lo zio materno che presso il padre. Alcuni ritengono che questo legame di sangue sia più sacro e stretto, e nella consegna degli ostaggi richiedono più spesso i figli delle sorelle, come se tenessero così più saldamente sia l’animo sia la casa. Tuttavia, gli eredi e i successori di ciascuno sono i propri figli, e non ci sono testamenti. Se non ci sono figli, i fratelli, gli zii paterni e materni sono i successori. Quanto più numerosi sono i parenti e gli affini, tanto più onorevole è la vecchiaia; e non c’è nessuna ricompensa per chi non ha figli.” |
Tacito, in questo capitolo, esalta l’educazione spartana e semplice dei Germani, presentandoli come un popolo che cresce i propri figli in modo austero, senza le comodità o le sofisticazioni tipiche della società romana. Questo rispecchia la sua visione più ampia della virtus germanica, associata a un’educazione dura e condivisa tra padroni e servi, senza la distinzione che caratterizza invece il mondo romano, dove i figli dei nobili vengono spesso affidati a schiavi o nutrici.
Uno degli aspetti più interessanti è il concetto di uguaglianza nell’educazione: non ci sono differenze significative tra servi e padroni durante l’infanzia, e solo la virtù separa i liberi dai non liberi in età adulta. Questo riflette l’importanza che Tacito attribuisce alla virtus, una qualità che non dipende dal rango sociale, ma dal merito personale e dal valore.
Un altro elemento chiave è la tardiva sessualità dei giovani, che, secondo Tacito, contribuisce a preservare la loro forza fisica e morale. A differenza della società romana, dove i matrimoni precoci erano comuni per le donne, Tacito evidenzia come nei Germani uomini e donne si uniscano in matrimonio solo una volta raggiunta una maturità fisica e morale simile. Questo porta a una generazione di figli forti, che ereditano la robustezza dei genitori. Si tratta, in fondo, di una visione idealizzata della società germanica, in cui la decadenza morale e fisica sembra assente.
Il passaggio sulla successione ereditaria e il legame con i figli delle sorelle è di particolare interesse. Tacito ci informa che presso i Germani i figli delle sorelle godono di una considerazione speciale, a tal punto che, nella consegna degli ostaggi, si preferiscono questi rispetto ai figli maschi. Questo potrebbe riflettere un sistema matrilineare parziale, dove il legame con la famiglia materna è particolarmente forte. Alcuni studiosi hanno interpretato questo come un residuo di antiche tradizioni germaniche che davano maggiore importanza al sangue materno, anche se Tacito non fornisce ulteriori dettagli su questo punto.
Infine, l’eredità è un tema di grande rilievo: non esistono testamenti tra i Germani, e i figli ereditano automaticamente i beni dei genitori. Se non ci sono figli, l’eredità passa ai parenti più prossimi, come fratelli, zii paterni e materni. Questo sistema sembra basato su una forte coesione familiare e comunitaria, dove l’appartenenza alla stirpe garantisce continuità e sostegno reciproco.
Tacito conclude il capitolo con un’affermazione che mette in evidenza l’importanza della famiglia e della discendenza presso i Germani: più numerosi sono i parenti, più onorevole è la vecchiaia. Al contrario, chi non ha figli non riceve alcuna ricompensa, il che riflette un profondo valore attribuito alla fertilità e alla continuità familiare nella cultura germanica.
In sintesi, il capitolo 20 della Germania si concentra sull’educazione, sulla struttura familiare e sulla successione ereditaria dei Germani, offrendo un ritratto di una società semplice e austera, ma forte e coesa, dove il legame familiare e il merito individuale sono più importanti dei privilegi sociali o delle distinzioni di classe. Tacito sembra ammirare questa purezza e autenticità, in contrasto con le complessità e le corruzioni della società romana.