La svolta nicciana di D’Annunzio e la Sera Fiesolana
28 Dicembre 2019Il piacere di D’Annunzio
28 Dicembre 2019Tacito utilizza questo episodio per riflettere sulla lunga e difficile relazione di Roma con la Germania, sottolineando la difficoltà di sottomettere queste genti, descritte come più libere e indomite persino dei popoli orientali.
Testo latino:
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Traduzione:
[37] “I Cimbri, che abitano la stessa regione della Germania prossima all’Oceano, sono oggi una piccola comunità, ma con una gloria immensa. Della loro antica fama rimangono ampie tracce: su entrambe le rive (del fiume) ci sono campi fortificati e spazi, la cui estensione si può ancora misurare oggi, dando prova della grandezza e della forza di questo popolo e della veridicità di così grandi avvenimenti. La nostra città (Roma) stava vivendo il suo seicentocuarantesimo anno quando si udirono per la prima volta le armi dei Cimbri, sotto i consolati di Cecilio Metello e Papirio Carbone (113 a.C.). Se contiamo da quel momento fino al secondo consolato dell’imperatore Traiano, passano circa duecentodieci anni: così a lungo la Germania resiste (ai Romani). Nel corso di così tanto tempo, molti danni si sono inflitti reciprocamente. Nessuno, né i Sanniti, né i Cartaginesi, né gli Spagnoli o i Galli, né perfino i Parti ci hanno causato più problemi: infatti, la libertà dei Germani è più feroce del regno degli Arsacidi. Che cosa ci ha inflitto l’Oriente, oltre alla sconfitta di Crasso, e dopo che Pacoro fu ucciso e Ventidio lo respinse? Ma i Germani sconfissero o catturarono cinque eserciti consolari, con Carbone, Cassio, Scauro Aurelio, Servilio Cepione e Gneo Mallio; inoltre sottrassero a Cesare Varo e tre legioni insieme a lui. Né Mario in Italia, né il divino Giulio in Gallia, né Druso, né Nerone, né Germanico riuscirono a sconfiggerli nelle loro terre senza gravi perdite. Poi le immense minacce di Gaio Cesare (Caligola) si trasformarono in derisione. Successivamente vi fu una pausa, finché, approfittando delle nostre discordie e delle guerre civili, attaccarono i quartieri invernali delle legioni e aspirarono anche a conquistare le Gallie; ma furono respinti e in tempi recenti sono stati più spesso trionfati che sconfitti.” |