Testo descrittivo
27 Gennaio 2019Dipinti di Antonello da Messina
27 Gennaio 2019tema svolto di Epica su Ulisse
Traccia
Presenta il personaggio di Ulisse
Svolgimento
Ulisse, figlio di Laerte ed Anticlea, re dell’isola di Itaca, è uno dei principali eroi omerici. E’ il protagonista dell’Odissea, ma i molteplici aspetti del suo carattere sono desumibili da entrambi i poemi di Omero.
Ulisse prese parte alla spedizione comandata da Agamennone che partì per Troia e combattè la guerra decennale contro i Troiani, come è raccontato nell’Iliade. In questo poema emergono le sue doti di valoroso ed audace guerriero durante le battaglie, la sua abilità nel parlare e capacità di persuasione quando si rivolge ai soldati o interviene nelle assemblee.
Dopo circa dieci anni di guerra, escogita l’inganno del cavallo di legno col quale fa penetrare i soldati greci dentro le mura e la città viene rasa al suolo. In questo episodio dimostra la sua grande astuzia: riesce ad escogitare un piano perfetto in tutte le sue parti, dando istruzioni ai soldati a lui fedeli, per ingannare i Troiani ed abbattere la loro città.
Nell’Odissea è raccontato il suo lungo e difficile viaggio di ritorno ad Itaca e nelle tappe di questo viaggio si evidenziano tutti gli aspetti della sua articolata personalità. Le situazioni insidiose che deve affrontare sono molteplici e diverse tra loro; lui però è animato dal desiderio di tornare in patria e ritrovare la sua famiglia più che da ogni altro sentimento. In tutto il poema dimostra una grande intelligenza ed avvedutezza, oltre a riconfermare la propria astuzia ed abilità di parola. L’astuzia lo aiuta in particolare ad uscire sano e salvo dalla grotta di Polifemo con alcuni compagni ingannando ed accecando il ciclope figlio di Poseidone e successivamente fuggendo con loro dall’antro. Inoltre ad Itaca, nello scontro con i Proci, ha la meglio nonostante il loro numero e la loro crudeltà grazie alla sua intelligenza e all’aiuto di pochi fedeli. Labilità di parola di Ulisse consiste nel saper sempre trovare il modo giusto di esprimersi a seconda del suo interlocutore. Quando approda a Scheria chiede ed ottiene l’aiuto della principessa Nausicaa facendole un discorso in cui loda la bellezza d’aspetto della fanciulla e le racconta la sua situazione, senza rivelare la propria identità, ma con un registro che convince Nausicaa a condurlo dal re e dalla regina dei Feaci; da loro otterrà salvezza e ritorno.
Ulisse è anche un uomo curioso, assetato di conoscenza, che vuol fare esperienza del mondo. L’approdo all’isola dei ciclopi avviene solo per appagare la sua brama di sapere, di esplorare ogni luogo che incontra, conoscere l’identità dei suoi abitanti. Un’altra caratteristica che lo contraddistingue è la pazienza: sa adattarsi a qualunque situazione, sopportare i rovesci della sorte e i cambiamenti imposti dagli dei, è fiducioso nelle proprie capacità e tenace. Mentre i suoi compagni, spinti dalla fame, uccidono i buoi di Zeus, lui ha la forza di aspettare e sopportare la fame: sa che gli dei vedono tutto e pun’iranno il sacrilegio dei suoi compagni; infatti sarà il solo a tornare salvo in patria. Mentre Ulisse viaggia sulla sua zattera dopo aver lasciato l’isola di Ogigia, Poseidone, furioso perché Ulisse ha accecato suo figlio Polifemo, scatena una tempesta violentissima e riduce la zattera ad un relitto; Ulisse non si perde d’animo, nuota tra i flutti aggrappato al relitto ed approda faticosamente nell’isola di Scheria.
Ulisse possiede anche doti pratiche: al momento di partire da Ogigia si costruisce da sé una zattera con la quale cerca di raggiungere Itaca. Inoltre si sofferma ad analizzare ogni territorio in cui approda e valutarne la produttività e le possibilità economiche, come si desume dalle sue osservazioni all’approdo nell’isola delle capre. Suo padre Laerte è un agricoltore e come lui anche Ulisse possiede delle conoscenze nel campo della coltivazione e sa arare.
Il suo desiderio di rivedere la sua patria e la sua famiglia è tanto forte da non farlo cedere alle tentazioni che gli si presentano durante il viaggio e ad esporsi a qualunque rischio: rifiuta l’ospitalità e i doni offertigli da Circe e Calipso che si erano invaghite di lui e volevano trattenerlo presso di loro ed affronta il mare, le avversità e le divinità ostili come Poseidone, pur di tornare in patria. Quando arriva ad Itaca però non si lascia vincere dall’impazienza e riesce ad essere prudente e ad escogitare il suo piano di vendetta, assieme ai pochi servi fedeli e al figlio Telemaco, senza rivelarsi né essere scoperto. Sconfigge i Proci, ne fa strage e riprende possesso della propria reggia e dei propri affetti ed il controllo dell’isola di Itaca. L’aiuto delle divinità a lui favorevoli, in particolare di Atena, è molto prezioso per l’esito positivo del viaggio e la riuscita della vendetta finale. Quindi le imprese di Ulisse, al contrario di quelle degli altri eroi dell’Iliade, non hanno come scopo l’onore e la gloria, ma il ritorno.
Alissa Peron