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27 Gennaio 2019Fonologia
27 Gennaio 2019La piaga della droga, che fa vittime soprattutto fra i giovani, è tornata ora alla ribalta delle cronache. Aiutandoti con gli articoli seguenti, esprimi la tua visione del fenomeno, dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo, ovvero delle ragioni che possono spingere a drogarsi.
1) Ecstasy secondo stupefacente più usato
Lecstasy ha sorpassato le anfetamine come seconda droga più diffusa in Europa dopo la cannabis: è questa la conclusione del rapporto sul consumo di sostanze stupefacenti nellUe, pubblicato oggi dallOsservatorio europeo sulle droghe.
“Complessivamente – osservano gli esperti europei – i dati disponibili mostrano che l’andamento del consumo recente di ecstasy in Europa è in continuo aumento” tra i giovani di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. Un massimo del 7% della popolazione europea tra i 15 ed i 64 anni ha provato lecstasy almeno una volta (con un picco del 12% in Gran Bretagna).
Tra i giovani invece il dato raggiunge l’11%, mentre il 6% ha fatto uso di questa sostanza stupefacente nel corso degli ultimi 12 mesi. Lecstasy conferma il suo ruolo di droga da party e da discoteca ed il suo consumo massimo si registra tra i maschi di età compresa tra 15 e 24 anni.
Droghe: Rapporto UE, ecstasy secondo stupefacente più usato – Ansa, 26 novembre 2004
2) Cannabis, consumo pesante tra teenager
La cannabis resta la droga di consumo più comune nellUe, e tra i giovani studenti tra i 15 e i 16 anni si registrano preoccupanti segnali di “consumo pesante”: è quanto emerge dal rapporto annuale dellOsservatorio europeo sulle droghe.
Ad aver provato la marijuana è circa un adulto europeo su cinque, ed il suo consumo è generalmente massimo tra i giovani tra i 15 e i 34 anni. Negli ultimi 12 mesi ne ha fatto uso un massimo del 20% dei giovani europei. Nella maggior parte dei casi il consumo di cannabis è definito “occasionale” e circoscritto a “periodi limitati di tempo”, tuttavia circa il 15% degli studenti di 15-16 anni dellUe che hanno fatto uso di cannabis nell’anno precedente sono “forti consumatori” (ossia fumano marijuana almeno 40 volte all’anno).
Il consumo di cannabis è sensibilmente superiore tra gli uomini e quello “pesante” è addirittura doppio nella fascia maschile rispetto a quella femminile. In particolare l’uso si concentra nella popolazione maschile della fascia di età compresa tra i venti e i trent’anni.
Droghe: Rapporto UE; cannabis, consumo pesante tra teenager Ansa, 26 novembre 2004
3)
Al rischio della droga è esposto chiunque, ma non chiunque è esposto allo stesso modo: infatti sono più esposte a questo rischio le persone più deboli, insicure, che non sanno superare bene i periodi di crisi e di stress, che non sanno reagire quando sorgono problemi e che non hanno un soddisfacente rapporto con gli altri; invece sono meno esposte le persone equilibrate, sicure di se, serene, resistenti allo stress, che sanno affrontare problemi, tendono ad autorealizzarsi, sono spigliate nei rapporti con gli altri ed hanno alte capacità di autocontrollo.
Le cause che spingono a drogarsi, quindi, il più delle volte sono dovute a debolezza, ma anche a noia. Schopenhauer afferma che la noia è l’eterna insoddisfazione del cuore dell’uomo e scatta sia quando vi è un desiderio insoddisfatto, sia quando si riesce ad ottenere quello che si desiderava da tempo e si soddisfano le proprie esigenze. La vita dell’uomo, secondo Schopenhauer, oscilla tra dolore e noia; arriva a fare questa affermazione dicendo che, secondo lui, la nostra conoscenza del mondo fenomenico è illusoria e l’uomo non può fermarsi alla semplice apparenza perché ha delle tensioni che vanno oltre l’apparenza, vanno verso qualcosa di nuovo che vuole cogliere. Queste tensioni, dunque, stanno a significare che dentro ogni uomo sta la volontà. Essa, quindi, caratterizza linteriorità dell’uomo, è l’essenza dell’essere umano, è essenza di tutto ed è bisogno. Bisogno è mancanza e quindi pena e dolore. Quando ottengo ciò che voglio arriva la noia perché ciò perde il suo incanto. Dunque, come vuole dimostrare Schopenhauer la vita dell’uomo oscilla tra dolore e noia.
Quindi le cause che spingono a drogarsi sono dovute anche a noia, alla curiosità di provare sensazioni ed esperienze psicologiche nuove, perché si è spinti a volere sempre qualcos’altro, oppure sono dovute alla mancanza di ideali o al disadattamento da parte dell’individuo nella società e quindi alla voglia di evadere da questo contesto sociale per difficoltà di integrazione sociale, che vanno dalla ricerca del lavoro alle condizioni di vita, come difficoltà di ordine familiare, che evidenziano come il 50% degli intossicati appartiene a famiglie in crisi, in cui vi è incomprensione tra i giovani e i loro genitori, vi è uno scarso interesse da parte della famiglia che, spesso, è del tutto assente ed incapace di comunicare con i propri figli; così i giovani più deboli cercano una fuga verso la droga cercando un illusorio rifugio alla loro paura di vivere e respingendo, contemporaneamente, i disvalori della società contemporanea, nella quale tutto si compendia nella lotta per il potere. Inoltre la mancanza di lavoro e la fragile risposta che le Istituzioni danno al grave problema della disoccupazione porta alcuni giovani verso una discutibile fuga dalla realtà, una fuga che non conduce verso alcuna meta, fuga che è solo una momentanea assenza di problemi e che, invece, porta solo alla disperazione e alla tragedia.
Spesso vi è mancanza di dialogo non solo nell’ambito familiare ma anche scolastico e sociale; molte volte oggi la famiglia,la scuola e la società assumono un volto egoistico, in cui molti, specie giovani, non si ritrovano.
Nella crisi dei valori morali, nella mancanza di guide sicure alla crescita e nel disagio dei rapporti sociali superficiali, il giovane rischia, quindi, di riempire tale vuoto con le tante e diverse droghe micidiali.
Ma il fenomeno della droga, purtroppo, non dilaga soltanto tra i giovani, ma tenta di diventare sempre più generale.
Da Il corriere della Sera. Articolo di Stefania Sampognaro