Riformare la scuola media? Sbagliato!
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13 Novembre 2023Quando noi passiamo dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, pur all’interno di uno stesso Istituto Comprensivo, dobbiamo capire che c’è un salto cioè c’è comunque una discontinuità, non possiamo pretendere in alcun modo la continuità, o di avere gli stessi compagni di classe della primaria.
Oltretutto anche la legge lo dice chiaramente: le classi prime che si formano nella scuola secondaria devono essere eterogenee al loro interno ed omogenee fra di loro. Il termine eterogenee non è da intendersi solamente riguardo i livelli di competenza degli alunni, ma è da intendersi anche riguardo la provenienza della classe della scuola primaria.
A questo scopo Infatti il collegio docenti ha votato, e io sono un preside democratico, quindi voglio soprattutto che si rispetti quanto deliberato dall’organo democratico di gestione didattica della scuola.
Vorrei rammentare i POTERI DEL COLLEGIO DOCENTI. L’ Articolo 7 DLgs 297/1994, Testo unico sulla scuola, al comma 2, precisa:
“Il collegio dei docenti:
- a) ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o dell’istituto. In particolare cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente;
- b) formula proposte al direttore didattico o al preside per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d’istituto”
In particolare, i criteri di formazione delle classi nascono dall’esigenza di garantire:
- eterogeneità all’interno delle classi;
- omogeneità tra classi parallele;
- uguaglianza di opportunità a tutti gli alunni e alle loro famiglie.
Noi non possiamo sindacare, ad esempio, sul metodo dei docenti di inglese della scuola secondaria. Non lo faccio io che sono il preside, che sono il dirigente scolastico, e quindi riterrei veramente un sopruso, un abuso, che lo facciano altri.
A questo proposito, sulla LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO, voglio citare l’ Articolo 1 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione: “ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente.”, richiamando l’articolo 33 della Costituzione. “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.”