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27 Gennaio 2019
La Memoria contro l’indifferenza e la discriminazione
Convegno presso l’ Università degli Studi di Trieste Mercoledì 25 gennaio 2017
Comitato permanente Ondina Peteani
4° convegno Convivere con Auschwitz”
La Memoria contro l’indifferenza e la discriminazione
Mercoledì 25 gennaio 2017 ore 15.00
Settimana della Memoria
Aula Magna, Via Filzi, 14 – Trieste
Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio,
dellInterpretazione e della Traduzione
Il Convegno “Convivere con Auschwitz”, giunto alla quarta edizione, accentua la distintiva caratterizzazione multidisciplinare esplorando ulteriori ambiti scientifici. Il Novecento ha duramente segnato la storia di Trieste e il suo territorio: l’incendio del Balkan nel 1920, l’annuncio delle leggi razziali nel 1938 e durante l’occupazione tedesca, la conversione della Risiera di San Sabba nell’unico campo di concentramento nazista munito di forno crematorio in Italia e nell’Europa meridionale. Dal Silos della Stazione ferroviaria centrale di Trieste, dal 1943 al 1945, partì il maggior numero di convogli dall’Italia di deportate/i con destinazione Auschwitz. Dati che fissano in questo quadrante geografico già lacerato dalla Prima Guerra mondiale una drammatica eredità storica che è fondamentale ricordare in uno scenario che registra l’acutizzarsi dello stato di belligeranza nello scacchiere internazionale, la recrudescenza del terrorismo, i flussi migratori di chi fugge da guerre e miseria che si scontrano con le problematiche emergenti di una società europea in bilico tra accoglienza e ostilità.
In ottemperanza alla Legge 211/2000, istitutiva del Giorno della Memoria, il convegno persegue il monito di Primo Levi: analisi, studio e conoscenza dell’abominio di Shoah e deportazione nei lager di sterminio nazisti, in funzione di una più ampia consapevolezza come antidoto contro la reiterazione del crimine nelle sue varie forme. Memoria, cultura e istruzione di quanto è stato, contro razzismo, discriminazione e prevaricazione razziale, sociale, culturale e religiosa, per promuovere una convivenza libera e pacifica.
Programma
ore 15.00
Saluto del Magnifico Rettore, Università degli Studi di Trieste
MAURIZIO FERMEGLIA
Introduzione
GIANNI PETEANI
Presidente Comitato permanente Ondina Peteani
FULVIO LONGATO
Docente di Storia della filosofia – Coordinatore della Laurea magistrale
interateneo in Filosofia (Trieste-Udine), Università degli Studi di Trieste
ore 15.15
Sicurezza e sacrificio. I volenterosi carnefici di ieri e di oggi.
MAURO BARBERIS
Docente di Diritto pubblico comparato,
Università degli Studi di Trieste
Vi sono tre possibili spiegazioni per le politiche securitarie: spiegazioni che
le avvicinano ai provvedimenti anti-immigrazione e alla stessa Shoah. La
prima spiegazione è data dagli stessi autori: dobbiamo proteggere la società,
difendere i confini, tutelare la razza. La seconda è quella tipica dei
maestri del sospetto: ci sono sempre sinistri interessi che spiegano tutto.
La terza, che prediligo, è antropologica: la chiamerò l’Ipotesi del sacrificio.
La spiegazione ultima, che entra in gioco solo quando le altre non bastano
a spiegare l’enormità dei crimini compiuti, è: continuiamo a praticare sacrifici
umani, come ai primordi della specie uomo. La Shoah è solo una parte
dell’Olocausto: i 6 milioni di ebrei sacrificati alla difesa della razza sono solo
una parte dei milioni di umani sacrificati in quel periodo, e ancor oggi.
ore 15.30
Narrare Auschwitz. Scrittori e scrittrici di fronte al trauma
MARIA CRISTINA BENUSSI
Docente di Letteratura italiana contemporanea
Collaboratrice del Rettore, Università degli Studi di Trieste
Scrittori e scrittrici, pur testimoni della stessa storia, focalizzano memorie e
si aprono a prospettive diverse. Attraverso una breve campionatura che da
Primo Levi arriva ad Aldo Zargani, e da Liana Millu arriva a Clara Sereni, vengono
ricostruiti due tipologie narrative che si completano a vicenda e che
confermano l’esistenza di due sguardi e di due ricerche di senso all’interno
di una cultura che ha fatto della memoria uno strumento fondamentale di
conoscenza della propria storia passata e di un progetto di futuro.
ore 15.45
J. M. Coetzee e il post-apartheid sudafricano
RENZO CRIVELLI
Presidente della Trieste Joyce School” – Docente presso il Dipartimento
di Studi umanistici, Università degli Studi di Trieste
J.M. Coetzee, premio Nobel 2003, ha espresso una forte visione dell’esclusione
dell’apartheid interpretando gli effetti psicologici di questa drammatica
discriminazione razziale prima della caduta delle barriere tra
bianchi e neri e, dopo, ha ben interpretato la società sudafricana nel periodi
di transizione Mandeliana.
ore 16.00
Le psichiatrie italiane prima di Tiergartenstrasse 4
GIUSEPPE DELL’ACQUA
Già Direttore del Dipartimento di Salute mentale di Trieste
Nella prima metà del secolo scorso i manicomi criminali in Italia vivono
la loro massima affermazione. La bonifica umana” è l’obiettivo della
grande psichiatria giudiziaria. I delinquenti abituali, gli anarchici, i dissidenti,
gli indigenti vanno individuati e messi da parte in condizione di
non nuocere e non inquinare. Così come le psichiatrie coloniali si incaricano
di definire e catalogare le popolazioni africane a sostegno di teorie
e pratiche razziste. Con un rigore e una convinzione scientifica ai nostri
occhi sorprendente. E poi la Germania. Centinaia di migliaia tra la fine
degli anni 30 e il 1945 vennero sterminati in ragione della psichiatria del
cervello, della inguaribilità, della pericolosità.
ore 16.15
Ciò che ci ricorda
GIOVANNI FRAZIANO
Docente di Composizione architettonica e urbana –
Collaboratore del Rettore, Università degli Studi di Trieste
Riflessione sulla Memoria considerando l’arte e l’architettura, e ovviamente
la condizione umana”, a partire da un aforisma di Octavio Paz, secondo il
quale la memoria non è ciò che ci ricordiamo, ma ciò che ci ricorda.
ore 16.30
Testimone del Lager di sterminio di Dachau
RICCARDO GORUPPI
Già presidente ANED Trieste – Associazione Nazionale Ex Deportati nei
Lager Nazisti
ore 16.45
Convivere con Auschwitz in Germania
THOMAS JANSEN
Segretario generale h.c. del Movimento Europeo Internazionale
La Giornata della Memoria che ricorda e onora tutte le vittime del regime
nazista si celebra in Germania a partire dal 27 gennaio 1996. Importanti
sono anche i luoghi della memoria, i campi di concentramento. Giornate e
luoghi della memoria come pure i diversi monumenti che esprimono il
netto rifiuto dei crimini nazisti da parte della nuova Germania. Questo rifiuto
trova espressione soprattutto nella fondazione e nell’ordinamento
della Repubblica federale. Nel primo articolo della sua costituzione si stabilisce
infatti: La dignità dell’uomo è intangibile”.
ore 17.00
La missione ALSOS
EDOARDO MILOTTI
Docente di Fisica sperimentale – Coordinatore del Centro interdipartimentale
per le Scienze computazionali, Università degli Studi di Trieste
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti diedero il via alla missione ALSOS.
Lo scopo era quello di individuare e catturare gli scienziati tedeschi coinvolti negli sviluppi bellici,
in particolare quelli legati alle ricerche nucleari. Il capo scientifico della missione,
il fisico Samuel Goudsmit, ci ha lasciato una testimonianza profonda e struggente
della sua esperienza, che spazia dai ricordi della famiglia distrutta dalla guerra al difficile
rapporto con i prigionieri – che sono stati sconfitti due volte, come tedeschi e come scienziati.
ore 17.15
Educazione alla pace e alla non discriminazione:
i progetti della Regione Friuli Venezia Giulia
LOREDANA PANARITI
Assessora al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili,
ricerca e università della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia –
Docente di Storia economica, Università degli Studi di Trieste
Ripercorrere le tappe e offrire gli esiti di un percorso che attraverso progetti
di integrazione e accoglienza, tramite la lettura, laboratori tesi a promuovere
l’inserimento di programmi di educazione alla pace in tutte le scuole
di ogni ordine e grado centrati sul protagonismo degli studenti e sullo sviluppo
della collaborazione tra la scuola, gli Enti Locali e il territorio e ricerche
sulla discriminazione, vuole educare alla convivenza costruttiva e
rafforzare i fondamenti democratici della nostra società.
ore 17.30
L’Europa nata sulle ceneri di Auschwitz è morta a Srebrenica?
PIERLUIGI SABATTI
Giornalista – Presidente del Circolo della Stampa di Trieste
Partendo dai drammi della seconda guerra mondiale che hanno portato
alla nascita di un’Europa unita, verranno toccati i momenti fondamentali
di questo percorso, che ha assicurato al continente 45 anni di pace (non
settanta come si ostinano a ripetere coloro che ignorano la guerra nella
ex Jugoslavia), fino al conflitto scoppiato nel 1990 con gli orrori che hanno
ricordato la follia nazista. Una crisi spaventosa che l’Europa non è riuscita
ad affrontare e ha imboccato una china discendente allontanandosi sempre
più dagli ideali che l’avevano motivata.
ore 17.45
Figlio della Shoah
ALESSANDRO SALONICHIO
Presidente della Comunità Ebraica di Trieste
ore 18.00
Papà ci siamo persi
Documento audiovisivo RAI
Diamantina Salonichio dopo il campo di concentramento non ha avuto il coraggio
di dire al padre la sorte del resto della famiglia. Il padre ha atteso invano
per anni che qualcuno ritornasse. Mario Rizzarelli ha incontrato
Diamantina Vivante Solinichio.
ore 18.15
Crimini Internazionali: immunità degli Stati e tutela
dei diritti fondamentali
SARA TONOLO
Docente di Diritto internazionale – Direttrice del Dipartimento di Scienze politiche
e sociali, Università degli Studi di Trieste
La nozione di crimine internazionale è strettamente collegata alla affermazione
della tutela internazionale dei diritti fondamentali della persona umana. Il rispetto
dei diritti fondamentali può ritenersi oggetto di una norma generale imperativa
del diritto internazionale e le loro violazioni gravi e sistematiche fonte di responsabilità
penale personale a capo di individui peri comportamenti da questi tenuti, anche se agenti
come organi degli Stati, e di responsabilità qualificata erga omnes a capo degli
Stati responsabili. I crimini della Germania nazista hanno ancora recentemente
evidenziato una forte tensione tra tali norme del diritto internazionale e quelle poste a tutela
della sovranità degli Stati, nell’ambito delle controversie instaurate dai c.d.
schiavi di Hitler” per accertare la responsabilità civile degli Stati, dal momento
che il riconoscimento delle prerogative statuali è in evidente contrasto
con la tutela dei diritti fondamentali.
Con il patrocinio dell’Università degli Studi di Trieste
Direzione scientifica
FULVIO LONGATO
Docente di Storia della filosofia – Coordinatore della Laurea magistrale
interateneo in Filosofia (Trieste-Udine), Università degli Studi di Trieste
Organizzazione
GIANNI PETEANI
Presidente Comitato permanente Ondina Peteani
Info: [email protected]
Scarica il programma e la locandina in pdf
Invito
al rilevante 4° Convegno “Convivere con Auschwitz”
che si terrà la prossima settimana all’Università di Trieste
“Convivere con Auschwitz” è una nuova formula di approccio, quasi un format in via di costante crescita che ho varato nella prima embrionale edizione risalente a sei anni or sono, concretizzatasi nel Convegno internazionale di Psicologia dell’Università di Trieste.
L’anno scorso UniTs con questo strumento divulgativo si è attestata in vetta alle Università italiane nell’applicazione della Legge 211/2000 che perora lo studio tematico nella Giornata della Memoria.
In successione, nella Trieste del preannuncio delle “leggi razziali”, nella Trieste della prima caduta della Resistenza italiana, Alma Vivoda, nella Trieste della Risiera di San Sabba, unico Lager di sterminio nazista munito di forno crematorio sorto in Italia e nell’Europa meridionale, nella Trieste da cui partì oltre il 70% dei convogli ferroviari di Deportati dall’Italia con destinazione Auschwitz, nella Trieste Medaglia d’Oro al Valor Militare. A Trieste e in tutta Italia, trova grande importanza questa particolare elaborazione, propriamente nei canoni della celebrazione attiva della Memoria dell’Olocausto/Deportazione del 27 Gennaio.
Varando la rotta della multidisciplinarietà d’indagine, focus scientifico, modo e sistema diffuso di ricerca, sono state indebolite le pretestuose strumentalizzazioni alimentate da versanti antagonisti volte all’individuazione di difficoltà nel mantenimento di un livello d’interesse e d’attenzione sulla Memoria, di fatto rafforzatasi partendo da disparati orizzonti culturali, convergenti con originali prospettive nellesplicazione del dogma di Primo Levi. Modalità rivelatesi rigeneratrici con tutte le positive ricadute inerenti l’analisi e la promozione del ricordo di quanto è stato” nella perpetuazione dello sbarramento a ogni forma di razzismo e prevaricazione, propriamente nell’assunto che Convivere con Auschwitz”, rappresenta limprescindibile condizione umana, per il mantenimento, rafforzamento e laddove il raggiungimento della Pace e della Libertà, contro l’abominio della reiterazione del Crimine.
Nell’ambito della settimana della Memoria, il Convegno Convivere con Auschwitz” giunto alla quarta edizione è divenuto annuale appuntamento di divulgazione scientifica. Il coinvolgimento di media locali, e nazionali ha posto lAteneo triestino ai vertici del sistema interuniversitario per quanto concerne la divulgazione dei canoni della Memoria, appuntamento che brilla quest’anno grazie a un parterre pluricomposito costituito da docenti di riconosciuto rilievo accademico nazionale. Tra gli altri un testimone del Lager, il Presidente della Comunità Ebraica di Trieste, (con proiezione del filmato RAI sullo sterminio subito dalla sua famiglia), Giuseppe Dell’Acqua, discepolo di Franco Basaglia, Thomas Jansen, Segretario generale del Movimento Europeo Internazionale, Loredana Panariti, Docente e Assessora regionale FVG con delega all’Università.
“Convivere con Auschwitz” – La Memoria contro l’indifferenza e la discriminazione – alla luce del quotidiano orrore che sta flagellando la migrazione biblica ai cui troppi risultano indifferenti è un grande risultato e un imperdibile occasione pubblica di che dopo davvero tanto lavoro, sarebbe magnifico trovasse massima visibilità.
GIANNI PETEANI
Presidente Comitato permanente Ondina Peteani
Info: [email protected]
Scarica il programma e la locandina in pdf
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Foto del convegno Convivere con Auschwitz 2017