Intervista a Luigi Gaudio di Marco Cappelli del podcast Storia d’Italia
26 Gennaio 2019Martina Scannapieco
27 Gennaio 2019
Introduzione della tesina
“Breve viaggio nella storia dell’astronomia”
esame di stato 2008 – Alessandro Bona V°A
« La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l’Astronomia. L’uomo s’innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari. »
(Giacomo Leopardi, Storia della Astronomia dalla sua origine sino all’anno 1813)
La parola Astronomia” deriva dal greco (αÏ?Ï,,Ï?ονομία = άÏ?Ï,,Ï?ον + νÏOEμοÏ,) e letteralmente significa leggi delle stelle”. E’ la scienza che studia, osserva e cerca di spiegare i fenomeni celesti. Come del resto ci ricorda il Leopardi, l’uomo, eterno animale curioso, ha sempre cercato di indagare e di capire questa materia, se non per pura attrazione verso il misterioso ed il lontano, quantomeno per rendere la propria vita più agevole e scandita da tempi precisi.
Stabilire una data certa per l’inizio della storia dell’astronomia è azione pressoché impossibile almeno per la mancanza, in tempi ancestrali, di documentazioni scritte. Lastronomia è infatti sicuramente la scienza più antica del mondo.
Possiamo senz’altro affermare che la sua nascita è dovuta in primo luogo a motivazioni di tipo pratico: conoscere con precisione e saper prevedere l’alternarsi delle stagioni e con esse i tempi del lavoro agricolo e avere uno strumento per misurare, in modo oggettivo, lo scorrere del tempo erano problemi tutt’altro che secondari per i popoli storici e preistorici. Avere nozioni sicure e ineluttabili in questo campo poteva essere una questione di vita o di morte.
La seconda motivazione che svolse un ruolo importantissimo nella nascita di questa materia porta il nome di stupore”: immaginate, in una limpida notte destate, di trovarvi in un posto isolato, lontano dalla vostra città, senza nessuna possibilità di avere la vista offuscata dall’inquinamento luminoso. Ora volgete lo sguardo al cielo. Ciò che vedrete, ossia esattamente lo stesso panorama che avrebbe visto un uomo dell’antichità dalla soglia di casa sua, vi lascerà probabilmente senza parole. Dopotutto è difficile credere che un animale curioso come l’uomo, davanti ad uno spettacolo così incantevole e mozzafiato, non si ponga tutta una serie di domande e di quesiti.
Dunque, sebbene come è stato detto sopra sia impossibile stabilire una data certa per l’inizio della storia dell’astronomia, in genere quest’ultima viene divisa in tre grandi periodi.
In primo luogo un “alba” dell’astronomia, un lasso di tempo in cui gli uomini divennero consapevoli dell’esistenza dei fenomeni celesti, pur senza fare sforzi e tentativi per interpretarli.
In seguito collochiamo il lungo periodo durante il quale iniziarono le osservazioni scientifiche e molti fenomeni vennero ampliamente osservati e studiati: le stelle furono divise in costellazioni, i movimenti dei corpi del sistema solare vennero ricavati in maniera dettagliata, e divenne possibile acquisire conoscenze sulla vastità dell’universo.
L “età dell’oro” dell’astronomia si colloca tra il XVII secolo ed i giorni nostri, e questa fase favorevole non dà segno di volersi arrestare. Ciò che veramente fece la differenza tra questo periodo ed i precedenti fu l’invenzione del telescopio. Fintantoché l’osservazione era affidata solamente all’occhio umano infatti l’astronomia non era legata alle leggi della fisica: essa era una scienza prettamente posizionale. In tali circostanze possiamo solo essere meravigliati di quello che i nostri antenati riuscirono a scoprire.
Ora, poiché stilare un resoconto dettagliato di tutti i popoli che si sono occupati di astronomia dalla preistoria ad oggi appare come un lavoro di estrema difficoltà e certamente troppo lungo per il poco tempo a nostra disposizione, si è deciso di focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti chiave che ci paiono nodali.
Prima di tutto ci occuperemo del mondo greco-latino, delle sue grandiose intuizioni e scoperte, e dell’opera di Cicerone conosciuta con il nome di Somnium Scipionis”, che ci appare come un manifesto astronomico di quel periodo.
In secondo luogo, facendo un bel balzo in avanti nel tempo, procederemo ad un’analisi dettagliata dei riferimenti astronomici presenti nel primo canto del Paradiso di Dante, scoprendo così la concezione dell’universo di un italiano del 1300.
Infine, dopo aver compiuto un excursus sulla vita di uno dei più grandi astronomi del secolo scorso, Edwin Powell Hubble, ci occuperemo di astronomia moderna e delle implicazioni che questa scienza porta, ogni giorno, nella nostra vita.