Van Gogh
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27 Gennaio 2019di Luigi Pirandello
di Libera Maria De Padova
Così è se vi pare” è la storia di un gruppo di pettegoli che discutono animatamente, ciascuno convinto di avere assolutamente ragione, e si scambiano illazioni sullo strano” ménage di un marito, una fantomatica moglie ed una suocera giunti da poco in paese, provenienti da una città distrutta da un terremoto . I pettegoli” vogliono verificare ed accertare , addirittura interrogare i responsabili, il tutto sotto gli occhi divertiti di Laudisi, classica tinca” pirandelliana, ovvero il personaggio che, pur non avendo nessuna vera parte nell’azione, guarda e giudica gli avvenimenti, come mediatore fra la scena ed il pubblico .
Le illazioni dei pettegoli si sono appuntate sulle ambigue relazioni che intercorrono fra il signor Ponza, sua suocera – la signora Frola – e sua moglie, che compare come deus ex machina”, solo alla fine per sciogliere” lenigma . Il signor Ponza, pur essendo molto premuroso con la suocera, non le permette di vedere la figlia, che pare tenere segregata in casa; da questo precedente l’atroce dubbio, che non può trovare alcuna definitiva soluzione a causa delle contrastanti dichiarazioni di marito e suocera quando vengono separatamente interrogati in proposito : il signor Ponza afferma con convinzione che la prima figlia della signora è deceduta e che ora lei crede di vedere – impazzita per il dolore – nella sua seconda moglie ancora la propria figlia guarita da una grave malattia, e che le impedisce di vederla, perché la realtà non sia un trauma troppo violento . La suocera, invece, dichiara che il signor Ponza è matto e che, quando la moglie tornò da una casa di cura dove era stata ricoverata proprio per l’eccessivo amore di lui, credendola morta, se ne innamorò come se fosse un’altra donna, costringendola a sposarsi nuovamente con lui in seconde nozze, ed è per questo che ora lei – madre e suocera – , per non turbare il fragile ed appena rinato loro amore, si tiene prudentemente distante .
Queste le due versioni : difficile stabilire con certezza a chi credere, dato che tutti i documenti sono andati distrutti nel terremoto ed i pochi rimasti si adattano bene a dimostrare la veridicità dell’una come dell’altra ipotesi . Ad aggravare la difficoltà di trovare la verità intervengono gli stessi protagonisti della controversia, scambiandosi reciprocamente – ora alle spalle l’uno dell’altra, ora apertamente – accuse di pazzia e compianto per la triste situazione dell’altro .
Il dibattito continua senza arrivare ad alcuna soluzione, finché non interviene la moglie ad affermare che essa è ciò che marito e madre vogliono che sia : così è, se vi pare .
Nella regia dello spettacolo, sul fondo della scena campeggia un grande buco rotondo, che, come un grande occhio, inquadra il piccolo mondo di pettegoli e beghine assetati di una verità che possa dare qualche sicurezza; dall’altra parte del buco, separati perché diversi, si affacciano il signor Ponza e la signora Frola con le loro verità, che mal si accordano a quella visione unilaterale di cui i pettegoli (e forse anche il pubblico, doppiamente separato – occhio e barriera sul bordo del palcoscenico – da loro) sono fortemente assetati .
Affascinante il ruolo defilato, sottile ma fondamentale di Laudisi, parente della famiglia dei pettegoli, ma di tutt’altra sensibilità, che si diverte a vedere gli uomini cercare di comprendere le regole di un gioco che egli già sa non esistere : inutile affannarsi a trovare una Verità, inutile tentare di dipanare il groviglio e la molteplicità delle verità esistenti .
Stupendo, infine, il fatto che ogni personaggio giochi con il suo pupo”, la sua marionetta : una scena nella scena nella scena (occhio – personaggi – marionette) ed una (quasi) consapevole ammissione, da parte degli stessi attori, della sorprendente duplicità di questo dramma, come di tutti quelli pirandelliani : la rappresentazione dell’apparente vacuità ed al contempo del grandioso mistero di complessità dell’esistenza umana, di cui limmobile occhio sullo sfondo è disincantato e muto testimone.
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