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27 Gennaio 2019Storia dell’Ottocento
27 Gennaio 2019La crisi del 1929 gettò l’America e l’Europa in una fase di grande depressione economica e fermento sociale, che contribuì all’ascesa dei totalitarismi e alla seguente fase di instabilità politica
La ripresa del dopoguerra
Dal 1922/24, trainata dagli USA, si verificò una ripresa globale dell’economia.
Non senza fattori problematici:
- Le difficoltà della Sterlina a conservare il ruolo di moneta di riferimento.
- Lo stretto legame tra Europa e USA creato dalla guerra e dalle riparazioni (Piano Daws 1924).
Il boom economico USA
Gli USA vivono una fase di enorme espansione:
Razionalizzando la produzione industriale, secondo i criteri teorizzati da Taylor, si ottengono costi più contenuti;
I salari crescono, aumentando il potere di acquisto degli operai (“fordismo”);
Le vendite rateali consentono a tutti di acquistare automobili e elettrodomestici.
Il modello T della Ford fu prodotto tra 1908 e 1927 in 15 milioni di esemplari
L’euforia borsistica
I successi produttivi si riflettono sul mercato borsistico, in crescita costante dal 1926.
L’andamento positivo attira in borsa sempre più acquirenti.
L’aumento di valore dei titoli perde ben presto rapporto con le capacità produttive delle imprese che hanno ormai saturato il mercato.
La crisi
Il 24 ottobre 1929 un forte calo delle quotazioni di Wall Street porta ad una corsa alla svendita delle azioni.
Il crack porta al fallimento delle banche:
i privati perdono i propri risparmi e le aziende non dispongono di crediti.
La caduta dei prezzi provoca il blocco degli investimenti e licenziamenti.
La crisi si ripercuote in Europa.
Conseguenze politiche della crisi mondiale (1929-1932)
La crisi travolge i repubblicani, sostenitori del liberismo, che dal 1921 controllavano la presidenza.
Alle elezioni del 1932 vince il democratico F.D. Roosevelt che ha presentato un programma innovativo
che prevede un forte intervento dello stato per tamponare gli effetti della crisi e ricreare la circolazione del denaro.
Il “New deal”
Il programma di Roosevelt prevede:
- Assistenza ai disoccupati e opere pubbliche per creare posti di lavoro (T.V.A.).
- Sostegno alle imprese che assumono e pratichino salari alti (N.R.A).
- Accordi tra imprese per difendere i prezzi.
- Svalutazione del dollaro, in accordo con le teorie del “deficit spending” elaborate da Keynes (1936).
F. D. Roosevelt fu presidente degli USA dal 1933 al 1945, anno della sua morte.
Storia del Novecento
Materiale didattico e appunti su atuttascuola
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La crisi del ’29 in power point, della prof.ssa Silvia Sillano
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La crisi del 29 di Stella
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La crisi di Wall Street – Tesina multimediale realizzata da Giovanni D’Antuono per l’esame di Stato 1999
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La Crisi del 1929 e il New Deal tesina di Andrea Scapeccia
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La crisi del 29 – il crollo di Wall Street con mappa concettuale di Claudio Fiorillo
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Le potenze europee agli inizi del novecento di Elena