La luna e i falò – di Morena Scaglia
19 Giugno 2016La memoria, costruttrice di pace – di don Savino
24 Giugno 2016Un filo imperscrutabile lega le parrocchie di San Nicola in Dergano (Milano) e dei SS. Pietro e Paolo in Corsico.
Dopo don Savino e don Carlo, giunge a Corsico come nuovo parroco don Domenico Sirtori, che era coadiutore a Dergano proprio negli anni in cui don Savino era parroco.
Leggiamo quello che aveva scritto don Domenico su don Savino in occasione del saluto di don Savino alla parrocchia di Dergano nel 2009 (articolo su Lo sguardo in Dergano anche qui a fianco in immagine)
Un segreto che pochi conoscono
Dentro la vita articolata di una parrocchia pochi conoscono i momenti che qualificano la vita dei propri preti. Non è una colpa, è giusto che sia così: fa parte di quello spaccato di vita nascosta tra persone, che il Vangelo chiama “il segreto” di un’esistenza, gradita al Padre. Apro così lo scrigno della mia vita nascosta con Don Savino e trovo
1. Ho iniziato a conoscere don Savino ai ristorante con un pranzo a base di pesce e in quella occasione ho apprezzato il metodo di partenza per aprire un rapporto di amicizia e collaborazione. In questi anni ho colto che questo metodo è un modo di avvicinare le persone: intercettare la gente là dove si trova con un approccio semplice come sedersi a tavola. Per i discorsi di teologia e le iniziative da creare ci sarà tempo. Cosi ogni venerdì ci siamo sempre trovati per pranzare e crescere in fraternità.
2. Alla mattina l’appuntamento in chiesa è alle 8.00 per la preghiera delle lodi. Ammetto che insieme a don Gianni abbiamo sempre fatto fatica a star dietro alla velocità supersonica con cui venivano recita-ti i salmi, tuttavia la gratuità e la fedeltà di questa preghiera ci ha fatto bene. Prima di tutto insieme davanti al Signore perché sia il Signore a favorire comunione e collaborazione nelle diversità di formazione e di impostazione pastorale.
3. Anche tra preti c’è invidia. Del mio confratello invidio tre cose: l’abilità a usare i più moderni strumenti tecnologici; la voglia di stare in mezzo alle nuove generazioni, con passione e disinvoltura: la capacità di gestire la propria agenda e la tenuta fisica nei mille impegni fra pellegrinaggi, meeting, ritiri e esercizi spirituali, vacanzine e vacanzone.
4. Da ogni persona impari qualcosa per il Ministero. In ogni prete che ti si mostra in libertà e verità coi suoi doni e i suoi punti deboli, intravedi il famoso “tesoro in vasi dì creta” (2 Cor 4). Nella personalità di don Savino ho intravisto i tratti del pastore capace di guidare una comunità giocandosi con la propria umanità sia nei momenti belli sia in quelli più delicati e faticosi.
5. Infine, di un prete stimi la disponibilità a mettersi a disposizione della Chiesa locale “senza se e senza ma”. La disponibilità a venire nella parrocchia di Dergano per assumere un compito difficile, e quella ad accettare l’invito a lasciarla, sono un esempio di libertà e obbedienza. Questo è frutto di vivacità spirituale e di maturità ecclesiale. Siamo certi che il Signore lo ricompenserà.
Don Domenico
e ancora il 9 febbraio 2016 scrive, sempre su “Lo sguardo” di Dergano
“Sarò presente domani al funerale di don Savino. Ieri ho telefonato a suo fratello per offrire a lui e a tutta la sua famiglia un semplice gesto di affetto e la mia preghiera. Con don Andrea celebreremo una Messa a Dergano.
don Domenico Sirtori”