Crisi del Papato nel trecento e cattività avignonese
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5 Febbraio 2023Nel trecento si sentì la necessità di un governo più forte che eliminasse i disordini e le cause di contrasto, che aveva generato nelle città orgnizzate in Comuni sanguinose guerre civili.
L’Italia tra XIV e XV secolo
Abbandonata dai “poteri universali” l’Italia resta teatro di scontri tra fazioni e tra città.
Sin dal Duecento questo contesto aveva favorito il sorgere di Signorie (potenti chiamati a garantire la pace, oppure che riescono ad affermarsi sulle città).
I Signori vanno in cerca di un’investitura feudale, trasformandosi in Principi.
Dalla Signoria al Principato
Quali differenze?
Il Signore dipende dal Comune, il Principe risponde solo a Imperatore o papa (assenti):
i cittadini sono suoi sudditi.
I titoli feudali sono trasmissibili agli eredi
(la Signoria non necessariamente).
Il Principato è perciò più stabile.
Il Principi accentuano la tendenza all’ espansione già presente nelle Signorie, superando la dimensione cittadina.
Guerre per il predominio
Ne risulta una notevole semplificazione della carta Italiana (nel ’300 le Signorie sono decine, nel’400 ci sono 6 principali Stati regionali).
Il processo non porta all’unificazione perché i vari stati si alleeranno contro i tentativi egemonici.
L’Italia nel XIV secolo
Nell’età delle Signorie, cioè nel trecento, è comunque ancora molto alta la frammentazione.
Le cose cambieranno nel secolo successivo, il quattrocento, quando le signorie si trasformeranno in principati
I Visconti a Milano
Nel ’300 i Visconti arrestano l’espansione degli Scaligeri (Verona) ed estendono l’influenza su Genova e Bologna.
Gian Galeazzo (1385-1402)
Si imparenta con i re di Francia e ottiene il titolo di Duca (1395)
Si espande in Veneto, Umbria e Toscana minacciando Firenze.
Alla sua morte segue una crisi fino all’ affermazione di Filippo Maria (1412-47) che deve difendersi da Venezia (1427-33).
Il duomo di Milano fu iniziato ai tempi di Gian Galeazzo Visconti (1386). La costruzione fu ultimata nel 1814.
Venezia sulla terraferma
Sconfitta da Genova (Guerra di Chioggia: 1378-81) resiste grazie alla stabilità del governo oligarchico.
Nel ’400 riesce a difendersi dai Turchi e ad espandersi in Friuli e Veneto, profittando della crisi viscontea.
Dal 1345 i Veneziani possono possedere beni fondiari sulla terraferma.
I Medici signori di Firenze
Nel ’300 Firenze si mostra militarmente debole ed è costretta ad affidarsi a signorie temporanee.
Dopo un tentativo popolare (Tumulto dei Ciompi, 1378). Il potere viene controllato da un’oligarchia di mercanti e banchieri.
In seguito Firenze si espande (Pisa, 1406)
Dal 1434 Cosimo de’ Medici (1389-1464), che resta privato cittadino, è padrone della città.
Lo stato pontificio
Durante l’assenza del papato a Roma lottano le grandi famiglie, mentre Marche e Romagna pullulano di signorie.
Un popolano romano, Cola di Rienzo, tenta una improbabile restaurazione in Italia della grandezza latina (1347-54).
Il Cardinale Albornoz, inviato del papa inizia la riorganizzazione dei domini pontifici (Costituzioni Egidiane, 1357).
Il Regno di Napoli
Dopo Roberto d’Angiò (1309-43) inizia un declino politico ed economico, anche per la mancanza di validi sovrani.
Nel 1435 scoppia la lotta di successione tra Angioini (con Milano) e Aragonesi (con Venezia e Firenze).
Nel 1442 Alfonso V d’Aragona riesce ad ottenere il trono con l’appoggio di Filippo Maria Visconti.