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28 Dicembre 2022La nascita del socialismo è da collegare strettamente alla rivoluzione industriale e alla storture e disuguaglianze da essa generate.
I primi pensatori del socialismo, chiamati poi socialisti utopici da Marx
Henri de Saint-Simon , considerato il fondatore del socialismo francese delle origini, o sansimonismo. Partecipò alla guerra d’indipendenza americana, combattendo agli ordini di La Fayette.
Ritratto di Robert Owen (1771 – 1858) che diffuse la teoria del cooperativismo
Charles Fourier, fautore dei falansteri
Pierre-Joseph Proudhon
Louis Auguste Blanqui
Karl Marx e la Prima internazionale
La diffusione dell’industrializzazione e delle conseguenti problematiche sociali favorisce il collegamento tra le formazioni socialiste.
Nel 1864 nasce a Londra l’Associazione Internazionale dei Lavoratori che ha
come promotore lo stesso Marx.
La posizione di Marx
Marx propose all’organizzazione due principi:
L’emancipazione della classe operaia è compito della stessa classe operaia (no al “socialismo di stato”)
Obiettivo principale della classe operaia doveva essere la conquista del potere politico (no alle rivendicazioni puramente economiche).
Il fallimento
Nonostante gli sforzi di Marx, l’Internazionale fu il terreno di scontro di opposte visioni del socialismo.
Il conflitto più grave fu quello che oppose Marx al russo teorico dell’anarchia M. Bakunin.
Nonostante la vittoria di Marx (1872), l’Associazione decise di sciogliersi nel 1876.
Le tesi di Bakunin
L’origine dell’ingiustizia: l’esistenza dello stato.
Mezzo per la liberazione: la rivolta di tutte le classi oppresse.
Obiettivo: distruzione dello stato e affermazione della libera associazione.
La Seconda Internazionale
Gli anni seguenti videro la formazione di Partiti Socialisti e di organizzazioni sindacali.
La Seconda Internazionale nacque nel 1889 come luogo di confronto delle varie esperienze locali.
Subì l’influenza dei dibattiti interni al Partito Socialdemocratico Tedesco (1875), il più forte partito socialista europeo.
Riforme o rivoluzione?
Il nascere di partiti socialisti rappresentati nei parlamenti pose il problema del loro ruolo politico; si doveva:
condurre un’opposizione totale al sistema borghese, nell’attesa che maturassero le condizioni per la rivoluzione,
oppure collaborare con le forze borghesi più illuminate per ottenere riforme favorevoli al proletariato (suffragio universale, legislazione sociale, pensioni, ecc.)?
La socialdemocrazia tedesca
Nella S.P.D. (Partito Socialdemocratico tedesco) si ricordano:
E. Bernstein difese il riformismo sostenendo l’erroneità dell’idea marxiana dell’autodistruzione del capitalismo (revisionismo).
K. Kautsky si schierò a difesa della rivoluzione (massimalismo), obiettivo che tuttavia non poneva in alternativa al “programma minimo” delle riforme.
La crisi dell’internazionalismo
Pur risolto con soluzioni di compromesso, il dibattito rimase aperto e sfocerà, nel ’900, alla frantumazione del movimento socialista in vari partiti.
Contemporaneamente si eclissava la solidarietà internazionale dei lavoratori: allo scoppio della guerra mondiale i partiti socialisti si schierarono gli uni contro gli altri seguendo i governi nazionali.
L’inno dell’Internazionale
Il canto dell’Internazionale, con il testo composto da E. Pottier. ai tempi della Comune di Parigi (1871), fu adottato ufficialmente dai partiti della Seconda Internazionale nel 1910 ed è stato l’inno dell’Unione Sovietica dal 1917 al 1944.