Inclusione scolastica di uno studente con DSA
11 Dicembre 2024Studio di caso sul calo delle iscrizioni scolastiche
11 Dicembre 2024Serietà, severità, repressione, sanzioni, punizioni sono alcune delle parole chiave dell’attuale politica scolastica: espressioni tese a “riportare la cultura del bene”.
Il ministero ha privilegiato il punto conclusivo del processo formativo, presupponendo che l’organizzazione e la progettazione scolastica non necessitino di cambiamenti.
Non è così: la progettazione educativa collegiale è fondamentale.
Si consideri la teoria dei bisogni, formulata nell’antica Grecia, così classificati:
“Naturali e necessari”: il cibo, la salute, l’amicizia, la libertà di espressione, la partecipazione, il senso di appartenenza, la condivisione, l’amore …
“Naturali ma non necessari”: il lusso, l’abbondanza, la ricchezza …
“Non naturali e non necessari”: il potere, il successo, il riconoscimento sociale …
In estrema sintesi si può affermare che il sentire dei giovani d’oggi si colloca, prevalentemente, nella terza fascia. Da qui la necessità di ideare occasioni didattiche per la ricostruzione del senso di se stessi. E’ un’impresa che non si risolve a parole, con la lezione tradizionale: l’esperienza diretta è la via maestra. Gli studenti devono possedere l’origine e il senso del proprio agire.
Si rifletta sull’obiettivo ‘partecipare’, inteso come l’individuazione del percorso risolutivo dei problemi che hanno originato le conoscenze. Agli studenti, che collaborano nei gruppi, è fornito un quesito che specifica il risultato atteso. Le loro soluzioni sono messe a confronto e sintetizzate. Il docente, infine, presenta lo stato dell’arte. Tre esempi sono visibili in rete, digitando: “Laboratorio di matematica Maranzana”.
Il traguardo ‘partecipazione’, però, non riguarda solo gli studenti: il modello deve essere l’attività docente; unico e condiviso il traguardo, da cui l’essenzialità del coordinamento didattico.
La riflessione finale riguarda la valutazione. Errore deriva da errare, andare di qua e di là: è una parte imprescindibile del processo di apprendimento. Individuare le cause delle devianze non significa sanzionare, ma accompagnare gli studenti verso percorsi efficaci o, in presenza d’idee originali, aprire la strada a nuove possibilità. Una scuola, che valorizza il potenziale informativo dell’errore, prepara i giovani alle sfide della vita.