Capitolo decimo dei Promessi Sposi
28 Dicembre 2019Breve introduzione al capitolo nono dei Promessi Sposi
28 Dicembre 2019“Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io” è un sonetto che esplora il desiderio di una perfetta comunione tra amici e amanti, lontano dalle preoccupazioni del mondo.
Dante Alighieri (1265-1321) è uno dei più grandi poeti della letteratura italiana e mondiale. Nato a Firenze, la sua vita fu profondamente influenzata dagli eventi politici e sociali della sua città. Appartenente alla famiglia degli Alighieri, di modesta nobiltà, fu coinvolto nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini e, successivamente, tra Guelfi Bianchi e Guelfi Neri. Le sue alleanze politiche lo portarono all’esilio da Firenze nel 1302, esilio che durò fino alla sua morte a Ravenna nel 1321.
Opere principali:
- La Divina Commedia: Il suo capolavoro, un poema epico che descrive il viaggio immaginario di Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso.
- Vita Nuova: Un’opera in prosa e versi che racconta l’amore di Dante per Beatrice, e rappresenta un’importante testimonianza della poesia stilnovista.
- Convivio: Un’opera incompiuta in prosa che combina elementi filosofici e letterari.
- De Vulgari Eloquentia: Un trattato in latino sulla lingua volgare e la sua importanza come mezzo di espressione letteraria.
- De Monarchia: Un’opera politica che difende l’idea di un impero universale.
Lettura e Commento del Sonetto “Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io”
Testo del sonetto:
fossimo presi per incantamento,
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ‘l disio. 8
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore: 11
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi. 14
Commento
Introduzione: Il sonetto “Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io” è uno dei componimenti più famosi di Dante Alighieri. Fa parte delle “Rime”, una raccolta di poesie che comprende sonetti, canzoni e ballate. Questo sonetto è indirizzato a Guido Cavalcanti, amico intimo di Dante, e a Lapo Gianni, altro poeta fiorentino.
Analisi del contenuto: Nel sonetto, Dante esprime il desiderio di essere trasportato, insieme ai suoi due amici, su una nave magica che li porti lontano da tutte le preoccupazioni e difficoltà. Questo viaggio ideale rappresenta un’utopia di amicizia e amore.
Versi 1-4:
fossimo presi per incantamento,
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
Dante desidera che lui, Guido e Lapo siano rapiti da un incantesimo e posti su una nave che obbedisce ai loro desideri. Questo incipit stabilisce immediatamente un tono di fantasticheria e fuga dalla realtà.
Versi 5-8:
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ‘l disio. 8
L’idea di un viaggio senza ostacoli, dove né il destino né le avversità del tempo possano fermarli, evoca un mondo perfetto. L’espressione “vivendo sempre in un talento” suggerisce un’esistenza vissuta in armonia e desiderio reciproco.
Versi 9-11:
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore: 11
Qui, Dante introduce le dame: monna Vanna (amata da Guido Cavalcanti), monna Lagia (amata da Lapo Gianni) e “quella ch’è sul numer de le trenta” (Beatrice, amata da Dante). L’incantatore dovrebbe mettere anche loro sulla nave, completando il quadro di un’utopia amorosa.
Versi 12-14:
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi. 14
Dante immagina un luogo dove possano parlare d’amore continuamente, e dove le donne siano felici come lo sarebbero loro. Questo finale ribadisce il tema dell’amore perfetto e dell’armonia.
Interpretazione
Il sonetto può essere visto come una celebrazione dell’amicizia e dell’amore cortese, due temi centrali nella poesia stilnovista. La visione di Dante di una vita ideale, lontana dalle difficoltà della vita reale, riflette il desiderio umano universale di felicità e armonia. L’uso di immagini magiche e ideali rende il sonetto un esempio perfetto del lirismo e dell’immaginazione di Dante.
Il tutto è espresso con una lingua talmente poetica ricca e suggestiva, che è capace di in modo “dolce” e comprensibile di trasmettere con vigore e modernità sempre attuale il sentimento di un’amicizia che libera dai condizionamenti.