DE BELLO GALLICO – Libro 5 – Capitolo 12
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11 Febbraio 2013DE BELLO CIVILI
Libro I – Capitolo I
LATINO
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Litteris [a Fabio] C. Caesaris consulibus redditis aegre ab his impetratum est summa tribunorum plebis contentione, ut in senatu recitarentur; ut vero ex litteris ad senatum referretur, impetrari non potuit. Referunt consules de re publica [in civitate]. [Incitat] L. Lentulus consul senatu rei publicae se non defuturum pollicetur, si audacter ac fortiter sententias dicere velint; sin Caesarem respiciant atque eius gratiam sequantur, ut superioribus fecerint temporibus, se sibi consilium capturum neque senatus auctoritati obtemperaturum; habere se quoque ad Caesaris gratiam atque amicitiam receptum.
In eandem sententiam loquitur Scipio: Pompeio esse in animo rei publicae non deesse, si senatus sequatur; si cunctetur atque agat lenius, nequiquam eius auxilium, si postea velit, senatum imploraturum.
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TRADUZIONE
Dopo che da Fabio fu consegnata la lettera dei consoli a Cesare, a stento si ottenne da essi (= i consoli) che venisse data pubblica lettura in senato, per le vive insistenze dei tribuni della plebe; ma non poté ottenere che si aprisse una discussione in senato per la lettera. I consoli discutono riguardo la situazione politica in città. Il console Lucio Lentulo dichiara che non verrà a meno al senato e al governo, se vorranno esprimere il loro parere con coraggio e decisione; se invece avevano riguardi per Cesare e vogliano ottenere il suo favore, come hanno fatto nei tempi precedenti, egli prenderà una decisione per se stesso e non darà ascolto all’autorità del senato; anche lui ha modo di ottenere il favore e l’amicizia di Cesare. Allo stesso modo parla Scipione: che Pompeo aveva in animo di non venire meno al governo, se il senato lo appoggia; se il senato temporeggia e agisce troppo lentamente, inutilmente avrebbe implorato il suo aiuto, se in futuro lo volesse.
ANALISI
– Temi » Cesare rifiuta l’introduzione, fa immedesimare il lettore direttamente nel cuore della storia
» la scena si apre con la drammatica seduta al senato del 1 gennaio del 49 a.C.
» sottolinea come i tribuni della plebe (= rappresentati diretti del popolo) siano stati messi a
tacere (insinua celatamente che i pompeiani non permettono la libertà degli individui)
» non inserisce considerazioni personali su fatti, uomini, vita » assoluta obbiettività
– Lingua » lessico insiste su espressioni forti e decise (es: audacter ac fortiter)
» sottolinea anche espressioni ambigue riferite alla saldezza falsa dei consoli (gratia, amicitia)
» sintassi ricca di periodi ipotetici disposti a chiasmo per accrescere la contrapposizione delle
due possibilità proposte che si possono realizzare
» questi elementi indicano l’intento di Lentulo di intimorire il senato, spingerlo alla volontà
di Pompeo con scelte obbligate ed inderogabili (= a cui non si può venir meno)
– Stile » deforma nel discorso di Lentulo l’oratio obliqua ma mantiene la precisione e la chiarezza
» Lentulo viene caratterizzato da un discorso povero di argomentazioni, troppo generiche
» l’efficacia del risultato non sta in quello che dice, ma in come lo dice
» viene introdotta la figura del secondo protagonista (Pompeo) con l’espediente di Scipione
» anche il discorso di Scipione è ambiguo (ricorda la promessa di Pompeo nei confronti del
bene della patria) ed insinua la minaccia di abbandonare gli ottimati se non si alleano a lui
– Note al testo
1 » litteris…redditis» ablativo assoluto
» Plutarcoci dice che in quella lettera Cesare si dichiarava disposto a congedare
l’esercito e a presentarsi a Roma come privato cittadino, se Pompeo faceva altrettanto
» consules » Lucio Cornelio Lentulo e Quinto Metello Scipione, entrati in carica proprio quel giorno
» Fabio è un tenente di Cesare, ma la lettera in realtà fu consegnata da Curione
» tribuni » Marco Antonioe Quinto Cassio Longino (sostenitori di Cesare » capo del partito dei populares)
» recitare » verbo tecnico (è la lettura pubblica di un documento)
» ut » i tre ut introducono qui delle completive volitive
» ad…referretur» solo i magistrati potevano aprire delle discussioni in senato (linguaggio tecnico politico)
2 » non defuturum » infinitiva con sottinteso esse
» pollicetur » introduce un discorso indiretto
» si…velint » protasi di u periodo ipotetico della realtà (apodosi » rei…pollicetur)
3 » respicere» letteralmente è “guardare indietro” , qui è “avere riguardo” (deriva da qui l’italiano “rispetto” )
» eius gratiam » Lentulo teme che i senatori tentino di ingraziarsi Cesare
4 » in…sententiam» segue un’oratio obliqua (= testo immaginato come subordinato ad un verbo non scritto)
» si sottintende un verbum dicendi
» Scipio » era suocero di Pompeo, che aveva sposato la figlia Cornelia dopo la morte della moglie Giulia
» alla morte di Pompeo fu nominato comandante dal suo esercito
» si suicidò nel 46 a.C. dopo la battaglia di Tapso
» esprime la posizione di Pompeo (se il senato lo appoggia vuole compiere la sua promessa)
» se invece il senato agirà con poca forza non potrà contare sul suo aiuto
» Pompeo chiede quindi al senato di pronunciarsi apertamente contro Cesare e di agire
1 Comment
perfetto, grazie